Il carcere non basta per Igor
Ho appreso con sgomento delle ulteriori vittime di Igor il Russo o Serbo che sia, e che non essendogli bastata la scia di sangue lasciata in Italia per dileguarsi ha continuato anche in Spagna a trucidare altre tre persone. Questo spregevole essere che ha utilizzato, come molti altri suoi connazionali e non, ma sempre dell’’est Europa, il nostro paese come terra di conquista e di rapine, era stato già più volte preso e condannato, ma poi rimesso in libertà quasi subito.
Vorrei ricordare alcune frasi di qualche politico che andrebbe cancellato da qualsiasi elenco di italiani, e secondo il mio personale parere, dalle nostre forze parlamentari come parlamentari e gruppi politici; quella che ho memorizzato “nel nostro paese non esiste la pena di morte ma esiste la detenzione fino alla morte”. Lo stesso personaggio si è anche accalorato per le nostre condizioni carcerarie, a suo dire, inumane. Spero che non volesse chiedere l'estradizione per rimetterlo in libertà. Nessuna frase riferita ai poveri Italiani massacrati per mano di questi immondi personaggi.
Se un giorno lo dovessero riportare in Italia, sicuramente qualche avvocato invocherà l’eccesso di legittima difesa per l’uccisione del tabaccaio, che aveva tentato di disarmarlo. Il nostro carcere per certi nostri criminali e per quelli provenienti da diversi paesi dell’Est Europa e dell’Africa rappresenta un comodo periodo di vacanza offerto dai poveri fessi che pagano le tasse per mantenere questo stato di diritto. Mi dispiace in particolar modo per gli ulteriori tre poveri Spagnoli che ci hanno rimesso la vita, ma spero tanto che questo essere non lo rimandino mai in Italia, altrimenti la nostra giustizia, come d'uso, potrebbe anche rimetterlo in libertà fino alla emissione della sentenza della Corte di Cassazione.
Luigi