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Venerdì, 19 Aprile 2024
Moi te nde ticu quattru Collepasso

"Il presidente Gabellone sia con noi contro biomasse"

"Domenica il presidente Gabellone sia al fianco dei bambini nella manifestazione contro la centrale a biomasse". Questo l'appello di un cittadino e genitore, che ha inviato una lettera ai giornali

"Domenica il presidente Gabellone sia al fianco dei bambini nella manifestazione contro la centrale a biomasse: tutto quello che facciamo è per loro e per il loro futuro". Questo l'appello di Paolo Giovanni Toma, padre di due bambine, e che ha inviato una lettera aperta ai giornali salentini, tramite il Comitato per la tutela della salute di Cavallino e Castromediano.

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Carissimo Presidente,

mi permetta di formularLe attraverso la stampa questo mio accorato appello, l'appello di un padre come Lei, come tanti padri che vivono in questa nostra provincia che vorrebbero poter immaginare il luogo ideale nel quale veder crescere i propri figli e, magari, anche i propri nipoti.

Poco più di un anno fa Lei, come candidato alla Presidenza della Provincia di Lecce, non ebbe la benché minima esitazione nel sottoscrivere il testo della moratoria, proposta da comitati e associazioni del Salento, nella quale si chiedeva di interrompere l'efficacia della legge regionale n. 31/2008 e gli effetti devastanti che il Piano Energetico Regionale stava producendo giorno dopo giorno sull'intero territorio. Indipendentemente dall'orientamento politico di ciascuno di noi - che Le assicuro è quanto mai variegato - apprezzammo molto questa Sua presa di posizione che ci faceva intravedere in Lei un prezioso interlocutore politico nelle varie emergenze ambientali in corso o che, da lì a poco, avrebbero cominciato ad emergere, nella consapevolezza che le giuste rivendicazioni, come quelle sulla salute e sull'ambiente portate avanti da tutti i Comitati Salentini, da Squinzano a Santa Maria di Leuca, non possano che scaturire da un idem sentire dell'intera popolazione e che, pertanto, devono ritrovarsi nel dialogo con tutte le istituzioni, indipendentemente dal colore politico di Sindaci, Assessori e Presidenti.


Ora, a soli quattro giorni dalla decisione che la Regione Puglia dovrà assumere, rilasciando o meno l'autorizzazione unica per l'impianto a biomasse oleose da importazione di Cavallino e, augurandomi - per il bene di tutti i Salentini - che venga pronunciato un netto diniego, in qualità di portavoce del Comitato di Cavallino, ma anche a nome di tutto il movimento che si sta formando dalla coesione dei vari comitati salentini, torno a chiederLe, ancora una volta, una Sua netta presa di posizione in merito.

Come Lei sa, la centrale di Cavallino, come quella di Casarano e tutti gli impianti di grandi dimensioni ai quali Cavallino rischia di fare da stura, produrranno un "bene" (l'energia elettrica) che a considerarlo tale, qui da noi, si farà fatica atteso che:

1) non è richiesto né dal Salento, né, tantomeno, dall'intera Regione, che già esporta oltre il 90% dell'elettricità prodotta e quindi non è destinato a soddisfare alcun bisogno del territorio;
2) Le royalties che verranno riconosciute ai vari Comuni tentati dalle lusinghe di lobbies d'affari non riusciranno neanche minimamente a compensare i danni socio-economici che inevitabilmente ricadranno sul territorio e sul futuro dei nostri figli, insieme alle polveri sottili, agli ossidi di azoto, all'anidride carbonica;
3) L'immagine di un Salento d'Amare, su cui tanto ha investito la Provincia di Lecce, non potrà che venirne drasticamente e irrimediabilmente compromessa.

Non Le chiedo di sottoscrivere impegni formali o annunciare comunicati stampa che pure potrà fare nelle Sue vesti istituzionali. Certo, non posso nascondere di aver apprezzato il Suo intervento sulla centrale di Cavallino all'indomani dell'ultima conferenza dei servizi ma ora Le chiedo solo di essere un padre come lo sono io e lo saranno le centinaia di genitori che, domenica sera, con i loro bambini scenderanno in piazza a Cavallino per reclamare il loro diritto al futuro, un futuro vivibile nella nostra bellissima provincia che tanto ha da offrire ai nostri figli se opportunamente valorizzata e non violentata e venduta al miglior offerente, come stiamo purtroppo assistendo di questi tempi.

La invito pertanto a venire in piazza insieme alla sua famiglia; ritengo che sia il miglior insegnamento di educazione al rispetto del proprio territorio che possiamo impartire ai cittadini di domani che, altrimenti, oggi rischiano di essere le prime vittime del preannunciato disastro ambientale.

La inviterò ancora ad unirsi al popolo dei Comitati Salentini quando andremo a piantare, in agro di Cavallino, lì dove è prevista la realizzazione della centrale a biomasse, un giovane albero di ulivo, promessa di speranza e di vita, di pace e solidarietà sociale, senza barriere ideologiche alcune tra tutti noi salentini che respiriamo un'aria comune che travalica confini e muri!

Piantare un albero, si proprio quello sarà l'atto di disobbedienza, finora l'unico, che faremo sotto gli occhi della polizia, che schierata in tenuta anti sommossa vigilerà, forse, come è accaduto durante l'ultimo pubblico pacifico corteo, perché bimbi, intimoriti dalle loro divise e armamenti, madri, vecchi e giovani, medici, poeti e cantori non piantino un albero vivo sui terreni comunali, che si vogliono condannare alla morte dei fumi e delle ceneri nocive; terreni su cui il vicesindaco Gorgoni ha imposto, con un'ordinanza, il diniego assoluto di qualsiasi arborea piantumazione di simbolici virgulti, in ferma risposta alla nostra richiesta di acconsentire a questo nostro gesto simbolico e di pace!

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