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Giovedì, 25 Aprile 2024
Moi te nde ticu quattru Cavallino

"Tac-Pet, da 3 anni attendiamo risposta dalla Regione"

Intervento di Giuseppe Calabrese, amministratore del Centro di medicina nucleare Calabrese. "A Cavallino stiamo lavorando all'installazione di una modernissima macchina Pet. La Regione non risponde"


di Giuseppe Calabrese *

Improvvisamente sembra esplosa l'emergenza Tac-Pet anche nella nostra provincia. Sull'onda di un sensazionalismo che nella sanità è sempre negativo, tutti si dicono pronti ad investire nella Tomografia ad Emissione di Positroni (Pet in inglese). Sento quindi forte il dovere di informare i lettori che, da parte nostra, stiamo lavorando da almeno tre anni all'installazione di una modernissima macchina Pet nella nostra sede di Cavallino. Per questo, sin dal 10 novembre 2005, quando nessuno parlava di Pet, abbiamo protocollato presso l'assessorato regionale alla Sanità una prima richiesta di autorizzazione a installare una postazione Pet. Non avendo ricevuto alcuna risposta, abbiamo inoltrato una seconda richiesta in data 30 agosto 2006, sollecitando il rilascio del parere di compatibilità e relativa autorizzazione.

Ancora attendiamo una risposta.

E' noto, purtroppo, che i tempi della salute, e in particolar modo delle malattie tumorali, sono incompatibili con la burocrazia regionale. Mi sembra, dunque, che si sia perso tempo prezioso. La Pet è una metodica diagnostica di medicina nucleare che si basa sull'impiego di traccianti prodotti da ciclotroni in grado di marcare il glucosio. Ma ciò che interessa ai pazienti è che questa macchina è in grado di individuare i tumori in maniera estremamente precisa e precoce. Del resto il 2 marzo 2006 la Giunta Vendola ha stabilito che in Puglia sono necessari 8 apparecchi Pet (5 pubblici e 3 privati). Tuttavia, diversi autorevoli esperti, hanno sostenuto e sostengono che questo numero potrebbe rivelarsi insufficiente, auspicando una maggiore integrazione pubblico-privato accreditato e garantendo l'uso appropriato ed economico delle risorse.

Dunque, da operatore privato accreditato, mi chiedo perché, se la Regione Puglia ritiene che la strumentazione Pet-Tac sia così essenziale per il territorio, si dimostri poi sorda nei confronti di chi si farebbe carico dell'acquisto del macchinario per metterlo a disposizione dei pazienti. A fronte di sole due apparecchiature disponibili a Bari e a Foggia, la nostra società "Centro di Medicina Nucleare Calabrese" ha già avviato la trattativa di acquisto del macchinario da General Electric per circa un milione e settecentomila euro (anche se sentiamo di costi assi superiori sostenuti da strutture pubbliche). Lo abbiamo fatto "senza rete", perché attendiamo ancora il via libera dalla Regione, che chiediamo in questa sede possa arrivare il più presto possibile per consentirci di offrire al territorio questa opportunità a tutela della salute.

* Amministratore "Centro di Medicina Nucleare Calabrese"

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