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Capitale europea della cultura 2019

Lecce capitale europea della cultura 2019, Perrone stuzzica Vendola

Deliberata a Palazzo Carafa la costituzione del comitato promotore. Il dossier dovrà essere pronto entro settembre. In Puglia ci sono tre candidature: oltre a quella del capoluogo salentino, fremono anche Bari e Brindisi

LECCE - Rispetto ad altre città italiane candidate a capitale europea della cultura nel 2019, Lecce parte ad handicap. Lo ha detto il sindaco, Paolo Perrone, nel corso del consiglio comunale che ha deliberato all’unanimità la formazione del comitato promotore, soggetto indispensabile per entrare nel vivo della difficile contesa. L’obiettivo è infatti ambito da molte altre città della penisola, tra cui L’Aquila, Venezia (e il Nordest), Bergamo, ma anche pugliesi, come Bari e Brindisi.

E’ probabilmente per questo che la Regione Puglia non ha sposato, al momento, nessuna delle tre cause. Ma secondo il primo cittadino leccese la situazione di equidistanza istituzionale potrebbe essere superata nel momento in cui sarà sfoltita la rosa. “Dopo una prima selezione, infatti, resteranno in corsa cinque città”, ha precisato.

Il dossier per la candidatura deve essere presentato entro il prossimo 20 settembre e la cabina di regia sarà costituita da comitato promotore deliberato oggi. I componenti saranno scelti nelle prossime settimane, intanto hanno dato il loro patrocinio, oltre al Comune, la Provincia di Lecce, l’Università del Salento e la Camera di commercio. Il sindaco ha auspicato l’ampliamento di questo fronte e attende un segnale, ad esempio, dalle associazioni imprenditoriali. Ottenere il prestigioso riconoscimento sarebbe un volano per l’economia, come lo è stato per tutte quelle città che sono state già selezionate.

Fino ad oggi il ruolo di capitale europea della cultura è stato assegnato per tre volte a città italiane: nel 1986 toccò a Firenze, nel 2000 Bologna (ma in quell’anno ci fu una scelta multipla), nel 2004 fu la volta di Genova. Con una decisione del Parlamento europeo del 2006, è stato stabilito un calendario che ogni anno attribuisce a due nazioni il titolo: nel 2019 sarà il turno di Italia e Bulgaria.

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