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Virgo Fidelis: celebrati l'80° anniversario della battaglia di Culqualber e la giornata dell'orfano

Si è svolta sabato 20 novembre la ricorrenza annuale per rendere omaggio alla patrona dell'Arma dei carabinieri, oltre che ricordare la giornata dell'orfano. La messa è stata officiata da monsignor Michele Seccia presso la Basilica di Santa Croce. A prendere la parola il comandante provinciale Paolo Dembech

LECCE - Sabato 20 novembre presso la Basilica di Santa Croce è stata celebrata la messa in onore della Virgo Fidelis, patrona dell'Arma dei carabinieri. La funzione religiosa è stata officiata da monsignor Michele Seccia, ed hanno presenziato le autorità civili e militari della provincia, oltre alle rappresentanze dell'Arma in servizio ed in congedo. 

La proclamazione come patrona

La proclamazione di Maria “Virgo Fidelis” avvenne l'8 dicembre 1949 in seguito alla volontà di Pio XII, accogliendo l'istanza di monsignor Carlo Alberto di Cavallerleone, ordinario militare per l'Italia. La celebrazione della festa venne fissata per il 21 novembre, in concomitanza alla commemorazione liturgica della presentazione di Maria Vergine al tempio e alla ricorrenza della battaglia di Culqualber, combattuta in Abissinia fra italiani e britannici durante il secondo conflitto mondiale. In quel giorno del 1941, infatti, il primo gruppo mobilitato dei carabinieri si sacrificò nella difesa del caposaldo di Culqualber, eroico gesto che valse la seconda medaglia d'oro al valor militare alla bandiera dell'arma dei carabinieri dopo quella del primo conflitto mondiale.

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L'omelia

Nel coso della celebrazione monsignor Seccia ha tenuto un'intensa omelia incentrata sullo spirito di fedeltà che anima tutti i carabinieri d'Italia e il prezioso legame che li unisce spiritualmente alla loro protettrice, la Virgo Fidelis; concludendo la stessa con un sentito e profondo ringraziamento di cuore all'Arma dei carabinieri per l'impegno che quotidianamente riversa nelle sue molteplici attività a difesa e protezione della collettività. 

Le parole del comandante provinciale

Al termine, il comandante provinciale Paolo Dembech ha ricordato l'evento bellico giunto all'ottantesimo anniversario: "E' un giorno particolare perchè proprio in questa data nel 1941 l'Arma pagò il più alto prezzo di vite umane, allorquando dopo 100 giorni di tenace resistenza il battaglione carabinieri venne sopraffatto nell'epica difesa del baluardo di Culqualber nell'Africa orientale".

Continuando, il colonnello ha rivolto un pensiero all'Arma in congedo e alle benemerite: "E fra i tanti che hanno terminato il loro 'turno di guardia', indossando queste onerose vesta, siano esse verdi, nere o blu, osservo, quasi commosso, al fianco delle personalità intervenute, la presenza della Forza Armata in congedo, a testimonianza di una fedeltà che, in quanto tale, non si esaurisce con il collocamento a riposo, ma dura per tutta la vita ed alla quale rivolgo il mio ringraziamento per quanto, mirevolmente, continuano ad offrire alla collettività".

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Non poteva mancare un pensiero sentito per gli orfani dell'Arma nella giornata a loro dedicata: "Nel concludere desidero infine ricordare gli orfani, cui l’odierna giornata è altresì dedicata; vittime innocenti di un destino infausto che li ha privati degli affetti più cari, seminando un vuoto incolmabile, un insopportabile dolore, che il nostro impegno potrà solo lenire".

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