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Venerdì, 19 Aprile 2024
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PROBLEMA FERROVIE: NON SI DIMENTICHINO GLI UTENTI

Quella da Roma in giù per le Ferrovie dello Stato è un'altra Italia. Luisa Carpentieri, responsabile del Codacons di Lecce parla di un problema vecchio come il materiale rotabile

di Luisa Carpentieri*

Il problema dei treni da Roma in giù è un problema vecchio. Vecchio come il materiale rotabile, che, come è noto, è quello dismesso dalle tratte ricche del Nord. Ma vecchio anche come anzianità del problema.

E' noto infatti che le ferrovie soprattutto da Napoli in giù sono antiquate. E' noto che i tempi di percorrenza tra Lecce e Roma sono il doppio (se non di più) che tra Milano e Roma. E' noto che mentre qui abbiamo dovuto aspettare vent'anni per vedere realizzato il doppio binario tra Bari e Lecce, al Nord le Ferrovie dello Stato (anche quando erano pubbliche) investivano nel quadruplicamento delle tratte più trafficate.

E' di questi giorni la notizia che nello spazio di un caffè si arriverà alla "velocità della luce" da Milano a Napoli. Ma l'Italia non finisce né Roma né a Napoli. L'Italia finisce a Lampedusa, ma per le Ferrovie italiane ciò non conta. Non importa se i cittadini che viaggiano nel meridione d'Italia viaggiano su treni locali immatricolati spesso negli anni settanta, senza aria condizionata, pieni di polvere da fare morire un asmatico. Non importa se chi parte da Lecce in cuccetta o Wagon Lit verso Roma e soffre di allergia alla polvere deve imbottirsi di antiistaminico per cercare di limitare i danni cagionati dalle generazioni di acari che lì si sono piacevolmente insediati.

Il fattaccio dell'Eurostar Roma-Lecce di qualche giorno fa è solo la punta dell'iceberg. Un iceberg fatto di disinteresse per quelle tratte considerate forse meno redditizie e sicuramente interessanti solo quando si tratta di aumentare i prezzi dei biglietti mantenendo i servizi e il materiale rotabile a livelli da terzo mondo.

Qualunque tavolo si voglia aprire con le Ferrovie non può non tenere conto di questi dati di fatto incontrovertibili e non può non partire dalla premessa che le cose devono cambiare subito, non con il prossimo esercizio di bilancio e se lo Stato allargherà le maglie. Se a quel tavolo saranno invitate le Associazioni dei consumatori, esse lo faranno presente, ma se, come al solito, si vorrà fare senza di loro, allora i nostri rappresentanti politici, democraticamente eletti dai cittadini meridionali dovranno imporsi per ottenere ciò che non può essere procrastinato ancora a lungo: l'ammodernamento delle ferrovie.
Perché i viaggiatori del sud pagano i biglietti allo stesso prezzo di quelli del nord ed hanno diritto ad avere gli stessi treni, puliti, moderni, efficienti e, possibilmente, puntuali.

Codacons Lecce
Avv. Luisa Carpentieri
(Responsabile della sede)

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