Lecce discarica aperta
Nel malaugurato caso di conflitto Lecce sarebbe ben lontana dall'essere proclamata “città aperta”, come avvenuto per Roma nel '43 quando la capitale fu dichiarata "città aperta" nel tentativo (vano) di sottrarla ai bombardamenti degli alleati in ragione del suo interesse storico e culturale. Con la Roma “città aperta” raccontata da Rossellini la moderna Lecce non condivide nulla, ma alla Roma di oggi è invece molto vicina sotto un aspetto: l’esser diventata una discarica aperta.
Anche questa mattina uscendo di casa trovo l'ennesimo sacco di rifiuti abbandonato sul marciapiede della nostra città, questa volta piazzato esattamente davanti al portone di ingresso della mia abitazione: se ne stava lì ad aspettare, quasi a volermi salutare con un ironico buongiorno. Ricambio il saluto e prontamente contatto la polizia municipale - sia chiaro - non per infastidire le autorità con inutili e fastidiose lamentele ma con l’obiettivo di segnalare la scoperta ed intascare l’ambito premio di ritrovamento, stavolta mi spetta.
Altre volte infatti, sul marciapiede sotto casa della centralissima Via Arditi, ho trovato reperti di particolare interesse come preziose bottiglie di vetro, policromi sacchi di rifiuti, floride deiezioni animali e persino un antico frigorifero poi dichiarato «Patrimonio dell’UNESCO» ma, pur avendone segnalato la presenza, mai nulla mi è stato riconosciuto all’infuori (questo sì!) dell’opportunità di continuare ad ammirare per lungo tempo la bellezza di quei tesori abbandonati. Purtroppo, però, la polizia municipale non risponde e a me, dopo aver accantonato i sogni di gloria e di ricchezza, non resta che percorrere mestamente la strada verso il lavoro rincuorato dall’unica certezza di vivere in una città ricca di tesori e meraviglie.