"Notte bianca, siete sicuri che la rifarete?"
"Adriana Poli Bortone annuncia che l'esperienza sarà riproposta. Decide al di là dei mandati concessi. Ma i fatti culturali non possono essere barattati con la propaganda politica"
Redazione
17 aprile 2007 10:57
di Mauro Marino*
La rifaremo! Garantisce il sindaco Adriana Poli Bortone, la Notte Bianca è stata una esperienza eccezionale da ripetere ed in più annuncia che una volta al mese ha in animo di chiudere il ‘suo' viale giardino per farne luogo della musica. S'è innamorata dei palcoscenici e lancia appelli di pace al popolo della notte. Ah! se non fosse per quei cittadini che di notte amano dormire, Lecce sarebbe tutta una movida. Sottolinea poi, a ragione, che la notte bianca non va confusa con quell'altra, della Taranta. Non ci tiene a mischiare le cose e di questo le siamo grati.
La Notte della Taranta è ben altra cosa, ha una sua unicità legata com'è all'intima radice del territorio. Laboratorio di esperienze che insieme crescono e si verificano in quella officina musicale che il Salento è divenuto in questi lunghi anni di lavoro. La Notte della Taranta è cosa seria, profonda. E' pura ricerca, è osare che scazzica vocazioni e qualità. E' impegno progettuale corale, un festival divenuto emblema della cultura del territorio. Strumento di marketing territoriale che sapientemente calibra ciò che utile a rigenerare la matrice culturale, linfa dell'unicità salentina. La musica, la danza, la poesia trovano in quella Notte esaltazione e progetto, fanno da sponda al rimorso.
Ma in quel "la rifaremo" dell'onorevole sindaco c'è qualcosa che ci lascia sbigottiti. Sarà ancora sindaco allora, per decidere con tanta sicurezza (come ha fatto per il Premio Barocco impegnando l'amministrazione per i prossimi tre anni); sindaco-sindaco o un sindaco mascherato da vice? L'onorevole decide, è un suo antico vizio, al di là dei mandati concessi. Ma i fatti culturali, quelli che contano, non possono essere barattati con la propaganda politica e questa notte bianca di Lecce sembra essere stato proprio questo.
* Candidato per l'Ulivo
La rifaremo! Garantisce il sindaco Adriana Poli Bortone, la Notte Bianca è stata una esperienza eccezionale da ripetere ed in più annuncia che una volta al mese ha in animo di chiudere il ‘suo' viale giardino per farne luogo della musica. S'è innamorata dei palcoscenici e lancia appelli di pace al popolo della notte. Ah! se non fosse per quei cittadini che di notte amano dormire, Lecce sarebbe tutta una movida. Sottolinea poi, a ragione, che la notte bianca non va confusa con quell'altra, della Taranta. Non ci tiene a mischiare le cose e di questo le siamo grati.
La Notte della Taranta è ben altra cosa, ha una sua unicità legata com'è all'intima radice del territorio. Laboratorio di esperienze che insieme crescono e si verificano in quella officina musicale che il Salento è divenuto in questi lunghi anni di lavoro. La Notte della Taranta è cosa seria, profonda. E' pura ricerca, è osare che scazzica vocazioni e qualità. E' impegno progettuale corale, un festival divenuto emblema della cultura del territorio. Strumento di marketing territoriale che sapientemente calibra ciò che utile a rigenerare la matrice culturale, linfa dell'unicità salentina. La musica, la danza, la poesia trovano in quella Notte esaltazione e progetto, fanno da sponda al rimorso.
Ma in quel "la rifaremo" dell'onorevole sindaco c'è qualcosa che ci lascia sbigottiti. Sarà ancora sindaco allora, per decidere con tanta sicurezza (come ha fatto per il Premio Barocco impegnando l'amministrazione per i prossimi tre anni); sindaco-sindaco o un sindaco mascherato da vice? L'onorevole decide, è un suo antico vizio, al di là dei mandati concessi. Ma i fatti culturali, quelli che contano, non possono essere barattati con la propaganda politica e questa notte bianca di Lecce sembra essere stato proprio questo.
* Candidato per l'Ulivo
Redazione
17 aprile 2007 10:57