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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Le parole di Corvino

Corvino blinda il progetto tecnico: "Non ci sediamo nemmeno a trattare"

Alla conferenza di presentazione di Asencio, il direttore dell'area tecnica ha parlato delle proposte ricevute e dei sondaggi fatti da altri club. L'attaccante spagnolo: "Mi sento già parte della squadra"

LECCE - Ben centrato sul pezzo, Raul Asencio, si è presentato alla piazza giallorossa nel corso di una conferenza stampa preceduta e seguita dalle dichiarazioni del direttore dell'area tecnica, Pantaleo Corvino, e del direttore sportivo, Stefano Trinchera. 

Il (quasi) 24enne spagnolo si è detto consapevole di avere una "grande opportunità, che non voglio perdere". Il Lecce, del resto, lo aveva cercato già per la scorsa stagione, ma il calciatore aveva gentilmente declinato perché la presenza di Coda, del quale era stato compagno a Benevento, sembrava precludergli possibilità di impiego con continuità. Un anno dopo il punto di vista di Asencio, questo lo ha raccontato Corvino, è evidentemente cambiato: "Si sentiva titolare, ma oggi ha capito di doversi mettere in discussione".

Per l'esperto direttore l'arrivo di Asencio è un rischio calcolato, uno di quelli che una società come il Lecce deve assumersi facendo ricorso alle idee più che al portafoglio, come invece, "possono fare altri club con proprietà straniere". L'attaccante e la società hanno, infatti, siglato un accordo per sei mesi, con opzione per il prolungamento del contratto per un anno e ulteriore opzione per altre tre stagioni. Asencio, che in B ha già giocato e segnato, non è stato mai così costante da spiccare il salto di qualità, ma a precisa domanda ha risposto di non avere rimpianti: "Sono stati anni in cui ho imparato. Non sono state stagioni buttate. Non ho fatto quanto potevo, ma ora mi sento al posto giusto, parte di questo club che mi ha voluto". 

Corvino ha sottolineato che la società, nonostante gli sforzi economici importanti per far quadrare i conti in un'epoca segnata anche dalla pandemia (e quindi dai mancati incassi) sta respingendo al mittente ogni ipotesi di trattativa che riguardi calciatori pienamente inseriti nel progetto di Baroni: "Ci sono stati richiesti non solo Gendrey e Strefezza, ma anche Hjulmand, Dermaku, Helgason e Listkowski che pure giocavano poco, e potrei fare altri nomi". 

L'attaccante spagnolo ha scelto il numero 90, ha spiegato, perché tutti gli altri con il 9, tipico del centravanti, non erano più disponibili: "Mi ispira, ma non so perché. Spero sia quello giusto". Ieri sera in tribuna, ha trepidato per le sorti del Lecce: "Ho visto una squadra che aveva voglia di vincere, a qualunque costo. In serie B poche gare sono facili, l'avversario era forte. Ho visto giovani che spingono, tutti hanno remato nella stessa direzione. La serie B di oggi vede molte più pretendenti alla promozione". 

A margine della presentazione i due direttori hanno precisato che nei prossimi giorni, per l'ultima fase di mercato, saranno a Milano con i radar ben accesi: se ci saranno opportunità di colmare delle lacune che proprio di recente si sono aperte a causa degli infortuni muscolari di Rodriguez e Bleve, non se le faranno sfuggire. Bisogna tener presente che lo stesso Asencio avrà bisogno di settimane per raggiungere una condizione fisica adeguata: per quasi un mese è stato positivo al Covid e nessuno vuole che incorra in problemi che possano ulteriormente ritardarne il pieno inserimento nel gruppo. Corvino ha fatto l'esempio di Bleve, in campo a Roma dopo aver superato l'infezione, ma la memoria chiama in causa anche il caso di Dermaku che lo scorso anno, una volta guarito, rimediò un problema muscolare piuttosto serio.

Trinchera ha spiegato la vicenda di Arturo Calabresi, sul quale si sono posate le attenzioni del Brescia: "Lui è venuto a Lecce per essere protagonista, poi si è trovato Gendrey davanti e si è sentito un leone in gabbia, prendendo in considerazione l'idea di trovare spazio altrove. Si tratta di un ragazzo con grandi qualità umane, molto professionale, per noi lui rimane, non è cedibile".

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