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Dall’Argentina il tifo di Barbas per il Lecce. Pareggio tra Pisa e Frosinone

L'ex centrocampista autentico mito dell'immaginario dei tifosi, è ritratto in una foto scattata oggi a Buenos Aires, con in mano un cartello che inneggia al suo amore per il club salentino. Finisce in pareggio la gara tra Pisa e Frosinone

LECCE  –  Da Buenos Aires una spinta in più per il Lecce. A darla è Beto Barbas, indimenticato faro del centrocampo e leader dei giallorossi per cinque stagioni, dal 1985 al 1990, che si è fatto fotografare insieme ad Andrea Ferreri, dell’associazione Bfake, in Argentina per ricerche relative ad un progetto editoriale sul calcio al quale sta partecipando anche l’ex calciatore. Nello scatto che sta facendo il giro della rete il “mitico” numero 8 del Lecce mostra la scritta “Forza Lecce sei nel mio cuore”.

Barbas, che proprio domani inizierà ad occuparsi delle giovanili dell’Almirante Brown, club della seconda serie, ha il cuore giallorosso e non ha mai smesso di ripeterlo: il suo sogno, lo ha ribadito anche questa volta, è di riuscire ad allenare il Lecce, prima o poi. Con lui, nel Salento arrivò anche Pedro Pablo Pasculli, secondo capocannoniere di tutti i tempi dell’Argentinos Juniors e campione del mondo nel 1986. Oggi l’attaccante è l’allenatore della formazione Berretti del Lecce, con la quale sta affrontando la fase finale del campionato (ieri la vittoria per 2 a 0 a Frosinone, nel match di ritorno di un turno già messo in cassaforte all’andata).

L’altra semifinale: pareggio tra Pisa e Frosinone

In attesa di Benevento – Lecce, da registrare il pareggio per 0 a 0 tra Pisa e Frosinone. La gara è stata disputata davanti a circa 10mila spettatori. I padroni di casa hanno cercato di fare la partita, ma l’organizzazione tattica e la fisicità del Frosinone hanno mantenuto la gara in una condizione di sostanziale equilibrio. Per i nerazzurri la migliore occasione è capitata ad Arma, ad inizio della ripresa, ma il suo tiro è stato deviato in corner dal portiere da Zaffino. Gli uomini di Roberto Stellone non hanno mai rinunciato alle ripartenze, mettendo in difficoltà Provedel con un paio di tiri dalla media distanza di Paganini e creando, nel finale di gara, parecchia apprensione nella retroguardia toscana.

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