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A Rimini la sagra del gol fallito. Lecce, immeritato ko

Rimini contro Lecce, chi sogna i play-off, chi teme i play-out. Terminerà bene, fin troppo bene, questa gara, per i romagnoli. Il Lecce visto in Riviera fa girare a buon ritmo il pedalò, ma imbarca acqua in una sola occasione, in fase difensiva. E tanto basta per affondare. Troppi, però, gli errori sottomisura e sul banco degli imputati finisce inevitabilmente un Tiribocchi che si conferma sprecone a più non posso.

Discorso che può andare bene con il Frosinone, se a insaccare la palla ci pensano i compagni. Ma dall'ex bomber del Chievo, che pure lotta con accanimento su ogni pallone, ci si aspetta più lucidità. Se il Tir mette i freni sotto rete, poi, Osvaldo finisce per spazientire: Papadopulo lo infila nel momento giusto della gara, lui ripaga la fiducia con inutili leziosità che lo rendono irritante, a tratti dannoso per la stessa fase offensiva.

Maluccio anche Valdes, questa volta: inizia di gran carriera, dialoga bene con Tiribocchi, è il valore aggiunto in fase propositiva, ma a volte si getta in quel suo solito, inutile dribbling in più che fa alzare gli occhi al cielo ai suoi tifosi (con tanti ringraziamenti da parte dei suoi marcatori). Il dato migliore è senza dubbio il centrocampo. Per quasi tutta la gara il Lecce governa la zona centrale ed impedisce al Rimini di riflettere. Soprattutto nel primo tempo, il dominio è abissale e chi non conoscesse la realtà della classifica potrebbe ritenere inverosimile l'oceano di punti che divide le due squadre.

Zanchetta, Vives e Munari tengono banco con autorevolezza, ma non sempre l'apporto delle fasce è costante come in altre uscite, e questo si avvertirà molto soprattutto nella ripresa, quando polmoni spompati, gambe sfiancate, i salentini consentiranno al Rimini di uscire dal guscio, dando un po' di ritmo al proprio gioco, dopo una sessantina di minuti buoni trascorsi a cincischiare e a mantenere le posizioni in maniera alquanto sorniona. Succede, quando si gioca dopo soli tre giorni, tentando di conquistare ad ogni costo il risultato e vedendosi obbligati anche ad inseguire un pareggio dopo uno svantaggio immeritato.

L'idea è che il 3-5-2 di Papadopulo (che ad un certo punto della ripresa si trasformerà in un 3-4-3) possa funzionare, soprattutto con il rientro di Tesser sulla destra. La speranza è che tutto il meccanismo possa perfezionarsi al più presto. Perché il logorio in cui sarà sottoposto il Lecce nelle prossime uscite aumenterà di pari passo con l'ansia da risultato. La classifica ora si fa davvero pesante. Battere il Modena diventa un imperativo.

PRIMO TEMPO

Papadopulo conferma la formazione annunciata prima della partenza, eccetto che per la fascia destra, dove Arrieta vince il ballottaggio con Vascak. Il tecnico toscano preferisce partire cauto e si copre, ma il Lecce mostra subito di non essere passato da Rimini in vacanza. L'estate è ancora lontana e la pagnotta bisogna sudarla.

Dopo appena quattro minuti Tiribocchi scambia con Valdes, che fa sponda per il compagno. Il triangolo in velocità si chiude perfettamente e da una trentina di metri parte un proiettile che Handanovic vede all'ultimo e devia in corner. Neanche il tempo di smaltire il brivido, che dal corner successivo ne nasce uno nuovo per la retroguardia riminese: il traversone teso viene raccolto da Diamoutene che si alza in cielo e colpisce di testa. Fuori di un niente. Papadopulo vede i suoi molto tonici e invita al pressing. Il Rimini di tanto in tanto prova a ripartire, ma la difesa del Lecce sembra solida come una roccia.

Al 17' Tiribocchi ha nuovamente l'occasione per fare centro. Raccoglie di testa un assist di Munari da destra, ma la difesa del Rimini sbroglia. Al 22' Vives rimedia un giallo per simulazione, ma non si scompone e riparte con tutta la squadra. Che è padrona del campo. Tanto padrona, da buscare lo scapaccione proprio nel momento di massimo rendimento. La crudele legge del calcio. E' il 31' quando Porchia stacca di testa su un angolo. Solo. Completamente solo. Ed il pallone finisce all'incrocio, con l'inutile scatto di reni di Pavarini. Doccia fredda.

Il Lecce s'innervosisce e Cottafava alza il gomito su un avversario: per Mazzoleni di Bergamo è giallo. Al 37' perdono la testa anche gli uomini in panchina. Valdes riceve un servizio delizioso di Tiribocchi, s'invola sulla destra, ma al momento di saltare Porchia (ultimo uomo) spunta la manina di quest'ultimo che stoppa il pallone. L'arbitro estrae solo il giallo, Papadopulo va su tutte le furie, il team manager Zanotti ancor di più e dice qualche parola di troppo. Mazzoleni lo allontana dal campo. Il primo tempo si conclude con un altro cartellino giallo per il Rimini. Lo becca Vitiello per un intervento poco ortodosso su Tiribocchi.

SECONDO TEMPO

Subito una novità nel Lecce. Pavarini, resta negli spogliatoi con i segni dei tacchetti di Jeda sul ginocchio (contrasto avvenuto nel primo tempo) e fa posto al suo secondo, Rosati. Riparte il gioco e Giuliatto spacca in due la bandierina del corner per rinviare. Foga Lecce. Che si riverbera anche in Schiavi. Il centrale al 7' fa fallo da rigore da Jeda, ma Mazzoleni non vede. Rocambolesca l'azione. La palla danza in area, rimbalza sul terreno e compie un effetto strano che la fa tornare indietro. Rosati abbozza un'uscita, poi si blocca ipnotizzato dall'effetto rotante. Diamoutene e Schiavi sembrano altrettanto in trance e Jeda decide di cogliere l'attimo, ma proprio Schiavi lo agguanta per la maglietta e lo sbilancia. Insorge lo stadio, il Lecce tira un sospiro di sollievo quando il proprio portiere blocca la sfera.

Papadopulo decide che è il momento di osare e richiama Arrieta. Dentro Osvaldo e modulo che passa al 3-4-3. Ma fra tante punte, l'occasione d'oro capita sui piedi di uno stopper. Al 15' Giuliatto crossa da sinistra, Munari corregge di testa in mischia e la palla finisce sui piedi di Cottafava dimenticato in area dai riminesi: destro al volo, leggermente di esterno, e palla che passa a fil di palo. Disperazione. Il Lecce continua ad andare giù a testa bassa, il Rimini rifiata. Baccin subentra a Pagano e nei salentini Valdes lascia il posto a Vascak, che si piazza sulla corsia esterna di destra.

Ora però, l'iniziativa inizia a farsi dei padroni di casa. Al 27' Regonesi crossa minacciosamente da sinistra, Giuliatto salva in corner, anticipando Baccin in corsa. Nel Rimini entra anche Matri per Moscardelli (punta per punta) ed il Lecce inizia a subire. Al 31' Cascione spara al volo dalla distanza. Il tiro è sbilenco e destinato ad infrangersi sui cartelloni pubblicitari, ma Diamoutene, amante dei thriller, ci mette un piede e per poco non beffa Rosati.

Inizia un mezzo assedio, con angoli a ripetizione. I romagnoli vogliono chiudere i conti, ma i salentini, chissà da dove, trovano la forza di ripartire ed avviare un forcing finale sterile, pur nella sua prolungata insistenza. Al 39' Zanchetta spara alla cieca, la retroguardia smorza il pallone che si trasforma in un assist per Tiribocchi, solo davanti al portiere avversario. Tiro alto sulla traversa. Sagra del gol fallito. Che si chiude con i fuochi d'artificio in pieno recupero, quando Munari smorza di testa in una mischia in area e trova l'attaccante romano solo davanti alla porta semi-sguarnita. Il non-tiro che ne nasce (palla sotto le gambe su tentativo di shoot al volo) sarebbe da oggi le comiche, se non fosse che qui nessuno ha davvero voglia di ridere.

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