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Martedì, 16 Aprile 2024
Talento del Lecce

L’anno straordinario di un ragazzo normale: Gonzalez non perde la testa

Dalla Primavera al primo gol in A: il prolungamento e l'aggiornamento del contratto premiano l'impegno del giovane catalano

LECCE- Non tutti ci riescono a rimanere quel che sono stati prima di respirare l'aria del “successo”, ma la raccomandazione fatta da Francesco e Marta al figlio Joan la dice lunga dell’ambiente nel quale il ragazzo è venuto su.

Quello di Gonzalez è uno dei profili più promettenti in casa Lecce: Corvino ha visto il suo talento quando sembrava che per lui a Barcellona non fosse rimasto spazio e a poco più di un anno dal suo arrivo in Italia ha firmato il suo primo vero contratto da professionista, forte di 15 presenze in serie A, impreziosite da un gol e da una crescita evidente sia sotto l’aspetto fisico, sia per quanto riguarda quello tattico. Che avesse un tasso tecnico importante, invece, lo si era capito sin dalle sue prima apparizioni con la formazione Primavera, nella scorsa stagione.

“Dedico questo primo traguardo a chi mi è stato sempre vicino, alla mia famiglia che non mi ha mai fatto mancare la sua vicinanza”, ha detto il centrocampista in conferenza stampa, assicurando anche che festeggerà la firma del contratto invitando a cena i compagni di squadra e i ragazzi della Primavera ai quali è più legato e per cui spera di essere un esempio di come attraverso il lavoro i sogni si possano realizzare.

Gonzalez davanti ai cronisti non ha certamente nascosto la sua soddisfazione, i suoi sorrisi talvolta hanno tradito un poco di imbarazzo a riprova della sua spontaneità. C’è da credergli, del resto, quando dice di aver partecipato al ritiro precampionato senza assilli, ma solo con la determinazione a dare il massimo e giocarsi l’opportunità che gli era stata data. Quell’assist il ragazzo lo ha colto e ora ha tagliato il primo traguardo: “Sono contento per la fiducia che il club mi sta riservando e che io voglio ripagare”, ha commentato.

Tranquillo per indole, quando non è sul campo o in palestra si sente un ragazzo assolutamente normale, senza grilli per la testa. Lo dimostra anche il fatto che sta seguendo un corso di gestione d’impresa. E come la maggior parte dei ragazzi della sua età e degli appassionati di calcio sta seguendo i Mondiali in Qatar: solo un caso ha voluto che la conferenza dopo la firma del prolungamento del suo contratto sia stata preceduta dall’eliminazione della Spagna per opera del Marocco: “Per quanto possesso palla puoi fare, non basta quando gli avversari occupano bene la propria metà campo. Bisogna provare a tirare il più possibile e ad aggredire l'area di rigore” ha detto a proposito della lezione che si può trarre dal sorprendente risultato di ieri e più in generale sulla direzione verso la quale il calcio contemporaneo sta evolvendo.

Rispetto, invece, alla lezione che lui sta cercando di imparare per migliorare le sue prestazioni, si è soffermato su una in particolare: “Io sono uno a cui piace avere la palla, quindi se il possesso è degli avversari tendo ad andare subito in pressione mentre dovrei preoccuparmi di più dell’equilibrio della squadra”.

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