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Pendolari del bus, che stress: qualcuno ci salvi

Provate a prendere i mezzi se lavorate a Brindisi, Bari, Taranto. Per arrivare puntuali al lavoro dovete alzarvi alle 4 del mattino

di Andrea Polo

Spostarsi a Lecce e nel Salento è difficile. Inutile e superfluo dire che i mezzi di locomozione pubblici sono pochi, ritardatari e mal funzionanti. E per un giovane studente, un pensionato o semplicemente un impiegato che lavora in centro, ma abita in periferia, usufruire dei mezzi pubblici diventa problematico.

Problematico è il fatto che i bus a Lecce non sono mai puntuali e, spesso, passano uno dietro l'altro. Il problema in questione è stato affrontato migliaia di volte, ma mai risolto. Né si può pensare che delle rotatorie o un filobus possano cambiare i destini della nostra città. In questo periodo, periodo di elezioni e quindi di grandi "promesse di cambiamento", se ne fa un gran parlare.

Chi promette che la metropolitana di superficie (la chiamano cosi forse per esaltare il progetto, ma altro non è che il romantico filobus) risolverà in poco tempo tutti i problemi di traffico ed inquinamento, chi esalta il progetto e le nuove rotatorie che rendono più scorrevoli i tragitti, chi promette bus puntuali e meno costosi, insomma si sa che in questo periodo se ne dicono di tutti i colori.

Ma il problema non è solo ‘cittadino'. Se un povero sventurato prova ad uscire da Lecce per recarsi, magari a lavorare, in un'altra località di provincia o di regione, Dio lo aiuti. I pendolari che lavorano lontano dalla propria città di residenza sono tanti, e tanti sono quelli che lavorano a Brindisi, a Bari o a Taranto. Militari, professori, studenti, impiegati, operai, insomma tanta gente. I bus (quelli blu per intenderci) coprono discretamente il territorio salentino. A tempo però. Più o meno quello scolastico, con partenza alle 6,30 o 7 e termine della corsa intorno alle 16.

Ma i poveri sventurati di cui sopra, per andare magari a Taranto a lavorare sono soggetti a svegliarsi intorno alle 4 (se sono fortunati) ed arrivare a Taranto intorno alle 7 (sempre se la fortuna li assiste). Ed il ritorno è ancora più disastroso. Le corse sono fino alle 16. Insomma, per farla breve, se uno deve svolgere il suo orario lavorativo a Taranto dalle 8,30 alle 16,30 si deve svegliare alle 4 per prendere il bus (che a volte non si ferma, tanto la mattina a quell'ora chi vuoi che ci sia…) intorno alle 5, arrivare a Taranto alle 7, trovare un mezzo pubblico che lo porti al lavoro e poi… comprarsi un'auto, perché l'unico bus che passerà di li a poche ore è quello delle 23.

Questo esempio è fatto su un lavoratore, magari un giovane militare che è ancora più soggetto agli orari, residente a Lecce. Se si abita in paese, la cosa si complica ulteriormente, sia per gli orari che per il numero effimero delle corse. Insomma, un vero e proprio strazio. In questi tempi di elezioni e quindi di buoni propositi e sicuri cambiamenti (in meglio o in peggio non si sa) proviamo a pensare non solo alle rotatorie o al filobus, ma anche ai bisogni di quelli che, in fondo, vi regalano il privilegio di sedere su quelle poltrone.

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