Scuola, “Concorso superato ma al Governo sono troppo impegnati per darci ascolto e ci lasciano precari”: la petizione di un gruppo di docenti
Passano gli anni, cambia il Governo, cambia il Ministro dell’Istruzione ma di noi e per noi, nessuno si preoccupa, nessuno ne parla. Siamo tantissimi docenti ammessi con riserva al concorso docenti del lontano 2018, alcuni dei quali lo hanno superato proficuamente. Va aggiunto poi che questi docenti sono in possesso di attestati e anni di insegnamento. Sono passati quasi 3 anni e ci ritroviamo ancora a bussare una porta senza risposta alcuna da parte delle istituzioni.
Dal momento in cui una commissione nominata dal Miur ci esamina e ci assegna un voto, siamo parte di quel concorso e dobbiamo essere inseriti in graduatoria, in lista per il ruolo. Noi precari discriminati, soprattutto i tecnico pratici che, ammessi al concorso 2018 e ricevendo voti massimi o quasi, anche molto più alti di alcuni docenti “abilitati”, non siamo stati inseriti in graduatoria e non vogliamo che dopo lo studio, la partecipazione, le spese, l’attribuzione di voti molto alti, ci resti solo il bel ricordo del concorso! Un abilitato supera il concorso con punti 2/40 e viene inserito, mentre un non abilitato supera lo stesso concorso con 36/40 o 40/40 e resta fuori?
Ma come funziona questo Stato? Cosa altro dobbiamo attendere? Avete immesso in ruolo i diplomati magistrale anche senza alcun concorso, solo per titoli, nessun esame. A noi non volete assumerci con la stabilizzazione dei precari con 3 o più anni di servizio, almeno assumeteci per il merito! Il nostro merito ve lo abbiamo dimostrato, i voti sono pubblici, commissioni esperte nominate da voi ci hanno giudicato, ma voi guardate altrove pur di non darci ciò che ci spetta!
Chiediamo una mossa, UNA, a favore di noi precari che con devozione e impegno abbiamo raggiunto il massimo o quasi dei 40 punti totali di quel concorso. Lanciamo questa petizione che ogni giorno aumenta il numero di firmatari e abbiamo già registrato la stessa presso il Parlamento Europeo, in attesa di accoglimento. Se l’Italia non ci ascolta, proviamo a coinvolgere Bruxelles! https://www.change.org/precaridellascuola