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Sabato, 27 Aprile 2024
Capitale europea della cultura 2019

Consegnato il dossier. Ora Lecce incrocia le dita: obiettivo l'Europa

Spedito al ministero dei Beni culturali il fascicolo con i documenti studiati per superare la pre-selezione. Tra le candidature quella di Venezia, Perugia-Assisi, Matera, Torino, Urbino, Palermo, Taranto. Il prossimo treno, per una città italiana, nel 2033

LECCE – Ora non resta che incrociare le dita. La corsa per il riconoscimento come capitale europea della cultura entra nel vivo: entro il 30 gennaio verranno selezionate le città che accederanno alla short list per la volata finale, al termine della quale il governo italiano raccomanderà una sola candidatura. Nel 2019 tocca all’Italia e alla Bulgaria, ciascuna con una città, diventare il punto di riferimento del Vecchio Continente.

Il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, ha consegnato questa mattina il dossier nella sede centrale di Poste Italiane, direttamente nelle mani della direttrice, Maria Gallo. Destinatario, il ministero dei Beni culturali, presieduto dal leccese Massimo Bray. Subito dopo, nelle sede del Must, si è tenuta la conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il coordinatore della candidatura, Airan Berg, l'assessore al Turismo e al Marketing, Gigi Coclite, il responsabile dell’Ufficio Politiche comunitarie, Raffaele Parlangeli, il direttore il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, accompagnato dal direttore generale, Gianni Refolo,  e il presidente della Camera di commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, Alfredo Prete.

conferenza_2019_varie 003-2“Sono emozionato e fiducioso”, ha dichiarato il primo cittadino che ha voluto ringraziare lo staff che per mesi si è messo al lavoro con l’esclusivo obiettivo di presentare un fascicolo credibile, all’altezza della sfida posta da altre autorevoli candidature. Ad oggi sono 19, tra le quali Venezia e il Nord Est, Urbino, Matera, L’Aquila, Palermo, Perugia-Assisi, Torino, Ravenna e Taranto. Proprio con l’altro capoluogo pugliese è nata una sorta di rivalità, allargata a Bari che ha deciso di appoggiare la città dei due mari e Brindisi che invece si è schierata con Lecce.

La Regione Puglia, che Perrone ha sollecitato più volte a patrocinare una causa, ha deciso di aspettare l’esito del primo turno per poi sostenere la candidatura pugliese che andrà avanti: “La nostra è stata una battaglia sicuramente non ben vista dal punto di vista politico – ha ripetuto anche oggi il sindaco – ma siamo certi che se dovessimo arrivare alla seconda fase ci sarà lo spazio di una stretta collaborazione. Seppur orgogliosi del lavoro solitario svolto fino ad oggi, siamo pronti da subito ad allargare la partnership”.

Il processo che porta alla designazione di una città come capitale europea della cultura consente, infatti, di estendere alla regione di appartenenza (o anche ad una euroregione se si tratta di territori di confine) i benefici del riconoscimento: questo in altre parole significa che Lecce potrebbe diventare capofila di una candidatura allargata ad un’area per lo meno interprovinciale.

conferenza_2019_varie 024-2In questa fase di preselezione, la competizione è ancora in una fase embrionale perché la contesa vera e propria ci sarà dopo la pubblicazione della short-list. Le città incluse dovranno quindi approfondire la loro proposta in maniera più dettagliata. La commissione selezionatrice è composta da sei delegati delle istituzioni italiane e da sette designati da quelle europee. I criteri di valutazione che verranno seguiti riguardano la dimensione europea della manifestazione e il coinvolgimento dei cittadini nel processo di preparazione.

Essere Capitale europea della cultura non significa cioè fregiarsi di un titolo, come può essere quello concesso dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità. Quanto più si definirà una proposta artistica e culturale “eccezionale” per l’anno in questione, tanto più la candidatura avrà possibilità di essere presa in considerazione.

Il primo riconoscimento - ma allora si chiamava Città europea della cultura - risale al 1985 e fu scelta Atene. L’anno successivo toccò a Firenze. Nel corso del tempo la procedura di selezione è stata modificata e viene prestabilita una turnazione tra gli Stati dell’Unione Europea. Dal 2000 le città selezionate sono state battezzate Capitale europea della cultura: per quell’anno particolarene furono selezionate nove e tra queste Bologna. Nel 2004 fu la volta di Genova. Quest’anno le due candidature vincenti sono state quella di Marsiglia e di Kosice (Slovacchia). La prossima occasione per un città italiana si presenterà nel 2033.

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