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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Appunti giallorossi. Nessun complotto a Gubbio, il Lecce pensi solo a vincere

La vittoria del Frosinone in Umbria è maturata in modo rocambolesco, ma le immagini smontano le suggestioni di cospirazioni che vorrebbero i ciociari già in B. Le due espulsioni per i rossoblu al 94' ci stavano: gli interventi sono intenzionali

LECCE – Se il Gubbio ha perso contro il Frosinone non è per colpa dell’arbitro, Illuzzi di Molfetta. La visione – sul sito della Lega Pro - della sintesi del match ha permesso di chiarire i contorni di una polemica che, già dal fischio finale, si era amplificata attraverso il web fino a disegnare i contorni di un complotto che vorrebbe i ciociari promossi in serie B senza passare dal campo minato dei play-off.

Non è certo la prima volta che, nel corso di questa stagione, ricorre la questione e del resto già il match di andata contro il Lecce lasciò perplessi in fatto di arbitraggio. Questa volta però non sembra che a determinare il risultato siano state trame oscure. Procediamo con ordine: al 92’, quando il direttore di gara ha già concesso cinque minuti di recupero, il Gubbio perviene al 2 a 2 (prima domanda: perché concedere tanto recupero se si vuol far vincere chi in quel momento è già avanti?). Un risultato che significherebbe un punto e soprattutto morale per gli eugubini alla ricerca di un posto che valga i play-off.

Ma due minuti dopo accade l’imponderabile: gli ospiti devono vincere per continuare a mantenere un distacco di cinque punti sul Perugia (che sta vincendo, come previsto, contro la Paganese). Gli uomini di Stellone, dunque, non restituiscono ai padroni di casa un pallone che il portiere Pisseri aveva volutamente calciato fuori perché al centro della sua area di rigore un compagno era dolorante a terra. Due calciatori rossoblu, allora, decidono di farsi giustizia: prima Moroni, poi il capitano Boisfer, falciano intenzionalmente due avversari, rispettivamente sotto gli occhi di arbitro e segnalinee Difficile pensare che ci potesse essere alternativa al cartellino rosso.

Del resto, l’arbitro non interrompe il gioco per consentire l’intervento dei sanitari ma, è l’estremo di casa a prendere l’iniziativa, confidando che agli avversari la consuetudine sarebbe andata bene. Così non è stato, evidentemente. E se il goal, clamoroso, della vittoria frusinate, è giunto al 97’, è perché il parapiglia seguito alle espulsioni ha imposto un ulteriore recupero.

Vale la pena, allora, sforzarsi ancora di pensare che nulla è stato deciso e che non ci siano misteriosi meccanismi predeterminati. Il Lecce, d’altra parte, ha fatto per intero il suo dovere. Ha vinto a Prato ed è ora atteso da una settimana di lavoro particolare perché domenica incasserà a tavolino i tre punti contro la Nocerina. C’è dunque un buon lasso di tempo – prima del prossimo match effettivo, a Grosseto - per consentire una rigenerazione dal punto di vista fisico ai calciatori maggiormente spremuti e anche il recupero di elementi del calibro di Amodio, Bogliacino e Bellazzini.  La classifica parla chiaro: non ci sono verdetti assicurati, Miccoli e compagni possono dare ancora molto filo da torcere a Frosinone e Perugia. A suon di vittorie.

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