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Sabato, 20 Aprile 2024
A conti fatti

Bilancio dopo il girone d'andata: il Lecce oltre le previsioni estive

La squadra ha raccolto 20 punti in 19 giornate. La crescita esponenziale di Gonzalez e il recupero tutt'altro che scontato di Umtiti tra le note positive della prima parte di stagione

LECCE – Il girone di andata del Lecce si è chiuso con 20 punti in 19 gare. Si tratta di una media rassicurante che premia la politica del club, visto nella sua totalità: dalle linee guida della proprietà (presidente Sticchi Damiani in testa), alle scelte operate in sede di mercato da Corvino e Trinchera, fino alla gestione del tecnico, Marco Baroni.  

Che non fosse affatto scontato non è mai banale dirlo, considerate anche due circostanze oggettive: l’età media della squadra, la più bassa del campionato (e tra le più basse di tutti i campionati europei), e il budget limitato a disposizione dell’area tecnica per migliorare l’organico dopo la promozione dalla serie B. Il vincolo della sostenibilità finanziaria, necessario dopo una fase di prolungati sforzi economici, è stato declinato con quello che Corvino ha definito “il mercato delle idee” e il risultato è pienamente soddisfacente. Anzi, a essere onesti, è andato oltre le previsioni estive.

Un inizio complicato

L’inizio del torneo, com’era immaginabile, non è stato agevole: la prima vittoria in casa è arrivata solo al settimo tentativo, cioè alla 14esima giornata, in casa contro l’Atalanta (prima di allora due sconfitte, con Inter e Juve e quattro pareggi con Empoli, Monza, Cremonese e Fiorentina). Per tre mesi l’unica vittoria è stata quella conquistata a Salerno. I salentini erano comunque riusciti a tenersi sulla linea di galleggiamento, per poi allungare nella felice settimana che ha visto il pari di Udine e le vittorie con Atalanta e Sampdoria (in trasferta) prima della lunga sosta per i Mondiali in Qatar.

Dopo la rassegna iridata il Lecce è ripartito molto bene, superando anche la Lazio per poi pareggiare a Spezia e in casa col Milan. Da ultimo, invece, la sconfitta di Verona che ha portato gli scaligeri, terzultimi con 12 punti, a meno otto lunghezze dai salentini. In mezzo ci sono con 18 lo Spezia e la Salernitana (prossimo avversario al Via del Mare, venerdì sera) e poi il Sassuolo con 17.

Gonzalez e Umtiti

Molte le note positive emerse nella prima parte di stagione. La crescita esponenziale di Gonzalez ne è un esempio: il giovane catalano, catapultato dalla Primavera alla serie A, è sempre stato schierato dal primo minuto, eccezion fatta per la partita col Monza nella quale ha però fatto gol. Il centrocampista sta dimostrando le sue qualità tecniche, ma anche i progressi sul piano fisico e non è difficile pensare che il suo nome sia già sul taccuino di club importanti come, d’altra parte, lo è anche quello di Hjulmand (23 anni) per il quale Corvino ha respinto una proposta del Southampton vicina agli 11 milioni di euro.

Un’altra storia che dice molto della stagione che sta disputando il Lecce è quella di Samuel Umtiti: è abbastanza evidente che la marcia in più la squadra l’ha inserita quando il centrale francese ha trovato una certa continuità di rendimento. Era una scommessa quando è arrivato, non certo per la sua carriera, ma per i suoi problemi fisici, mentre oggi è un pilastro talmente importante che l’infortunio subito a Verona ha mandato in apprensione tutto l’ambiente giallorosso (per fortuna gli esami radiologici hanno escluso conseguenze serie). Con lui in campo la squadra guadagna in sicurezza, ma i benefici sono evidenti anche dal punto di vista del gioco che è più veloce, più verticale. Umtiti tiene la linea difensiva alta, legge tatticamente le varie situazioni in anticipo su tutti gli altri e tende con i suoi anticipi sui diretti avversari a ribaltare rapidamente l’azione.

Guardare avanti: arriva la Salernitana

Altrettanto chiaro è che i campionati non finiscono col girone di andata: è dunque necessario non indugiare troppo in bilanci parziali e guardare avanti. Nella settimana che porta all’importante match con la Salernitana il Lecce deve fare i conti con i postumi del match di Verona: trauma alla spalla anche per Gendrey, al dorso del piede per Gallo e al ginocchio per Blin. Difficile oggi prevedere i tempi di recupero: potrebbero farcela tutti e quattro oppure nessuno di loro. Ci sono ancora quattro giorni di tempo per verificare eventuali progressi e fare un bilanciamento tra pro e contro di ogni ipotesi di impiego.

Intanto Corvino e Trinchera non stanno a guardare: sono alla ricerca di un centrale difensivo che possa allungare un reparto già privo di Pongracic (fino ad aprile) e di Dermaku. Il sospiro di sollievo tirato dopo l’esito degli accertamenti per Umtiti non cancella certo l’opportunità di mettere mano a un settore che tra infortuni e fisiologiche squalifiche rischia seriamente di andare in sofferenza. E sarebbe un gran peccato, considerando che il Lecce ha fondato il suo percorso di crescita sulla solidità difensiva.

La certezza: il pubblico giallorosso

Con una media di 24.741 spettatori a partita, il Lecce sa di poter fare affdiamento costante sui suoi tifosi, peraltro presenti in numero consistente anche in tutte le trasferte. Il dato più alto in termini di presenze è stato registrato contro la Lazio (26.084), in termini di incasso nel match contro l'Inter, all'esordio (804.842 euro). L'incasso complessivo, comprensivo della quota abbonamenti, sfiora fino a questo momento i 5 milioni di euro. 

La classifica

Di seguito la classifica: Napoli 50; Milan 38; Lazio, Inter e Roma 37; Atalanta 35;  Udinese 28; Torino 26; Empoli 25; Juventus,Fiorentina e Bologna 23;  Monza 22; Lecce 20; Spezia e Salernitana 18; Sassuolo 17; Verona 12; Sampdoria 9; Cremonese 8.

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