È indispensabile scorporare le abitazioni dei quartieri marini dal Parco Naturalistico
È indispensabile scorporare le abitazioni dei quartieri marini dal Parco Naturalistico Il giorno 22 si è tenuto un incontro con il Sindaco di Lecce Dr. Carlo Salvemini e gli assessori Miglietta e De Matteis, sulla piazzetta (ancora senza nome) di Spiaggiabella sul tema “Come investire le somme del CIS, quale futuro per le Marine di Lecce”. L’incontro un po' burrascoso per i temi trattati e per la rabbia dei presenti, causa l’abbandono degli abitanti alle proprie sventure, si è svolto con un’introduzione della Proloco e la trattazione da parte del Sindaco sull’argomento dei finanziamenti alle Marine, seguiti subito dopo da illustrazione da parte dei presenti su alcuni dei problemi che affliggono l’intera area, che nulla hanno a che vedere con un ambiente naturalistico super protetto. Difficile capire il senso di alcune scelte politiche, dove è stata inclusa un’area densamente abitata da migliaia di persone durante il periodo estivo, in un contesto di un Parco Naturale Regionale dei Boschi e delle Paludi di Rauccio, ora praticamente abbandonato con sterpaglie, ratti, zanzare e con spazzatura incivilmente abbandonata, con sue norme, ovviamente molto restrittive che si applicano per la tutela di un’area naturalistica in netto contrasto con le esigenze di un’quartiere periferico di città e dei suoi abitanti. Non si conoscono le motivazioni per le scelte del passato, dove alla costituzione del Parco naturale nel 2002 fu scorporato il Villaggio abitato dei Gelsi, circondato completamente dall’area Parco. Forse si era compreso che non potevano coesistere due realtà con delle enormi differenti esigenze e finalità. Si potrebbe ipotizzare che maggiore è l’area, maggiore è l’attenzione e la tutela posta per scopi naturalistici e/o di finanziamento, ma non conoscendo le motivazioni, si lascia ai lettori lo stesso dubbio di chi scrive Le norme dettate per un Parco naturalistico, si ritiene, non possano coesistere per la tutela degli abitanti perché contrastano con il viver civile e sono impugnabili presso qualsiasi Autorità per la cancellazione dei loro Diritti dei Cittadini che comunque sono assoggettati al pagamento quasi doppio di qualsiasi imposta essendo la quasi totalità dei proprietari non residenti. Si pensi che in tutta l’area non sono praticate disinfestazioni o derattizzazioni, e non sarebbero permesse neanche a livello privato, con grave disagio e pericolo per le infezioni che procurano. Problema ben noto al Sindaco che fu letteralmente assalito in un precedente incontro. Anche per permettere a disabili di raggiungere la spiaggia occorrono permessi speciali per srotolare semplici passerelle, anche se annualmente predisposte, burocrazia infinita senza obblighi da parte dell’Ente Parco, c’è la fogna ma non è attivata perché dopo 40 anni ancora le strade sono Private per carenza da parte del Comune dell’attività di esproprio delle stesse, mancano negozi, una farmacia, un’isola ecologica, un vigile o qualsiasi servizio comunale. I giovani, la sera, per carenza di qualsiasi attività ricreativa di quartiere, sono ormai inesistenti, abbandonano l’area per località limitrofe attrezzate a tale scopo. Internet carente perché non ci sono ripetitori di segnali. È stato evidenziato, dal sindaco, che i gestori non sono interessati a tale investimento, mentre per certo i gestori pagavano perché tutti potessero sempre utilizzare i loro servizi, anche nelle stazioni sotterranee delle metropolitane. Fra le righe viene richiesto in qualche documento, con tutti i problemi insiti nell’area in questione, di realizzare una pista ciclabile da Lecce a Torre Chianca, con dislivelli altimetrici niente male, allargando anche strade che non permettano il transito a qualche ciclista che si voglia cimentare su tale percorso. Investimenti sempre approvati, costosi e scarsamente utilizzati. Dalle immagini proposte e allegate, qualcuno, a parte l’area dell’Idume e una piccola palude è in grado di individuare un Parco naturalistico? Si è chiesto, da quasi tutti i presenti all’incontro, di poter essere gestiti all’esterno dell’area Parco con le leggi e Norme dello Stato Italiano, sotto l’egida del Comune, o essere stralciati da impegni inderogabili così gravosi per una collettività, ma comunque di non farne parte. È stato richiesto un iter procedurale assistito da parte degli uffici preposti del comune, per chi, in possesso del condono negli anni 80, si sta accingendo a richiedere la concessione edilizia in sanatoria. Anche l’erosione marina, finora ignorata negli ultimi 50 anni nell’area, se non per i pennelli realizzati per Torre Chianca, non viene contrastata per l’applicazione di norme ambientali, dell’ecosistema e della biodiversità per cui si sono persi negli ultimi anni oltre 40 metri di profondità di spiaggia per i Leccesi. Qualcuno continua a chiedersi come possa essere stata concepita la commistione di Spiagge o Coste, o meglio quartieri periferici densamente abitati, con un Parco Naturale denominato “Boschi e Paludi”. Che c’entrano i boschi e le paludi con le coste e le spiagge? Non è possibile conoscerne le scelte politiche e ambientali che hanno permesso ciò? Reperito su internet la Legge 394/1991 art 2 riporta: Parchi naturali regionali: aree terrestri fluviali, lacuali ed eventualmente tratti di mare prospiciente la costa di valore naturalistico ambientale che costituiscono nell’ambito di una o più Regioni limitrofe, un sistema omogeneo individuato dagli assetti naturali dei luoghi, dai valori paesaggistici ed artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali. Nei parchi sono pertanto vietate le attività e le opere che possano compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati con particolare riguardo alla flora e alla fauna protetta e ai rispettivi Habitat. E gli abitanti chi li protegge da infezioni e assalti da parte di zanzare, bisce e ratti? Bisogna radere al suolo tutto per farlo diventare Parco? L’unico habitat comune che potrebbe accomunare le aree abitate con il parco sono le attuali dune o l’Idume, e per ricollegare il tutto è stato tracciato il Piano Coste in questione che si propone di ricostituire, in parte, ciò che era presente oltre 40 anni fa. E con i finanziamenti del CIS inizia la ricerca di professionisti per formare la prima short list dei progettisti che parteciperanno al progetto. Luigi