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Sabato, 20 Aprile 2024
Calcio

Impresa del Lecce: vince in casa dell'Atalanta con gol di Ceesay e Blin

La squadra di Baroni è passata subito in vantaggio, poi è riuscita ad arginare la reazione della Dea. Nella ripresa il raddoppio sugli sviluppi di un calcio d'angolo, infine la marcatura di Højlund su un errore di Falcone

LECCE - Non smette di stupire il Lecce di Marco Baroni. Vincendo per 2 a 1 in casa dell'Atalanta i giallorossi hanno realizzato una vera e propria impresa: la squadra di Gasperini è in piena corsa per un piazzamento in Champions League e al match odierno arrivava con le credenziali della formazione più in palla del momento (oltre al Napoli, naturalmente).

Di Ceesay, al rientro da titolare dopo dieci giornate, il tiro che al 4' ha rotto l'equilibrio della partita, di Blin al 74' il raddoppio, con un colpo di testa. Per i padroni di casa, che hanno creato diverse occasioni da rete, ma che mai sono stati arrembanti, il gol è stato realizzato da Højlund: a tre minuti dal 90' l'attaccante è andato in pressione su Falcone e ha approfittato della valutazione errata del portiere che, invece, di rinviare subito, ha atteso quel tanto che è bastato all'attaccante per intercettare in scivolata il tentativo del portiere di allontanare finalmante la sfera.

L'estremo dei salentini si è riscattato con prontezza: al quarto minuto di recupero, deviando in corner un bel tiro di Muriel da posizione molto favorevole, ha salvato il risultato. A dirla tutta, Falcone si era già fatto trovare pronto sui tiri di Lookman e Mӕlhe nel primo tempo e su quello di Soppy nella ripresa, dopo che era stato giustamente annullato un gol a Lookman per posizione irregolare.

Ai microfoni di Dazn, il tecnico Baroni ha commentato con giustificata soddisfazione: “Abbiamo limitato l’Atalanta, la squadra ha fatto bene, con compattezza e un’identità che si sta consolidando. Anche se siamo piccoli, vogliamo ben figurare. Ci piace avere questo tipo di confronti, giocare questo tipo di partite. Indipendentemente da chi gioca, la squadra fa bene. Io lavoro sul gruppo, non trascuro nessuno perché abbiamo bisogno di tutti. Complimenti in particolare a Falcone, nonostante quell’episodio, a Tuia che era tanto che non giocava, a coloro che sono entrati dando il loro contributo nel momento in cui c'era da tenere l'Atalanta lontano dalla porta”.

Primo tempo: Lecce concreto e solido

Privo di Umtiti e Gonzalez, con Strefezza in panchina, l’undici di Baroni non ha lasciato nemmeno un metro di campo ai padroni di casa con un atteggiamento aggressivo e un assetto sempre equilibrato. L’Atalanta ha così impiegato un quarto d’ora a trovare una chiave di lettura migliore di quella inziale ma, intanto, era passata in svantaggio grazie alla sortita di Ceesay che prima ha difeso il possesso tra due avversari e poi si è prodotto in un allungo finalizzato con un tiro vincente dalla distanza.

Al 16’ Højlund ha chiesto il calcio di rigore perché Falcone, nel tentativo di intercettare un cross lo aveva colpito con una mano sul volto: l’episodio è stato verificato in sala Var e poi il gioco è ripreso. L’Atalanta ha quindi insistito per trovare il varco giusto, ma il Lecce ha tenuto con solidità: Baschirotto ha rinviato in tribuna una decina di volte (a fine match ha regalato la maglia a una tifosa che era stata colpita dal pallone), Tuia ha offerto una prestazione notevole, impreziosita da un tackle su Lookman da manuale del calcio che ha più che compensato un'incertezza in chiusura sullo stesso attaccante, al minuto 33 (è l'azione che si conclude con la parta di Falcone su tiro di Mӕlhe). Anche Gendrey se l’è cavata bene in marcatura, mentre è sul proprio fianco sinistro che i giallorossi hanno faticato di più, con Banda e Gallo in apprensione e Maleh comprensibilmente non al meglio della condizione. I nerazzurri si sono resi pericolosi soprattutto con il fraseggio negli spazi stretti, ma non hanno mai sfondato le linee.

Più in generale la retroguardia è stata sempre protetta dal resto della squadra: il lavoro di interdizione e raccordo di Hjulmand oramai non fa più notizia, ma nemmeno l'applicazione di Blin in tutte le fasi. Il centrocampista francese si è fatto apprezzare anche per una scivolata, nel primo tempo, con la quale ha disinnescato la possibilità di un tiro dal limite dell'area di rigore.

Secondo tempo: l’Atalanta preme, ma non sfonda

Nella ripresa la pressione dell’Atalanta è stata più costante ma, a parte l’azione terminata con il gol annullato a Lookman, i padroni di casa sono stati piuttosto evanescenti in fase realizzativa. Con l’ingresso di Muriel per Boga, al 67’, la squadra di Gasperini ha creato maggiore apprensione al Lecce: il colombiano si è mosso molto bene tra le linee, andando a prendersi la palla verso il centro del campo e creando spazio per i compagni. Stesso discorso per Vorlicky, entrato al minuto 75 al posto di Ederson.

Al 70’ Falcone ha chiuso bene sul primo palo, su tiro di Soppy e al 77’ su Toloi, autore di una conclusione potente che ha sfiorato il palo. Nel frattempo, però, il Lecce aveva centrato il raddoppio: lasciato tutto solo nel cuore dell'area di rigore, Blin ha colpito di testa con forza e precisione, realizzando così il suo primo gol in serie A. Con l'ingresso di Ceccaroni, Di Francesco e Askildsen al posto di Tuia, Di Francesco e Maleh, Baroni, tra il 68' e il 71', ha inserito forze fresche per allontanare il rischio che i suoi si lasciassero sorprendere alla distanza, per stanchezza. Sarebbe andata come il tecnico toscano voleva, probabilmente, se non ci fosse stato l’errore di Falcone che ha riaperto la gara.

La vittoria del gruppo

Il triplice fischio di Piccinini, dopo sette minuti di recupero, ha scatenato l’esultanza dei tanti tifosi del Lecce presenti, nel settore Ospiti e non solo. Una vittoria di prestigio, quella centrata dai giallorossi al Gewiss Stadium, certamente molto importante per la classifica - 10 i punti di vantaggio sulla terzultima, il Verona -, ma anche per la consapevolezza della squadra che ha saputo sopperire molto bene alle assenze di Umtiti e Gonzalez (e di Strefezza per un’ora) con l’impiego di calciatori che per scelta tecnica, nel caso di Tuia, o per problemi fisici, nel caso di Maleh, non giocavano da un po'.

Alla soddisfazione per il successo della prima squadra si è accompagnata, poi, quella per la vittoria della Primavera, in rimonta per 2 a 1, in casa della Sampdoria. I ragazzi di mister Coppitelli, in attesa del completamento della 20esima giornata, conservano il primo posto in classifica. Per Pantaleo Corvino, oggi alla 200esima partita di A con il Lecce, un regalo in formato doppio.

Le foto dal Gewiss Stadium: il match, la festa (Chilla).

Il tabellino di Atalanta-Lecce 1 a 2

ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi, Demiral (75' Palomino), Djimsiti; Zappacosta (46' Soppy); Ederson (75' Vorlicky), Koopmeiners, Mӕlhe; Lookman, Boga (67' Muriel); Højlund. A disposizione: Rossi, Sportiello, Okoli, Ruggeri, Muhameti. Allenatore: Gasperini

LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey, Tuia (68' Ceccaroni), Baschirotto; Gallo; Blin, Hjulmand, Maleh (71' Askildsen); Di Francesco (68' Oudin), Ceesay (62' Colombo), Banda (62' Strefezza). A disposizione: Bleve, Brancoli, Romagnoli, Helgason, Voelkerling, Lemmes, Cassandro, Pezzella. Allenatore: Baroni

Marcatori: 4’ Ceesay, 74’ Blin, 87’ Højlund

Ammoniti: 11’ Zappacosta, 12’ Demiral, 55’ Di Francesco, 64’ Gallo, 75’ Blin, 83’ Mӕlhe

Arbitro: Piccinini; assistenti: Bercigli e Cecconi; quarto ufficiale: Cosso

Var: Di Paolo; assistente: Longo

La 23esima giornata

I risultati: Sassuolo-Napoli 0 a 2; Sampdoria-Bologna 1 a 2; Monza-Milan 0 a 1; Inter-Udinese 3 a 1; Lecce-Atalanta 1 a 2; Fiorentina-Empoli 1 a 1; Salernitana-Lazio 0 a 2; Spezia-Juventus 0 a 2; Roma-Verona 1 a 0; Torino-Cremonese (lunedì alle 20.45).

Classifica: Napoli 62; Inter 47; Roma e Milan 44; Lazio 42; Atalanta 41; Juventus e Bologna 32; Torino e Udinese 30; Monza 29; Empoli 28; Lecce 27; Fiorentina 25; Sassuolo 24; Salernitana 21; Spezia 19; Verona 17; Sampdoria 11; Cremonese 8.

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