Sanità impossibile
Questa mattina, partendo da Lecce, mi reco a gagliano del capo per accompagnare mia madre invalida a fare una visita neurologica per valutazione Alzheimer. L'appuntamento è alle 11:00, e arrivando in perfetto orario ci rechiamo al secondo piano del poliambulatorio per beneficiare della prestazione. (mia madre cammina con fatica accompagnandosi ad un deambulatore, è invalida, cardiopatica e diabetica). Con estremo stupore trovo un intero piano disabitato: porte chiuse e nessuno a cui chiedere informazioni.
Dopo aver girato un intero piano dell'ospedale in cerca dell'ambulatorio, faccio venire mia madre (che avevo fatto fermare per evitarle troppa fatica). Busso alla porta dell'ambulatorio di neurologia ma non c'è nessuno che risponda . Sono le undici. Aspetto. E penso "arriveranno". Sono le 11.15 e non arriva nessuno. Allora, dopo aver bussato ad ogni porta dell'ambito neurologico, scendo al piano terra e chiedo in un ufficio (prenotazioni, suppongo) dove mi rispondono "non so che dirle, probabilmente stanno prendendo il caffè, chiami ad alta voce".
Evito di rispondere, sentendomi parte di un brutto film comico di terza categoria che non fa ridere proprio nessuno e risalgo al secondo piano. Incontro un addetto alle fotocopie che mi suggerisce di recarmi al terzo piano e chiedere della coordinatrice. Lo faccio. E mi trovo davanti una signora in divisa anticovid, vagamente maleducata che mi intima di stare lontana (sebbene rispettassi ampiamente la distanza di sicurezza e non avessi nessuna voglia di avvicinarmi ulteriormente).
Le espongo il problema. E risponde "siete i secondi questa mattina. Chiedo scusa a nome dell'infermiera deficiente che non ha avvisato che oggi non ci sono gli specialisti." Avrei voluto riderle in faccia, ho pensato davvero fosse uno scherzo. Le rispondo "lei si rende conto che vengo da Lecce? Mia madre è invalida e ho fatto 70 km solo per sentirmi dire che non c'è nessuno?" "mi dispiace. Richiameranno". Io sono profondamente schifata. Non da cittadina, ma da essere umano. È questo il motivo per cui dal sud si scappa, perché qui, purtroppo, non cambierà mai niente.