Marine leccesi: abbandonati, emarginati, senza servizi e supertassati
Il centro città, con i suoi pregi e i suoi difetti, necessita di una maggiore attenzione rispetto alle periferie, poi se queste non hanno voce in capitolo e non sono rappresentative di un cospicuo bacino elettorale, vengono abbandonate a se stesse perché non interessa a nessuno sprecare tempo e sudore per nulla. Nascono così le emarginazioni, a cui di tanto in tanto si cerca di limitarne i danni mostrando un certo interesse con progetti altisonanti, quasi mai realizzati.
In alcune marine di Lecce, I RESIDENTI STAGIONALI RISIEDONO al massimo per soli due mesi all’anno, ma versano un altissimo tributo nelle casse della Amministrazione Pubblica, attraverso un iniquo sistema contributivo senza alcuna contropartita. Gli abitanti delle marine pagano quasi per intero la TARI, ma utilizzano il sistema di raccolta rifiuti per soli due mesi rispetto ai 12 mesi dei residenti in città. Non hanno inoltre alcuna isola ecologica.
La TASI è pagata per i servizi invisibili che, per la stessa definizione, sono talmente invisibili che non sono stati mai visti in periferia. L’IMU nelle marine, è liquidata quasi sempre come seconda casa, per cui viene pagata quasi 6 volte l’importo degli abitanti del centro città, per i quali risulta essere generalmente versata per una prima casa. La fornitura di energia elettrica è gravata di supertasse mostruose per i non residenti (banale esempio relativo al pagamento di 46€ per un consumo di energia elettrica di appena 8€). Tutti sono inoltre assoggettati dall’IRPEF e tutte le ulteriori tasse e addizionali comunali, provinciali e regionali che sono solo di compendio ad un sistema che tutto pretende e nulla dà.
Le feste patronali, uffici comunali, fogne, disinfestazioni, pronto soccorso, ospedali, polizia locale, forze dell’ordine, isole ecologiche, pulizia delle strade, manutenzione ordinaria e straordinaria rappresentano solo una parte dei servizi offerti in città ma mai nella periferia. Ci si sente un emarginati e perseguitati perché lo stato si accorge di certi soggetti solo per l’aspetto impositivo. Il confronto con qualche marina limitrofa genera ancora di più un senso di abbandono per le evidenti differenze di trattamento. Nelle marine il senso di abbandono è maggiormente evidente anche per la continua erosione marina a cui nessuno pone alcun rimedio, per la mancata pulizia delle spiagge e del mare, che in alcuni casi è da dragare e per gli assalti di ratti e zanzare che stanno creando non pochi problemi alla collettività in altre regioni.
I “Periferici” non ricevono neanche una infinitesima parte dei servizi che devono essere offerti in città, ma pagano tasse annuali spropositate rispetto ai “Cittadini” e per quanto ricevuto nei soli due mesi estivi. Nascono così le disuguaglianze e le emarginazioni per l’abbandono totale o parziale di interi quartieri. È opportuno che le Amministrazioni Pubbliche inizino a riflettere su quali siano stati i servizi ed i benefici resi nei soli due mesi estivi alle marine e alle periferie evitando di ghettizzare una parte della popolazione.
Luigi