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Rincorsa tutta d'un fiato: al Lecce di Bollini servono almeno 68 punti

Contro l'Aversa Normanna i giallorossi devono ricominciare a vincere. La quota per accedere ai play-off ipotizzata dal tecnico si attesta attorno a quota 70. La battaglia coinvolge cinque squadre in lotta per il terzo posto, ma anche la quarta può farcela

LECCE – “E’ questo il momento di essere vicini al Lecce. Da domani dobbiamo dimostrarlo tutti, a partire dal sottoscritto”. Alberto Bollini, nella conferenza stampa alla vigilia di Lecce – Aversa Normanna, si mostra sereno, ma si comprende che dentro cova amarezza.

C’è stata infatti, secondo l’allenatore del Lecce, un’affannosa e inutile ricerca di capri espiatori dopo la sconfitta di Cosenza. Ed è un peccato, aggiunge, che in una città di cultura e di sport, si respiri un’aria così condizionate. Del resto, quando è arrivato nel Salento, lo aveva precisato subito perchè il quadro non era roseo eppure, ricorda ai cronisti, gli veniva chiesto se il primo posto fosse ancora raggiungibile: "Poco tempo a disposizione e margine di errore ridotto al minimo", rispose allora, a voler riportare con i piedi per terra coloro che stentano a vivere il presente alimentando invece l'amarezza del passato.

Da quel giorno sono passate sette partite e il suo Lecce ha perso tre volte, troppe. Il tecnico ha invitato a riflettere sui numeri, quelli che raccontano di possesso palla, tiri in porta, calci d'angolo, per capire che i giallorossi ci hanno provato sempre a fare la partita e spesso ci sono riusciti. Cosa frena allora Abruzzese e compagni? Una questione essenzialmente di finalizzazione, spiega il tecnico: “Ci è mancato il goal, è questo il nostro attuale problema.  Noi abbiamo costruito tanto, forse troppo per la categoria e raccolto quasi nulla”.

Bollini ha parlato di un campionato altalenante, e non solo per il Lecce, che ha preso in mano fuori dalla zona play-off riportandolo fino al terzo posto prima delle due sconfitte contro Salernitana e Cosenza che lo hanno ricacciato indietro fino al sesto: "Basta guardare all'andamento di Matera e Casertana".

La lotta per il play-off è serrata e coinvolge cinque squadre, dal Foggia in su: in palio c'è un solo piazzamento sicuro, perché il secondo è di fatto il premio di consolazione per chi, tra Salernitana e Benevento, perderà il rush finale per la promozione diretta. Poi c'è la possibilità di qualificarsi anche con il quarto posto, ma questa eventualità dipende anche dagli altri due gironi: passano infatti le migliori due. Bollini è convinto che il girone B porterà tre squadre ai play-off e, come obiettivo per una ragionevole tranquillità, ha indicato la fascia compresa tra i 68 e i 71. Significa che il Lecce deve almeno farne 17 su 24, con una media superiore ai due punti a gara. 

Conti e previsioni a parte, però, l'unica cura possibile, è ricominciare a segnare, e sin da domani, al cospetto di una squadra che nelle ultime giornate è stata tra le più positive di tutto il girone. Sempre per rimanere nell’arco temporale della gestione Bollini, va sottolineato che i campani hanno vinto quattro volte, così come il Lecce, ottenendo però un punto in più (pareggio a Benevento) rispetto ai salentini che invece hanno tre sconfitte sul groppone.

“Mestiere dietro, quantità in mezzo, velocità davanti”, questa la disamina degli avversari fatta dall’allenatore dei giallorossi che ha definito il match di domani come “molto difficile”. Il Lecce è ancora privo di Bogliacino e Sacilotto, ma questa volta Bollini ha un discreto ventaglio di scelte a disposizione. Dopo l’esclusione a Cosenza, potrebbero riconquistare una maglia da titolare sia Lepore che Gustavo, schierati come esterni offensivi al fianco di Moscardelli.

Per la linea mediana ci sono Papini, Salvi e Filipe Gomes, ma si potrebbe rivedere anche Herrera che contro la Juve Stabia, in una situazione di piena emergenza, si è ben adattato al ruolo di interno destro. In difesa, invece, dovrebbero trovare spazio Mannini, Abruzzese, Vinetot e Lopez.

I convocati

Portieri: Caglioni e Scuffia. Difensori: Abruzzese, Beduschi, Diniz, Di Chiara, Lopez, Mannini, Vinetot. Centrocampisti: Filipe Gomes, Lepore, Papini, Salvi, Embalo, Doumbia, Gustavo, Herrera, Manconi, Miccoli e Moscardelli.

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