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Invasione di podisti salentini alla maratona di Padova intitolata a San'Antonio

Una trentina circa gli atleti provenienti da Lecce, Galatina, Galatone e altri comuni della provincia in gara domani nella città veneta. La manifestazione è di livello mondiale. Si corre anche sulla distanza dei 21 chilometri

LECCE – Hanno invaso in maniera festosa e colorata le vie del centro di Padova, unendo in maniera simbolica il Salento al Brenta. Sono i podisti dell’Asd Gpdm, che in tanti hanno raggiunto la città del Veneto, dove domani parteciperanno alla maratona e alla mezza maratona intitolata a Sant’Antonio, santo patrono dell’antica Patavium. Saranno in otto a cimentarsi sulla classica distanza dei 42,195 chilometri. La stessa distanza percorsa, in un torrido pomeriggio di agosto del 490 a.C., dal soldato ateniese Filippide. La leggenda, infatti, narra che Milziade, a capo degli eserciti di Atene, dopo la vittoria sui persiani nella battaglia di Maratona affidò a Filippide il compito di portare la buona notizia ad Atene. L’ateniese percorse l'intero tragitto di corsa senza mai fermarsi e, dopo aver gridato l'annuncio della vittoria: “Siamo vincitori!”, crollò al suolo morto, stremato dallo sforzo.

Per loro, fortunatamente, sarà solo un piacere e una gioia. A capitanare il gruppo, come sempre, il presidente Simone Lucia (che ha portato sin sui Colli Euganei l’inseparabile striscione della Corri a Lecce), alla ricerca del primato personale sotto il fatidico muro delle tre ore. Con lui il veterano Roberto D’Oria, sempre più vicino all’incredibile traguardo delle 50 maratone, e il professor Francesco D’Elia, coach e guida tecnica della squadra, e l'ottimo Stefano Tortorella, a caccia del record. In tutto saranno quasi trenta gli atleti salentini in gara (anche sui 21,097 chilometri), provenienti da Lecce (con l’Asd Tre Casali, l’Atletica salentina e il Cus), Galatina, Magliano, Galatone altri comuni. Una partecipazione record per una gara di livello mondiale.

Il percorso ripercorre, nella seconda metà, il cammino compiuto da Sant’Antonio in punto di morte, nel 1231. Punto di partenza della prova principale il comune di Campodarsego, per un tracciato che attraversa i paesi dello storico “graticolato romano” (San Giorgio delle Pertiche, Camposampiero, Massanzago, Borgoricco, di nuovo Campodarsego) per riprendere poi la statale del Santo, procedendo per Cadoneghe e giungendo a Padova. La mezza maratona parte invece da Camposampiero, centro in cui Sant’Antonio trascorse gli ultimi giorni della sua vita, e transita davanti allo storico Santuario del Noce. Da lì il percorso si sovrappone a quello della gara da 42 chilometri, raggiungendo Padova attraverso San Giorgio delle Pertiche e Cadoneghe. Nell’ultimo tratto la corsa su strada offre alcuni degli scorci più belli della città, attraversando piazza dei Signori, piazza Antenore e via del Santo e passando davanti alla Basilica di S. Antonio, uno dei luoghi più simbolici della cristianità. Il traguardo si spalanca davanti agli occhi nella piazza più grande d’Europa, Prato della Valle.

Sarà come sempre una domenica di sport e di festa, oltre che un’impresa e un viaggio dentro di sé. Perché la maratona è una disciplina interiore, che non ti fa dimenticare che il più grande avversario è rappresentato da stessi. Un tragitto che è l’esaltazione del concetto stesso di corsa, come ha spiegato il grande maratoneta Emil Zatopek in un suo celebre aforisma: “Se vuoi correre un miglio, corri un miglio. Se vuoi vivere un'altra vita, corri una maratona”.

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