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L'Università "stacca la spina" alla Cittadella. Via telefono e Internet

Luigi Spedicato, presidente dei corsi di studio in Servizi sociali, protesta contro i disagi della Cittadella della ricerca rimasta, da due mesi, senza mezzi di comunicazione. "Torneremo ai segnali di fumo", ha denunciato

LECCE  - Quattordici docenti, tra cui il presidente di due corsi di studio e responsabile dei servizi erogati a circa 800 studenti, sono rimasti senza telefono e senza connessione Internet nei propri studi. Nella Cittadella della ricerca, che ha sede a Mesagne, il personale "comunica ormai attraverso segnali di fumo, i piccioni viaggiatori o il telegrafo ad asta. Strumenti tipici della modernità". Questa la denuncia diffusa da Luigi Spedicato, professore e coordinatore dei Corsi di studio in Servizi sociali dell'ateneo leccese. Che prosegue: "Mentre società civile ed istituzioni locali brindisine discutono appassionatamente su come sviluppare il Polo universitario locale, alla Cittadella della ricerca la società dell’informazione e della comunicazione, nella quale tutti noi pensavamo di vivere, semplicemente stacca la spina. E così, per ragioni che nessuno ha comunicato".

Non che le proteste, verbali e scritte, siano mancate. Anzi. Semplicemente "sono rimbalzate su un muro di burocratica gomma. E per poter continuare a fare quello che è inevitabile fare nel lavoro mio e dei miei sfortunati colleghi come telefonare, inviare e rispondere ad e-mail, aggiornare la propria pagina sul sito con gli orari delle lezioni e le date degli esami, e così via,  io sono stato costretto ad informare i miei studenti e laureandi che da giugno non farò più ricevimento a Mesagne, ma nella sede di Lecce del mio dipartimento. Che, almeno, continua ad assicurarmi i servizi essenziali di contatto col resto del mondo".

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