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Giovedì, 25 Aprile 2024
Animali Porto Cesareo

Si schiudono le uova: in spiaggia le giovani tartarughe

Ricordate le uova depositate a luglio a Torre Lapillo da una caretta caretta? Ora, stanno nascendo le giovanissime tartarughe di mare. Le prime venute al mondo nella notte fra 19 e il 20 settembre

TORRE LAPILLO - Il grande momento è arrivato. Ricordate le uova depositate nel corso dell'estate da un'esemplare femmina di tartaruga marina "caretta caretta" a Torre Lapillo? Era il 19 luglio scorso. Ora, nella notte tra il 19 e il 20 settembre, quelle uova hanno iniziato a schiudersi. La prima tartaruga è emersa dalla sabbia all'1,25 circa dell'altra notte. Di seguito ne sono nate altre diciannove e poi altre tre nella notte tra il 20 e il 21 settembre. Altre nascite sono previste nelle prossime ore.

Il nido è situato nell'Area marina protetta di Porto Cesareo. E' stato un turista, Maurizio Ariano, ad accorgersi a luglio della presenza dell'animale sulla spiaggia. L'uomo, inizialmente preoccupato per lo stato di salute della tartaruga, si è poi reso conto che l'animale stava semplicemente nidificando. Da lì, un passaparola continuo. E quelle uova sono state "adottate" dai più. L'Area marina protetta di Porto Cesareo ha infatti incaricato i tecnici del Centro recupero tartarughe marine dell'Osservatorio faunistico della Provincia di Lecce - Rete TartaSalento e del Centro recupero tartarughe marine di Rauccio del monitoraggio scientifico del nido, mentre la vigilanza del nido è stata realizzata dalla stessa Area marina in collaborazione con l'Osservatorio faunistico, il Parco di Rauccio, Legambiente e il Cogeav.

Il nido di Torre Lapillo (quarto caso documentato sulle coste salentine e secondo sulla costa ionica) ha confermato ciò che gli esperti sospettavano: la "caretta caretta" locale, seppur con una frequenza inferiore a quella dei siti del Mediterraneo sud orientale, nidifica con regolarità sulle spiagge del Salento. Purtroppo, fra antropizzazione degli habitat e riduzione delle spiagge, si è abbassata la frequenza di nidificazione. Ed è opportuno ricordare che la caretta caretta è una specie a rischio di estinzione e come tale è riportata nell'allegato I della Convenzione di Washington, che ha lo scopo di regolamentare (nel caso della Caretta caretta vietandolo) il commercio di alcune specie animali e vegetali al fine di tutelarle.

Dal giorno successivo alla deposizione delle uova, sono state monitorare le temperature d'incubazione per accertare che le condizioni ambientali fossero idonee a garantire lo sviluppo degli embrioni. A differenza dei mammiferi, infatti, la crescita dei feti nei rettili è condizionata dai fattori ambientali. Quella che la tartaruga crea, scavando prima e ricoprendo di sabbia poi, è una vera e propria incubatrice, il corrispettivo del "ventre materno".

Una volta nate, le giovanissime tartarughe sono state poste sotto osservazione per qualche istante allo scopo di appurarne lo stato di salute, quindi si è proceduto alla registrazione dei dati biometrici e altre informazioni inerenti la schiusa che saranno fondamentali per lo studio della specie e la sua salvaguardia.

Terminata questa breve fase di studio i piccoli sono stati posti sulla sabbia affinché potessero raggiungere il mare autonomamente. Ed è questo un momento particolarmente delicato. E' in tale frangente che le neonate registrano tutte quelle informazioni che dopo 20-25 anni permetteranno loro di tornare sulla stessa spiaggia a deporre le uova. Questo "ritorno alle origini" è un comportamento tipico delle specie migratorie come la "caretta caretta" e fa sì che gli animali depongano le uova sulla spiaggia in cui sono nati. Qualora capitasse di imbattersi in qualche ritrovamento, sarebbe utile contattare la capitaneria di Porto al 1530, numero attivo 24 ore su 24, in modo da proteggere l'area dal calpestio.

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