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In un ristorante del Salento

Il rispetto per gli animali è d'obbligo, ma spesso il troppo davvero storpia!

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

IL TROPPO STORPIA

- Cortesemente una bistecca non molto cotta, quasi al sangue e con un po' d'osso .-

- Gradisce un contorno di verdurine grigliate? - Domanda, premuroso, il cameriere.

- No no. Non è per me, è per il mio cagnolino. In un piatto di plastica va bene. Grazie! -

Il cameriere annota l'ordine e s' allontana.

Siamo in un ristorante di sera. Gli avventori, numerosi, siedono spensierati in attesa di cenare, alcuni sono già stati serviti e tranquillamente consumano la cena chiacchierando.

Attualmente, anche gli animali possono accedere in questi luoghi e di cani, in particolare, se ne vedono sempre di più nelle sale dei ristoranti accovacciati ai piedi del padrone, spesso anche seduti accanto sulla sedia: naturalmente quelli di piccola taglia!

Il padrone del cane che ha appena chiesto la bistecca siede, accanto alla moglie, ad una lunga tavolata insieme ai suoi amici e stanno, appunto, gustando una grigliata di carne alla brace. Il cane, un piccolo Yorkshire Terrier dal pelo lucente con un collarino da cui pende un cuore luccicante di swarovski e due rossi fiocchetti rossi sulla testa è accoccolato sulla donna che continua a mangiare non mancando di carezzarlo.

Dopo l'ordine, la signora, di tanto in tanto, volge lo sguardo verso la porta della cucina per vedere il cameriere incaricato e quando finalmente lo scorge s'alza, mette giù il cagnolino poi, prende il piatto con la bistecca dalle mani del cameriere, lo poggia sul tavolo tagliuzza la carne a piccoli pezzetti , pone il piatto per terra vicino alla sua sedia e invita il cagnolino, che non se lo fa ripetere due volte, a gustare la prelibata pietanza " alla faccia di chi muore di fame" penso io, continuando ad osservare di sottecchi i piatti dei commensali della tavolata, occupati in gran parte da soverchi rimasugli di carne e non solo, che tranquillamente il cane avrebbe potuto mangiare.

Una fitta al cuore mi prende, guardo il cagnolino che avidamente continua a rimpinzarsi della succulenta vivanda per lui preparata e penso a tutti quei bambini che muoiono di fame sparsi nei vari paesi del mondo e poi a quei Poveri Cristi che di notte, purtroppo oggi anche in Italia, rovistano nei cassonetti vicino ai supermercati per raccattare avanzi di tutto e a chi ha perso il lavoro e dignitosamente resta anche a morire di fame tra le quattro pareti domestiche o si reca nei centri Caritas.

Continuo a guardare il cane che scodinzola e mangia e i suoi padroni e gli amici gioviali che scarufano e un po' su di giri scherzano e ridono continuando a chiedere altre portate al cameriere.

Avrei davvero voglia di piangere, di urlare tutto il mio sdegno contro questa società consumistica, viziata, boriosa, tronfia, tracotante e insulsa che ha perso il senso della misura, della decenza, in una parola della dignità!

Tengo a precisare che amo gli animali, abbiamo un cane e un gatto che curiamo con zelo ed affetto, ma voglio anche puntualizzare che c'è davvero un limite a tutto nella vita ed ora mi sembra che si stia davvero esagerando nei confronti delle bestie! mgp

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