Ma... nessuno arriva in bus al Palazzetto dello sport di Lecce?
La vista... è quel senso che definisce la bellezza di un prato, di un tramonto, di un luogo... e proprio il luogo... è quello che voglio definire. Scendo dall'autobus dopo un viaggio di 2 ore, destinazione: fermata autobus del Palazzetto dello sport di Lecce... l'accoglienza nutre un rapporto, un prosequio, un appagamento dei sensi dell'anima che ti spinge a dire "la prossima volta rifarò lo stesso viaggio"... scendo dal bus ringraziando l'autista molto bravo che mi ha portata a destinazione nonostante le poche persone a bordo causa questo covid... scendo entusiasta, prorompente, felice di essere arrivata... ma dove?
Non c'è nessuno e vedo degrado... ad occhio nudo inquadro una piccola struttura pensando e sperando fosse un wc ma... dietro quella porta storta poggiata sul telaio della struttura trovo spazzatura, cattivo odore, siringhe, pezze... una visione inquietante... per chi per la prima volta, arriva in una bella città... la visione ti fa incantare... mi sono incantata incredula di pensare che ci possa essere un responsabile ambientale che ha perso di vista l'importanza dell'accoglienza nella propria città.
Dal mio punto di vista: Ero felice, sarebbe arrivata mia madre per la prima volta in bus ed ero andata a prenderla con la mia piccola auto. Mi fermo ed urgo già di un bagno... vedo tre porte ... una è poggiata sul telaio (ed è evidentemente aperta), le altre due sono chiuse - e sigillate. Sono a disagio. Penso che a mia madre avevo detto che l'avrei accolta "Come una principessa" ma qui... non dipende da me... o forse anche sì... ma un bagno (sicuramente avrà bisogno) non c'è. Mi trovo a disagio per l'accoglienza che mi troverò a dare a mia madre. Mi chiedo se qualcuno usa mai il Palazzetto dello sport ma anche se non, qualcuno arriva mai in bus a Lecce? Nessuno dice niente?
Tutti passano, guardano e vanno avanti? Mi vergogno. Non sono leccese nata, sono adottata, della provincia - mi considero cittadina del mondo - oh, ci sono stati quegli anni vissuti in Australia (dove i bagni pubblici si trovano ad ogni isolato, automatici, gratuiti, puliti, rispettati), nata a Taranto, residente a Bologna, vagabonda nel mentre e di cui l'esperienza più significativa della mia vita raccontata poc'anzi: l'Australia - quella vera -) ma sono parte di questo mondo e Lecce mi appartiene anche se non ci sono nata... e piango ad ogni degrado che vedo. Sedili con pannelli solari e ricarica usb? Imbrattati. (Corigliano d'Otranto) Biblioteca di scambio libri? Tolta. (Corigliano d'Otranto) Filosofi raccontanti della loro storia? Rotti (Corigliano d'Otranto).
Queste sono solo altre storie. Altri ambienti in cui vivo quotidianamente e che comunque amo perché hanno quelle vibrazioni di antichità e storie d'altri tempi. Avrei, fra i tanti sogni, quello di sistemare anche in prima persona - il tutto - anche a mie spese (la vedo come un investimento) - ma qui va a finire che aggiusto (per conto mio, una cittadina privata - cioé un "nessuno") e mi rimproverano perché la burocrazia và sempre così - la voglia di fare non prevale mai il fastidioso giro di carte e soprattutto, probabilmente, la conoscenza di persone più "potenti" che non ho. PS: Se vi state chiedendo dove abbiamo urinato per non farcela sotto, vi lascio nel dubbio... o potete vagliare le opzioni.