Yacht affonda nell’area portuale: concluse le operazioni di recupero
La barca di 19 metri e 40 tonnellate di peso era colata a picco, nel pomeriggio di domenica scorsa: a recuperarla alcune ditte, coordinate dalla "Navalservicemarsella" di Surano. Sulle cause dell'affondamento inchiesta amministrativa della guardia costiera.
Era colata a picco in mare, nel pomeriggio di domenica scorsa: è stata recuperata, ieri sera, la barca affondata tre giorni fa nel porto di Otranto, uno yacht di circa 19 metri di lunghezza e 40 tonnellate di peso, sequestrato nel corso di un'operazione di recupero migranti e affidato alle guardie ambientali di Bari.
Domenica pomeriggio, poi, per cause ancora da accertare e al vaglio di un'inchiesta amministrativa in mano alla guardia costiera locale, natante ha iniziato ad affondare. I militari della guardia costiera dell'ufficio circondariale marittimo, guidati dal comandante Gian Marco Miriello, hanno subito predisposto delle misure di sicurezza nella zona a tutela delle altre imbarcazioni e della navigazione.
Le operazioni di recupero sono state affidate alla ditta "Navalservicemarsella" di Surano, con capo cantiere e tecnico dei lavori Styven Marsella. La ditta Marco Carla' di Lecce ha, invece, provveduto a fornire la gru per la rimozione dalle acque dello yacht. Alle operazioni hanno collaborato un sommozzatore Ots Bubbles' World e la Misericordia di Otranto. Il piano di sicurezza, come detto, è stato predisposto dall'Ufficio circondariale marittimo, che ha vigilato sul corretto andamento delle operazioni.
Styven Marsella ha spiegato che la maggiore difficoltà dell'azione di recupero consisteva nel trovare i punti di equilibrio che su cui operare, scongiurando che la barca potesse rompersi. In passato, si sono registrate operazioni similari che hanno portato a questo problema. Le operazioni sono iniziate attorno alle 14.30 di ieri pomeriggio per concludersi alle 22. Come detto, spetta ad un'inchiesta amministrativa fare luce sulle cause che hanno generato l'affondamento.