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Ascoli coriaceo e cinico, il Lecce sbaglia troppo e perde 2 a 1

Al Via del Mare i salentini incappano nella quarta sconfitta stagionale, la seconda in casa. Stepinski sigla il vantaggio ma poi è arrivata la doppietta di Dionisi. Mancosu al 90' ha calciato fuori un calcio di rigore

LECCE -  L'Ascoli vince al Via del Mare per 2 a 1, interrompendo la striscia di sei risultati utili del Lecce. Se doveva essere la partita della svolta, nel senso di un salto in avanti sul piano della convinzione nei propri mezzi e della qualità della manovra, bisogna riconoscere che i salentini hanno invece fatto due passi indietro.

Per numero di occasioni i giallorossi pure avrebbero meritato almeno un altro gol - due i clamorosi errori di Coda e il rigore calciato alle stelle da Mancosu al 90' -, ma il Lecce quando è costretto a giocare sotto ritmo diventa prevedibile e si fa troppo spesso trovare impreparato sulle ripartenze: un errore di per sé non significa subire un gol -  gli errori li commettono anche gli avversari - ma se gli spazi della fase difensiva sono così larghi allora subire il colpo è più facile. Mancano ancora 17 gare al termine, ma questo andamento, alla lunga, non garantirebbe nemmeno la zona play-off.

Primo tempo

La partenza del Lecce è incoraggiante: al 6’ tiro di Mancosu, deviato in corner. Al 13’ risponde Sabiri la cui conclusione, sporcata da Lucioni, si inarca sulla traversa. Ci prova Tachtsidis al 20’ dal limite dell’area: precisa la traiettoria, ottima la devizione di Leali in corner. I padroni di casa passano al 23’: cross di Coda e Stepinski di testa non perdona. L'attaccante polacco esulta e poi si reca verso la panchina per farsi consegnare ed esibire la maglia di Adjapong che oggi è stato operato a Bologna dopo la rottura del tendine di Achille del piede destro.

Nemmeno un minuto e Coda sfiora il gol: il portiere dell’Ascoli rinvia sulle spalle di un compagno, l’attaccante del Lecce non tira di prima intenzione, ma rientra sul destro e incrocia sul secondo palo con la sfera che si spegne sul fondo.

Gli ospiti, molto abili nelle ripartenze con veloci giocate di prima, pervengono al pareggio approfittando di un appoggio sbagliato da Stepinski che consente a Sabiri di lanciare Dionisi: eluso il ritorno di Pisacane e infilata sul primo palo. Mancosu al 34’ non trova lo specchio della porta su corner corto di Tachtsidis. Al termine della prima frazione due gi ammoniti per il Lecce, Pisacane e Tachtsidis e uno per i marchigiani, Sabiri.

Secondo tempo

Il Lecce si ripresenta con Meccariello per Pisacane. Al 48’ Gabriel si supera su tiri di Dionisi e Sabiri. L'Ascoli passa in vantaggio al 57’: è ancora Dionisi a ribattere in rete una respinta di Gabriel su tiro di Saric dal limite. I padroni di casa provano a ritrovare le trame del gioco e dell'efficacia: al 61’ Coda calcia incredibilmente alto su bel passaggio di Hjulmand. Non è serata, evidentemente, per il capocannoniere del torneo.

Al 65’ Corini inserisce Rodriguez per Stepinski, Majer per Henderson, Nikolov per Tachtsidis, mentre mister Sottil, dalla tribuna, indica ai suoi collaboratori in panchina la prima, doppia, sostituzione: al 67' dentro Caligara per Denzai e Simeri per Dionisi, protagonista oltre che dei due gol bianconeri, anche di una serie di atteggiamenti al limite della provocazione. Sono gli ospiti ad andare vicini al terzo gol: Sabiri supera Gabriel in uscita con un tocco morbido, ma Lucioni arpiona sulla linea di porta. Al 75' Mosti e Parigini prendono il posto di Bidaoui e Parigini. Per il quarto d'ora finale Sottil aumenta il grado di compattezza dei suoi, a costo di rinunciare alle efficaci ripartenze che avevano più volte messo il Lecce in crisi.

Al minuto 80’ Nikolov impegna Leali di testa raccogliendo un calcio piazzato di Mancosu: parata in tuffo dell'estremo ospite. Con l'ingresso di Stoian per Eramo, l'Ascoli esaurisce le sostituzioni a disposizione. Il Lecce ha dalla sua la forza della disperazione e si guadagna un calcio di rigore al 90’, per un atterramento di Rodriguez da parte di Leali che viene solo ammonito (è vero che l’attaccante, nel dribbling, si apre leggermente verso l’esterno ma si trova comunque nella proiezione specchio della porta): Mancosu va dal dischetto, anche se lo spagnolo lo avrebbe fatto volentieri, e la sua esecuzione è fuori misura. Esultano i calciatori dell’Ascoli, molti dei quali avevano invocato l’errore ad alta voce cercando di innervosire il capitano dei giallorossi.

Nei cinque minuti di recupero i salentini non riescono più ad avvicinarsi alla porta e al triplice fischio di Marchetti la frustrazione nell'ambiente leccese è tangibile: l'inciampo odierno mette la squadra e il tecnico spalle al muro dal punto di vista dei limiti emersi:. Una reazione contro il Brescia, martedì, ancora in casa, è obbligatoria per continuare a coltivare un percorso di consolidamento verso la parte della classifica.

Quello che è abbastanza chiaro, dopo 21 partite, è che il Lecce non ha trovato la quadra sugli esterni e questo è un nodo che condiziona tutto lo sviluppo della manovra: sulla parte destra Adjapong è fuori causa, Maggio è appena arrivato, Paganini sta lavorando per essere arretrato sulla linea dei difensori (lui che, esterno offensivo, era partito a inizio campionato come interno di destra); sull'out di sinistra c'è Zuta, senza infamia né lode, mentre Calderoni sta smaltendo un problema muscolare al polpaccio. L'alternativa è Antonino Gallo che ha fatto intravedere una buona propensione. Stando così le cose, per quest'anno, è lecito aspettarsi un piano di riserva: asfissiando il regista e tenendo gli esterni sotto pressione, gli avversari spesso sterilizzano l'impostazione del gioco, sporcandola e rallentadola. 

C'è sicuramente anche un problema di amalgama che crea scompensi. Il Lecce è attualmente un cantiere aperto, privo ancora di una struttura consolidata e naturalmente equilibrata e, in generale, l'atteggiamento della vecchia guardia sta generando qualche perplessità: invece di trascinare i più giovani, i senatori sembrano quasi lasciarsi trasportare dall'inerzia della partita. Devono fare di più. Meno male che c'è anche qualche buon segnale: Hujlmand è un calciatore già fatto, pronto alle responsabilità e Bjorkengren, con meno enfasi, sta comunque adattandosi bene al calcio italiano; Rodriguez, se solo avesse la continuità fisica che finora per varie ragioni gli è mancata, potrebbe inizare ad avere maggiori possibilità di impiego. Con lui a pieno regime e con il rientro di Listkowski la squadra sarebbe altra in termini di imprevedibilità e dinamismo. Qualità di cui Corini ha disperato bisogno.

Corini: "Mi assumo la responsabilità"

Nel dopo partita l'allenatore del Lecce, Eugenio Corini, ci ha messo la faccia: "Avevamo portato la partita dove volevamo. Ci siamo innervositi sul pareggio che è nato da un errore in fase di possesso. Siamo in un momento particolare, stiamo integrando i nuovi cercando di accelerare il loro inserimento. Siamo stati autolesionisti e in questo modo gli avversari finisco per portare a casa il risultato. Non credo sia un fatto di carattere, perché altrimenti non avremmo provato fino alla fine a riprendere la partita. La responsabilità è sicuramente mia, perché sono nelle condizioni ideali per lavorare, Ora dobbiamo metabolizzare questo dispiacere e io devo capire come trasformarlo in energia e riscatto".

Prima l'illusione, poi la delusione - foto Chilla

Il tabellino di Lecce-Ascoli 1 a 2

LECCE (4-3-1-2): Gabriel; Maggio, Pisacane (46' Meccariello), Lucioni, Zuta (83’ Gallo); Hjulmand, Tachtsidis (65’ Nikolov), Henderson (65’ Majer); Mancosu (cap.); Stepinski (65’ Rodriguez), Coda. A disposizione: Bleve, Paganini, Yalcin, Monterisi, Pettinari, Vigorito, Bjorkengren, Gallo. Allenatore: Corini

ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Pucino, Brosco (cap.), Quaranta, D’Orazio; Eramo (81’ Stoian), Danzi (67’ Caligara), Saric; Sabiri (75’ Parigini); Bidaoui (75’ Mosti), Dionisi (68' Simeri). A disposizione: Corbo, Bolletta, Pinna, Avlonitis, Sarr, Kragl, Bajic. Allenatore: Baroncelli

Marcatori: 23’ Stepinski, 28’ e 57’ Dionisi

Ammoniti: 9’ Pisacane, 17’ Tachtsidis, 27’ Sabiri, 53’ Meccariello, 85’ Saric, 86’ Caligara, 90+3' Rodriguez e Parigini.

Arbitro: Marchetti, di Ostia Lido; assistenti: Vecchi di Lamezia Terme e Scatragli di Arezzo; quarto ufficiale: Camplone di Pescara.

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