La micia è partita
M’hai dato tanto, micia,
arricchendomi
con la tua compagnia.
Fosse giorno,
o notte fonda,
mai sei mancata
al richiamo:
prima, la tua risposta,
da lontano e di corsa,
poi, l’arrivo puntuale,
ovunque io stessi
ad aspettarti,
tra festa e ansia.
Testimone,
senza parole ma sensibile,
di fatti e volti i più svariati
in questa casa
e nel tuo giardino.
Quante capriole
al mio apparire,
e quanti muti sguardi
al succedersi
dei distacchi temporanei!
Ora, sei tu
che m’hai lasciato,
orfano di pupille fantastiche,
alle quali, a iosa,
ho rivolto domande:
fissandomi,
parevano rispondere.
Due rimpianti serberò:
non essere riuscito
a portarti con me in barca,
e non aver fatto in tempo
a lasciarti conoscere
l’attesissimo bimbo
che presto allieterà
il tuo territorio.
Non ti dimenticherò, micia!
Dalla tua nuova dimora,
potrai seguitare
a controllarmi,
e, intanto, sappi
che hai strappato
una rarissima lacrima
ai miei occhi,
portandotela appresso
fra gli artigli
ormai disarmati.
24 gennaio 2016
Rocco Boccadamo
Lecce