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C'è il big match Pisa-Lecce, ma il "Papa" teme Cesena

Pisa-Lecce è una gara carica di suggestioni che rimandano al passato. Il campo toscano è sempre stato stregato per i salentini. Ma intanto il tecnico avverte: "Non sottovalutare la prossima"

Pisa-Lecce è una gara carica di suggestioni che rimandano al passato del calcio che fu. La palla era di cuoio ed aveva un peso specifico e non era come oggi un coso sintetico di forma sferica che schizza come un oggetto alieno impazzito, in panchina c'era il Fascetti della prima volta in A con il suo calcio-totale del tutti avanti e tutti indietro e qualche anno dopo nacque, tecnico Mazzone, il mito di "Miggiano terrore pisano", il difensore made in Salento che, puntuale come un orologio, segnava solo sotto la torre pendente. Oggi come 23 anni fa, Lecce e Pisa si incontrano in B in categoria top class. Manca il Bari, fra le prime della lista, ma quelli erano altri tempi anche in casa dei cugini, incatenati ormai da anni al palo dell'anonimato. Pisa-Lecce, ai tempi di Papadopulo, uno che nei dintorni di Pisa c'è nato ma che sostiene di non sentire in modo particolare la pressione del confronto d'alta quota e per giunta vicino casa sua. Lui si presenta da tecnico del Lecce e amen. E poi, in queste gare, dice, gli stimoli per i calciatori vengono da sé. Teme di più il recupero del 4 dicembre in casa del Cesena martire del calcio, il "Papa". La squadra materasso sulla quale tutti si coricano beati. Perché gli stimoli sono altri e forse ha paura che la sua truppa sottovalutati l'impegno.

E intanto c'è la tappa di domani, a Pisa. Pisa, il campo stregato. Le statistiche non sono buone, parlano di un Lecce che qui ha sempre raccolto poco e niente. Ma i tabù esistono per essere sfatati, e chissà che non sia la volta buona. La grande rivelazione della stagione, che rivelazione non è più, ha un volto aggressivo ma spalle non sempre solidissime. Pur di maciullare le difese avversarie, ogni tanto si scopre e cede il fianco. E' qui che il Lecce potrebbe colpire, sfruttando qualche varco, quei corridoi che tanto giovano ai repentini cambi di marcia del Tir. Che farà coppia in avanti con Abbruscato, come sempre. E fin qui, nessuna novità. Valdes partirà anche stavolta dalla panchina e accanto a lui si accomoderà Zanchetta.

Il polpaccio sembra abbia smesso di fare le bizze, ma Papadopulo dovrebbe ridare campo libero a Vives. Anche se non vuole che si parli di turn-over. Abbasso gli inglesismi, qui gioca chi sta meglio e basta. Diciamo così. E Vives, almeno al momento, sembra offrire nel delicato ruolo di regista più garanzie di Zanchetta, mai entrato nel vivo della stagione. Gli infortuni pesano, con la testa a volte è sembrato un po' lontano e nell'ambiente non l'hanno presa molto bene. Assodata la presenza di Rosati fra i pali, in difesa Polenghi dovrebbe riprendere il ruolo occupato con il Ravenna da Schiavi, affiancando Diamoutene e Cottafava. Intorno a Vives, i soliti noti: Munari e Ardito. Sulle fasce, Ariatti e Giuliatto. Il Pisa, da par suo, sarà in formazione tipo. L'unico dubbio, in difesa, è per Zavagno. Ma in avanti è certa la coppia "rullo compressore" formata da Kutuzov e Castillo, uno che nel Salento c'è passato. Chiedetelo ai gallipolini.

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