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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Bel gioco, sei gol, emozioni. Alla fine passa la Lazio

Gli ospiti vincono 4 a 2 una gara assai piacevole per oltre un'ora. Doppietta di Zarate, palombella di Coppola. Durante i festeggiamenti fischi per De Canio e Semeraro, poi i fuochi chiudono i giochi

LECCE - Il campionato del Lecce si è chiuso con una sconfitta indolore contro una Lazio che ha acquisito il risultato solo quando i padroni di casa sono rimasti in dieci per l'espulsione di Benassi. La partita è stata piacevole, giocata a viso aperto e con personalità dai giallorossi che non hanno regalato nulla ai biancocelesti, certamente più motivati.

Al triplice fischio di Rocchi è andata in scena la festa giallorossa proprio mentre la pioggia andava aumentando, poco a poco, di intensità. L'applausometro ha segnato il record per Chevanton, Mesbah, Di Michele, Vives ma anche per Ruben Olivera, che in settimana si è sottoposto alla ricostruzione del legamento crociato del ginocchio. I compagni lo avevano già ricordato esibendo la sua maglia, la numero 10, al momento del momentaneo 2 a 2 di Piatti.

Un bell'incoraggiamento anche a Edward Ofere, che sta recuperando dallo stesso tipo di infortunio dell'uruguagio e che ha dato il suo contributo nella prima parte del torneo, con 11 presenze e 3 gol. Per i protagonisti del botta e risposta settimanale, il presidente Pierandrea Semeraro e il tecnico Gigi De Canio, ci sono stati invece anche molti fischi, equamente distribuiti in tutto lo stadio. Altro che i fuochi di artificio che hanno chiuso una stagione comunque esaltante, sofferta e, come si è visto, lacerante.

Per questo epilogo imprevisto, la festa si può dire in parte rovinata. Il pubblico è sovrano, certo, ma quei fischi impietosi e sorprendenti potevano essere risparmiati per lasciare posto alla soddisfazione, alla gioia, alla distensione. Perchè, indipendentemente dalle parti che si prendono nella contesa, c'era da celebrare un traguardo che vale comunque oro, per quello che frutta alla società, per quello che significa per il territorio.

Primo tempo: tra lo spettacolo e quattro gol, c'è gloria anche per Piatti.

Difesa inedita con Giacomazzi e Giuliatto centrali, Coppola con Mesbah, Vives e Munari sulla linea mediana, Piatti dietro Di Michele. La Lazio, che non vuole lasciare nulla di intentato sperando che il diavolo trovi il tempo di fare il miracolo a Udine, passa subito con Rocchi che al 7', infila l'esordiente Benassi con un diagonale. Il Lecce si costruisce tre palle gol con Mesbah e Piatti, le cui conclusioni a botta sicura si infrangono sull'ultimo difensore, e con Coppola.

Gli ospiti prendono un pale pieno con Zarate e sfiorano il raddoppio ancora con Rocchi che, dopo aver aggirato Benassi, assiste al provvidenziale intervento di Coppola a un passo dalla linea. Tocca proprio al centrocampista romano trovare il pareggio al 33', con un tocco al volo in area che si trasforma in un pallonetto velenoso e imprendibile.

Ma dopo due minuti i biancocelesti passano per la seconda volta: Zarate, in posizione regolare, raccoglie un assist del suo capitano, e brucia Benassi sul secondo palo. Il Lecce non ci sta e riparte subito anche se la Lazio ha subito l'opportunità di fare il terzo gol, con Rocchi. La manovra di entrambe le squadre è sempre apprezzabile e i capovolgimenti di fronte si susseguono. Al 41' Piatti riceve sulla sinistra un cross proveniente dall'altra parte, avanza, prende la mira e batte Muslera.

Secondo tempo: l'espulsione di Benassi spegne il Lecce, il sipario cala con Zarate e un autogol di Vives.

Reja lascia sotto la doccia Hernanes, preferendogli Gonzales. De Canio inserisce, al 4', Corvia per Mesbah e Chevanton per Piatti. Di Michele si sposta dietro le due punte appena entrate ma non c'è nemmeno il tempo di assestarsi che Rocchi, involatosi verso la porta, viene messo giù da Benassi in uscita. Rigore netto, espulsione inevitabile. Rosati va in porta (al posto di Di Michele) e Zarate sul dischetto: tiro potente e piazzato, l'estremo giallorosso sceglie il lato sbagliato. Il Lecce ha una buona occasione per pareggiare, ma il tiro di Corvia e fuori di poco.

L'inferiorità numerica non è il miglior alleato per provare a recuperare e inevitabilmente le doti di palleggio dei laziali prevalgono sulla volontà del Lecce. Da un corner nasce l'ultimo gol della serata: è Vives a deviare nella propria porta il calcio piazzato di Zarate. Ci vogliono una ventina di minuti e un pizzico di rilassatezza della Lazio - con Floccari al posto di Rocchi dal 19' - a portare i giallorossi di nuovo vicini alla marcatura: Muslera si supera per due volte, togliendo a Chevanton la soddisfazione di segnare sotto la Curva Nord. Reja lascia qualche minuto anche a Scaloni che sostituisce Lichtsteiner e fino alla fine non accade veramente nulla. Poi si spengono i fari, inizia lo show programmato ma la testa è già al domani.

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