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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Tesoro, analisi “amara”: “Una mazzata, ma siamo fiduciosi nell’appello”

Il presidente del Lecce deluso per le sentenze, ma le contraddizioni emerse dai dispositivi della Commissione disciplinare, la scarsa credibilità di Masiello e il proscioglimento di Vives fanno sperare. Commentano le istituzioni

LECCE - La “mazzata” c’è, fuori da ogni dubbio. Ma alcuni responsi delle sentenze di primo grado nel processo per “Scommettopoli”, emesse nella mattinata, sembrano far scricchiolare il castello di accuse, definito fino a qualche giorno fa “granitico”, costruito dalla Procura federale: basti pensare ai clamorosi “autogol” (altro che quello “cercato”, secondo la tesi della combine nel derby Bari-Lecce da Andrea Masiello, ndr), su Leonardo Bonucci e Simone Pepe, che rischiavano una pesante squalifica ed, invece, risultano prosciolti, insieme ad altri tesserati illustri.

In tutto questo quadro, dove emerge pure la contraddizione del caso di Antonio Conte, che, simpatico o meno che sia, ha maturato una squalifica di dieci messi, per omessa denuncia (pena non conforme se paragonata a situazioni più clamorose e “strategiche” nelle presunte combine), chi ne fa le spese è proprio il Lecce, che, nell’impianto accusatorio sembra di colpo diventata la squadra “regina di tutti i mali”. Un paradosso, che pesa, ma che, proprio in virtù delle anomalie processuali potrebbe essere ribaltato nei prossimi gradi di giudizio.

La considerazione è semplice: se Masiello, il super-testimone, non risulta credibile per la combine di Udinese-Bari e ugualmente sembra non essere attendibile per Bari-Lecce, tanto che anche Giuseppe Vives, tirato in ballo dall’ex difensore barese, è stato prosciolto, la posizione nei confronti dei salentini appare incongrua, soprattutto alla luce della mancanza di una prova madre, che attesti l’accordo illecito.

Il presidente del Lecce, Savino Tesoro, non nasconde una certa amarezza per l’esito: “È arrivata come una 'mazzata' per il Lecce e i suoi tifosi la decisione della Commissione disciplinare di retrocedere i giallorossi in Lega Pro per la vicenda Calcioscommesse”. Tuttavia, il numero uno di Via Templari confida nel secondo grado di giudizio: “Sono rinfrancato – commenta in dichiarazioni raccolte dall’Ansa - dal fatto che alcune accuse richieste dalle Procura Federale siano cadute (nella decisione della Commissione disciplinare non sono previsti punti di penalizzazione, ndr), come il coinvolgimento di Vives, per il quale non si è dato credito alle accuse di Masiello. Sono certo che in sede di appello sarà resa giustizia”.

“Ora più che mai dobbiamo tutti insieme dimostrare il nostro amore nei confronti del Lecce e dei colori giallorossi, stringendoci attorno alla squadra e alla società in questo momento così difficile – aggiunge il numero uno di Palazzo dei Celestini, Antonio Gabellone -, che coincide con la sentenza di primo grado della giustizia sportiva che ci vede retrocessi in Lega Pro per illecito sportivo. Il trascorrere dei giorni senza che la sentenza venisse ufficializzata ci aveva fatto sperare circa una soluzione diversa, che riconoscesse la bontà della linea difensiva dei legali del Lecce”.

“Da questo nostro comune ottimismo delle ultime ore dobbiamo ripartire – prosegue -, sperando nel giudizio di secondo grado. Per questo occorre continuare ad avere fiducia massima nell’operato della magistratura sportiva che sarà chiamata a giudicare e di chi sosterrà le tesi difensive del Lecce. In ogni caso, in qualunque categoria giocherà il nostro Lecce, i calciatori che andranno in campo e la società giallorossa impegnata in questo nuovo progetto societario hanno bisogno che tutto il territorio faccia squadra e si stringa attorno a loro”.

Paolo Perrone: “Vicini al nostro Lecce, confidiamo nella giustizia sportiva”

Anche il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, interviene sulla retrocessione dei salentini in Lega Pro decisa dalle sentenze del filone calcioscommese: “Da sindaco di questa città e da sportivo non posso che essere amareggiato per l’esclusione del Lecce dal campionato di serie B 2012-2013, così come stabilito con sentenza dalla Commissione Disciplinare nazionale. Allo stesso modo, però, resto in attesa di conoscere l’iter della giustizia sportiva che, individuando responsabilità certe, decreterà la posizione definitiva della squadra della nostra città”.

“Se la sentenza dovesse essere confermata anche nel giudizio di secondo grado – puntualizza -, concentreremo tutte le energie per risalire la china e per far sì che il Lecce possa iniziare un nuovo corso che lo porti ad occupare nuovamente posizioni guadagnate in passato con merito e talento. Un progetto di crescita fortemente voluto dai  nuovi referenti societari che, già dalle prime battute, hanno dimostrato affetto nei confronti della nostra squadra, oltre alla volontà di riportarla in alto. Nel frattempo, accettiamo quanto stabilito, con la consapevolezza che le cadute, a volte, sono lo sprone necessario per rialzarsi più forti di prima”. 

Ugo Lisi: “O la combine è acclarata o accordo solo nelle fantasie di qualcuno”

“Un autentico castello accusatorio che poggia non su solide fondamenta, bensì, su una sabbia scivolosissima”. Questo il commento del parlamentare salentino, Ugo Lisi, che aggiunge: “Delle due l’una: o la combine era acclarata e tutti avrebbero dovuto pagare il giusto prezzo per le loro azioni o questo accordo sottobanco era soltanto nelle fantasie di qualcuno e non è giusto che paghi una squadra di calcio, una città e un intero territorio”.

“Invece – precisa -, assistiamo, a dire il vero un po’ sconcertati, ad un quadro in cui alcuni vengono assolti con tante scuse, mentre altri si sobbarcano il peso di tutto. Apprendiamo che le presunte pacche sulla spalla di qualche giocatore nei confronti dei rivali giallorossi non è mai esistita, mentre vengono ritenute credibili altre dichiarazioni apparse per lo meno un po’ lacunose. Nella tristezza odierna si intravede, tuttavia, la luce di un appello più equo in fondo al tunnel. Importante è che, a tutti i livelli, in questi giorni fondamentali che ci separano dal verdetto finale, tutti facciano sentire la vicinanza, il calore e il proprio attaccamento a capitan Giacomazzi e compagni”.

Congedo: “Tifoseria e sistema-Salento siano all’altezza della dura prova”

Il consigliere regionale, Saverio Congedo, commenta il verdetto della Disciplinare: “Pur conservando una flebile speranza nel giudizio di secondo grado, questa pronuncia della Disciplinare è la cronaca di una sentenza annunciata. Mi auguro che a questo punto - continua - la tifoseria e l’intero sistema-Salento siano all’altezza di questa prova molto dura, affinché il doppio salto all’indietro dalla A alla Lega Pro non faccia definitivamente scomparire il calcio da questa città. Anzi, spero che tutti quanti si abbia la forza e la capacità di restituire in tempi brevi la categoria e la dimensione sportiva che il Lecce merita”.

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