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Venerdì, 19 Aprile 2024
Moi te nde ticu quattru Porto Cesareo

Un turista aficionado scrive al sindaco: "Porto Cesareo come le Maldive del Salento"

Da 40 anni, Fabio Brunetti trascorre le vacanze a Torre Lapillo. Secondo il lettore, la marina di Porto Cesareo non ha nulla da invidiare alle cosiddette "Maldive del Salento". Ma numerosi gli interventi ancora da compiere

TORRE LAPILLO (Porto Cesareo) - Fabio Brunetti vive a Viterbo ma, ogni estate, da quaranta anni, raggiunge Torre Lapillo per le vacanze. alcuni giorni addietro, ha visitato Marina di Pescoluse, ribattezzata "Maldive del Salento" persino dal web. Sufficiente digitare la parola "Maldive" nei motori di ricerca, ha dichiarato il lettore viterbese, che subito appare un richiamo al tacco d'Italia. Ma, appena messo piede sulla nella località del basso Salento, pervaso da una profonda delusione. Motivo per cui ha deciso di indirizzare una lettera al sindaco di Porto Cesareo, Salvatore Albano.

"Signor sindaco, le "Maldive del Salento" le gestisce anche Lei; sono da decenni sotto la sua giurisdizione e dei suoi predecessori (compresi, naturalmente, i sindaci del comune di Nardò). Il litorale a nord di Porto Cesareo, ed in particolare quello di Torre Lapillo, non ha nulla da invidiare rispetto alle marine delle Maldive se non la pubblicità e, nota dolente, l'ordine urbanistico. Pochi giorni fa, sulla cronaca locale di LeccePrima.it, ho letto uno dei tanti articoli riguardanti il suo territorio sul tema dell'abusivismo edilizio (la questione di punta Saponara). Mi ha strappato un sorriso "l'appellativo" rivolto a Porto Cesareo: se ricordo bene diceva "la terra del sole, del mare, del vento e ... del cemento". Visto che nei decenni i suoi predecessori hanno fatto piovere, in maniera più o meno ordinata, tonnellate e tonnellate di cemento facendo guadagnare correttamente tale giudizio al territorio, cerchi lei, signor sindaco, di far "piovere" un po' di cemento ai bordi della litoranea (via Torre Lapillo): con un pizzico d'impegno ne uscirebbero dei comodi marciapiedi.

Negli anni ho pubblicizzato molto il suo territorio ad amici e conoscenti; i loro feedback hanno sempre esaltato il mare e le spiagge. Per quanto attiene i servizi, c'è ancora molto su cui lavorare. Noto con dispiacere che avanzano continue richieste di isole pedonali da parte dei cittadini di Torre Lapillo. Lo trovo legittimo, ma Io cercherei, prima di tutto, di offrire ai pedoni le condizioni migliori per raggiungere il centro del paese in sicurezza, senza doversi destreggiare fra le vetture che a stento rispettano il limite di 30 chilometri orari recentemente istituito.  Poi possiamo pensare alla realizzazione di isole pedonali. Ricordo a me stesso che i problemi di viabilità e sicurezza stradale che trattiamo ora sono esattamente gli stessi dei passati decenni. In pratica da quarant'anni ad oggi e' cambiato ben poco. Non possiamo certo avere la presunzione di dire che il limite dei 30 km/h associato alla messa in opera delle "barriere stradali bianco rosse" abbiano risolto il problema della litoranea di Torre Lapillo, vero?La realizzazione del tanto atteso marciapiede fornirà al comune da Lei amministrato un'immagine nuova, rinnovata e magari, con un pizzico di umiltà, ci permetterà di battezzare il suo litorale "le Maldive dello Jonio". Con la speranza di ricevere quanto prima un suo cortese riscontro, le porgo i miei più sinceri saluti".

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