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Sabato, 20 Aprile 2024
Moi te nde ticu quattru

"L'auto sostava in aria in via Costura"

Curiosi strafalcioni in una multa esibita sul parabrezza di un'auto. Praticamente non c'è un rigo esatto. Ed è così che i giudici annullano le contravvenzioni, fra vie inesistenti e fatti impossibili

Il signor Ivo Bianco di Sogliano Cavour, nostro affezionato lettore, passando questa mattina in viale della Libertà e scorgendo la targhetta di "LeccePrima", non ha resistito alla tentazione di citofonare e presentare questa multa per divieto di sosta all'attenzione generale. Non tanto perché forse non sia legittima, se vogliamo, la contestazione dell'ausiliario di turno (mancata esibizione del grattino) effettuata intorno alle 18 di ieri, quanto per gli strafalcioni che - chissà - potrebbero persino rendere di fatto nulla la multa stessa, ma che, al di là di tutto, non possono non muovere un sorriso.

Partiamo dall'inizio, ovvero dalla segnalazione di data e località. L'ausiliario ha sbagliato in modo grossolano il nome della via. Via Colonnello Costadura si è trasformata in via Col Costura. E a Lecce non risulta che vi sia una via Col Costura, indipendentemente da quello che possa signficare Col (colonnello, colon, colombo, colbacco…). E sia. Sarà una sincope: poeticamente Costadura diventa Costura. Ma l'aspetto davvero curioso è che secondo l'ausiliario l'auto "sostava in aria […]". E qui, davvero, non ci sono scuse: il signor Bianco ha giurato e spergiurato davanti a noi che la sua Fiat Stilo non ha mai sfidato le leggi della fisica. Un'ultima curiosità: non si capisce bene se ci sia scritto "regolamentata" o "ragolamentata". Un conto è rispettare una regola, un altro è raspettare una ragola. O no?

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