Dal Senegal al Salento, "Papu" fa uno stage con la Federazione italiana rugby
Arrivato a soli 6 anni con la sua famiglia, attualmente gioca a rugby nelle giovanili della squadra di Trepuzzi. Il giovane atleta rappresenta un esempio positivo di integrazione
TREPUZZI - L'integrazione compiuta è quel processo che include in maniera completa le persone in una comunità. Essa può avvelersi di alcuni strumenti, come la cultura e lo sport, elementi essenziali al fine di avvicinare gli individui tra loro.
La storia di Papu - all'anagrafe Fall Papa - sedicenne senegalese, da circa dieci anni in Italia con la sua famiglia, è proprio basata sullo svolgimento dell'attività sportiva.
Arrivato nel Bel Paese proprio dal Senegal, l'atleta è prima entrato a far parte delle giovanili del Trepuzzi Rugby, per poi approdare all'Aquacetosa di Roma per svolgere uno stage di tre giorni con la Fir (Federazione italiana rugby).
Quest'ultimo avvenimento - verificatosi recentemente - ha messo in risalto la sua storia felice. Attenzione, però, nulla è stato facile: il raduno nazionale con la Fir non è il risultato naturale di un percorso lineare.
Com'è facile immaginare, cambiare nazione e stile di vita in giovane età, non sempre è facile. Papu ha dovuto adattarsi e adeguarsi, non senza difficoltà, e probabilmente il rugby lo sta aiutando - ancora adesso - al fine di trovare il giusto equilibrio, che potrà permettergli di realizzarsi nello sport e nella vita privata.
Per il Trepuzzi Rugby, del resto, come espresso dai referenti della medesima società sportiva, "l'obiettivo principale è proprio quello di collaborare con le famiglie dei tesserati e con le istituzioni, al fine di creare una sinergia che aiuti i ragazzi a crescere in un ambiente sano e a realizzare i propri sogni".