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Penultima giornata

A Vicenza il primo match point. Baroni riparte dal centrocampo solido

I giallorossi per la promozione, i veneti per non retrocedere: vigilia di una partita che potrebbe consegnare al Lecce la certezza del traguardo fallito lo scorso anno

LECCE - A due giornate dalla fine della stagione regolare e a due punti dalla matematica promozione in serie A, il Lecce si ritrova alle porte di un match che potrebbe dare il via ai festeggiamenti. A Vicenza, tuttavia, i giallorossi sono attesi da una squadra alla disperata ricerca di tre punti che potrebbero anche non bastare per alimentare le speranze di salvezza. Per i veneti è una partita senza appello, per i salentini invece ci sarà venerdì 6 maggio la chiusura al Via del Mare contro il già retrocesso Pordenone.

Il tecnico del Lecce, Marco Baroni, nell'odierna conferenza stampa ha cercato di sdrammatizzare alcuni toni apocalittici che pure accompagnano questa vigilia: “Io preferisco una squadra che si gioca qualcosa a una che non si gioca nulla. Detto questo noi ci giocheremo la nostra partita come il Vicenza si giocherà la sua ed è giusto che la gente venga allo stadio per godersi questo duello tra due squadre che vogliono superarsiIl calcio è competizione. Non siamo certo noi il problema del Vicenza così come loro non lo sono per noi. Entrambe le squadre si portano dietro un percorso, è chiaro che il nostro è diverso ma non dimentichiamoci che il Vicenza ha un organico importante. Questo ci dà la misura di un campionato terribile, quello che abbiamo nella testa è fare punti per fare qualcosa di importante”.

Con buona probabilità il Lecce scenderà in campo con l'undici di partenza della gara contro il Pisa, con Gargiulo e Blin al fianco di Hjulmand. Gli indisponibili sono Faragò e Simic, ma è stato recuperato Majer. Per l'ennesima volta nel corso della stagione l'allenatore fiorentino ha indicato nelle sostituzioni un'arma fondamentale: “Ancora una volta sono stati determinanti i cambi. Quando uno dà tutto, poi esaurisce le forze: Dermaku aveva un affaticamento, come Gendrey, la stessa cosa Blin. Abbiamo messo dentro due centrocampisti (Bjorkengren e Faragò, ndr) che hanno dato solidità e anche un gol”.

Baroni è stato sollecitato anche sul suo legame contrattuale con il club di via Costadura, avendo firmato per una sola stagione: “Ho scommesso sul mio lavoro. Era giusto che la società e il direttore mi conoscessero. Non metto mai il contratto davanti al lavoro: ci siam parlati e ci siamo gettati tutti anima e corpo dentro questa avventura, questo campionato complicato e adesso bisogna fare i punti che ci mancano per compiere una grande impresa. Siamo tutti concentrati su questo”. La promozione, naturalmente, porterebbe con sé un prolungamento, meritato e doveroso. 

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