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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il senso di una scelta: "Il Lecce ha un progetto e una storia. Ed eccomi qua"

Il difensore, ultimo arrivato in casa giallorossa, negli ultimi tre anni ha giocato in Ungheria. Braglia lo ha gettato subito nella mischia

LECCE - Ha accarezzato l'idea di non tornare più nel calcio italiano. Non per nulla quella che inizialmente doveva essere un'esperienza di sei mesi in Ungheria, per Raffaele Alcibiade si è tramutata poi in un contratto triennale. Insomma, è come partire per l'Erasmus e poco dopo ritrovarsi a fare una scelta di vita nel paese ospite.

In Ungheria ha maturato circa 70 presenze, con due diverse squadre (la gran parte con l'Honved di Budapest, negli ultimi mesi con l'Haladas). Un clima molto più sereno rispetto a quello del campionato italiano, l'assenza di qualsiasi pressione esterna, in poche parole le condizioni ideali per un calciatore che nelle prime tre esperienze da professionista (Pescara, Gubbio e Carrarese) non era riuscito a imporsi definitivamente.

Ma nella sessione invernale dell'ultimo calciomercato sono arrivate all'agente di Alcibiade diverse proposte, tra cui quella del Lecce e lui che aveva realizzato di sentire nostalgia per la trance agonistica, che adesso si sentiva cresciuto dal punto di vista della personalità, non ha avuto dubbi percorrere lo stesso tragitto, ma in senso inverso: "Avevo delle offerte anche da formazioni di categoria superiore - ha detto oggi il difensore in conferenza stampa -, ma il Lecce ha un progetto, oltre che una storia. Così ho accettato subito: credo di essere arrivato qui dopo nemmeno 24 ore". Dopo un periodo di prova sotto lo sguardo attento dello staff tecnico, è stato tesserato.

Mister Braglia, sorprendendo tutti, lo ha lanciato nella mischia per la delicata partita contro il Foggia e il calciatore si è ben comportato. Complice la prolungata assenza di Freddi, Alcibiade ha vestito la maglia da titolare anche contro l'Ischia. Nessuno, nemmeno lui, avrebbe potuto sperare in un inizio migliore di questa avventura nel Salento: "Mi aspettavo un approccio diverso perché sapevo di arrivare, in punta di piedi, in una squadra con nomi di peso. Invece sono stato subito messo a mio agio dai compagni".

Alcibiade, torinese cresciuto nelle giovanili della Juventus, compirà 26 anni a maggio. Può essere impiegato sia come centrale che come terzino in difesa. Con Gubbio e Carrarese ha preso contatto con la Lega Pro, ma non con il girone meridionale: "Secondo me è paragonabile alla serie B. Credo che le cinque squadre che ora sono al vertice, separate da tre soli punti, starebbero tutte nella parte sinistra della categoria superiore". 

L'ultimo arrivato in casa giallorossa ha ottime possibilità di essere schierato da titolare anche domenica pomeriggio, contro il Melfi: "Sono molto giovani, corrono e vogliono dare tutto per la salvezza. E' la partita più insidiosa da quando sono qui: con il Foggia non potevi sbagliare approccio, con l'ischia il rischio c'era ma dopo una fase di studio ci siamo sbloccati".

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