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Capitale europea della cultura 2019

Perrone: "Felici per il risultato, ma senza l'aiuto della Regione finisce qui"

Il sindaco di Lecce dà appuntamento per un brindisi nei pressi di una caffetteria nel centro storico. "I meriti vanno ai leccesi e senza alcuna retorica. Un grazie alle istituzioni, alla società civile, ai volontari e allo staff e ai brindisini"

LECCE - Il sindaco Paolo Perrone dà appuntamento per un brindisi nei pressi della libreria Liberrima. Un cin cin per festeggiare l'accesso di Lecce alla fase finale della selezione per diventare capitale europea della cultura nel 2019. C'è la sua giunta, tecnici comunali, amministratori, amici, lo staff che ha lavorato in questi mesi per scalare la selezione.

"Siamo molto soddisfatti - ha esordito il primo cittadino - perchè è stata una selezione importante, sono rimaste fuori città quotatissime come Palermo, Venezia, Mantova, Udine, Urbino, Bergamo, candidature considerate all'esordio molto competitive. Noi eravamo degli out sider, siamo partiti dopo, ma abbiamo recuperato. All'inizio nessuno ci credeva ma poi le cose sono andate diversamente. Adesso i meriti, che non vanno in ordine sparso, lo dico subito: alle istituzioni, alla Provincia, ai brindisini e al loro sindaco, Mimmo Consales, a tutto lo staff fino all'ultimo dei volontari, alla società civile, alle imprese e alle associazioni a chi ha creduto fin dall'inizio. Non è retorica, questa, ma il merito maggiore è dei leccesi: questa candidatura ha acquistato competitività perchè siamo riusciti a dimostrare essere stata avvertita dai cittadini di Lecce e del Salento".

"Siamo arrivati a questo punto ed era il massimo che potevamo fare - ha proseguito Perrone -. Però da adesso in poi tocca alla regione Puglia sostenerci per cercare di superare le altre cinque città, assai agguerrite. Senza la Regione non andremo da nessuna parte. Dobbiamo necessariamente recuperare il ritardo, quindi oggi chiediamo formalmente alla Regione di affiancarci". E la richiesta dovrebbe essere subito accolta, anche perché nelle scorse settimane il governo regionale aveva fatto sapere che si sarebbe schierato con convinzione insieme alla città pugliese che avrebbe superato la prima fase (in corsa c'era anche Taranto, col supporto di Bari).

"Le altre città concorrenti hanno già a loro fianco le rispettive Regioni, con impegni di spesa già deliberati - ha spiegato il sindaco di Lecce -.  A Vendola chiedo un appoggio istituzionale, concreto, di fondi che non vengono certo dal bilancio regionale ma che siano straordinari. Insomma, non possiamo prescindere dal soggetto più autorevole come la Regione Puglia. Che ancora manca in questo tavolo. Non ho dubbi che da stasera il presidente Vendola sarà pronto a scommettere con noi. Se così non dovesse essere il sogno finisce qui, ma non ho motivi per dubitare che da Bari non arrivino segnali positivi".

Per Antonio Gabellone una grande vittoria.

Entusiasta il commento del presidente della Provincia, Antonio Gabellone, che martedì era in audizione insieme a Perrone davanti ai commissari: "L’eccezionale lavoro prodotto dall’amministrazione comunale di Lecce, dal geniale staff di Airan Berg e per la parte che ci ha riguardato anche da noi della Provincia di Lecce va avanti, ottiene il meritato premio, prosegue questa fantastica corsa verso la candidatura di Lecce a capitale della cultura europea 2019. Abbiamo superato uno scoglio che per tanti rappresentava un risultato impensabile".

foto-121-11"Tutto il lavoro di questo fantastico gruppo - ha proseguito Gabellone - servirà a costruire e rendere ancora più attraente la Lecce del futuro, dai progetti di valorizzazione del paesaggio a una rete urbanistica riprogrammata a misura di vera e propria capitale d’arte e cultura. Siamo pronti e entusiasti all’idea di tuffarci nel prossimo obiettivo, una nuova selezione a cui guardare con grande ottimismo: Lecce non ha nulla di meno delle altre concorrenti. Continuiamo, tutti insieme, senza distinguo politici, a credere in questo risultato che sarebbe storico". 

Sulla stessa lunghezza d'onda il vice presidente vicario del gruppo Pdl in Regione Puglia, Erio Congedo: “Aver superato questo primo durissimo step - sottolinea - è una soddisfazione enorme. La giuria evidentemente ha riconosciuto il lavoro che è stato fatto e le potenzialità di Lecce e del territorio. Comincia adesso una fase nuova, con responsabilità più grandi e importanti. E’ chiaro che è giunto il momento della Regione Puglia, che se fino a oggi ha tenuto un atteggiamento defilato, è chiamata ora a fare la sua parte fino in fondo, con tutti gli strumenti a sua disposizione. Anzi, colga l’opportunità di questa sfida e di questa affascinante battaglia, che le città pugliesi candidate sinora hanno combattuto ciascuna in modo piuttosto isolato”.

La soddisfazione del rettore, Vincenzo Zara.

Vvia soddisfazione anche da parte del rettore dell'Università del Salento, Vincenzo Zara: "Questo risultato premia l’impegno di tutti e riconosce il valore della città e della sua cittadinanza tutta. Come Università del Salento, il primo pensiero va ai nostri studenti che hanno attivamente collaborato a questa iniziativa fornendo un importante contributo di idee, sempre con grande freschezza ed energia. Il nostro lavoro in questo progetto è in linea con la cosiddetta terza “missione” dell’Università, e cioè quella di un’istituzione che collabora allo sviluppo socio-economico e culturale del territorio in cui opera quotidianamente".

"Un grazie - prosegue il rettore - va naturalmente ai nostri ricercatori e docenti, delle più varie discipline, che in modo trasversale hanno cooperato con taglio scientifico alla conoscenza del territorio, affiancando il direttore artistico Airan Berg e tutto lo staff di Lecce2019: una dimostrazione di come la ricerca, pura e applicata, possa fornire strumenti per la definizione di politiche e azioni culturali che rispondono alle esigenze della comunità. Infine, un ringraziamento alla professoressa Francesca Imperiale che, oltre a fornire il suo apporto come ricercatrice, è stata anche referente tecnico dell’Università".

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