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Venerdì, 29 Marzo 2024
La conferenza stampa

Conti sul tavolo e testa al Pisa, la ricetta del presidente del Lecce: “Onora questa maglia”

Al termine di una settimana iniziata male a Reggio Calabria e condita dal dibattito isterico seguito alle dichiarazioni del socio De Picciotto, Sticchi Damiani ha chiarito i dubbi sorti sullo stato di salute del club e ha indicato l'unica direzione verso la quale conta guardare, la partita contro i nerazzurri toscani

LECCE – Sul finire di una settimana infelice e tormentata, iniziata con la nefasta sconfitta di Reggio Calabria e proseguita con il polverone sollevato dalle dichiarazioni del socio De Picciotto lanciate nel vomitorio dell’informazione e del dibattito social con scarso tempismo, ma anche con nessuna contestualizzazione e con tanto sensazionalismo, il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani ha spalancato una finestra per far uscire le scorie accumulate e illuminare a giorno l’unica cosa che davvero conta, a questo punto del campionato, la partita di lunedì contro il Pisa.

Il match, in programma lunedì alle 15, si giocherà davanti a un pubblico record per la serie B, ma notevole anche per la A. Sono stati già venduti 22.700 biglietti, resta qualche disponibilità solo per la Curva Sud inferiore. “Siamo alla vigilia di un appuntamento che, a inizio stagione, avremmo dato chissà cosa per vivere - ha esordito il numero uno del club di via Colonnello Costadura -. Dopo un campionato difficile, con tante squadre costruite per vincere, ci ritroviamo padroni del nostro destino a tre giornate dalla fine. Ringrazio il nostro meraviglioso pubblico che ha fatto gli straordinari per colmare il gap esistente con formazioni più attrezzate. Ora è il momento di tirare fuori la nostra identità: i salentini sono più di un milione e un pezzo di loro sarà allo stadio, mentre tanti altri ci seguiranno comunque, dall’Italia e dal mondo. Io sono colpito dalla risposta dei nostri tifosi e anche la squadra lo è”.

A proposito di Lucioni e compagni, il presidente ha garantito che “onoreranno la partita con tutte le energie” e poi ha rivelato un aneddoto: “Noi negli ultimi anni abbiamo giocato con una maglia che all’interno aveva una targhetta con scritto ‘se tifi Lecce, tifi Lecce e basta’, ma al nostro magazziniere ho chiesto di mettere qualcosa che non fosse rivolto ai tifosi, ma ai giocatori e così abbiamo deciso di mettere ‘onora questa maglia’. Vincere con questa maglia indosso è un’emozione che non ha pari, che dura per tutta la vita”.

Quella di oggi, per Sticchi Damiani, non è stata la prima conferenza in coincidenza con momenti delicati e importanti che si sono susseguiti in questi anni alla guida del club, ma certamente è stata la più complicata, non solo per il fatto sportivo che di per sé richiede uno sforzo anche psicologico molto oneroso. Necessario, infatti, era mettere un argine alla sconsiderata narrazione della società “piena” di debiti. Chiunque abbia seguito con un minimo di senno le numerose dichiarazioni alla stampa del presidente negli ultimi due anni, sa perfettamente che il club non ha mai nascosto la difficoltà di fare calcio in tempi di Covid, con l’aggravante di contratti onerosi ereditati dalla stagione in A. Che una società calcistica abbia debiti è quindi nell’ordine delle cose.

Sticchi Damiani ha quindi cercato di dare la dimensione di questa posizione debitoria: “Alcuni debiti sono controbilanciati dai crediti che vantiamo, per esempio nei confronti della Lega, gli altri sono garantiti personalmente dai soci, tutti, non ci sono soci cazzeggiatori e soci finanziatori. Ciascuno contribuisce in proporzione alla sua quota, tenendo presente che ci sono degli azionisti presenti sin da subito e quindi, a conti fatti, l’esposizione non è diversa”.

Il presidente ha aggiunto che è già in corso una strategia di risanamento e che grazie al “capolavoro”, così lo ha definito, di Corvino e Trinchera “tutta l’attuale rosa di giocatori di proprietà, 23, pesa quanto 5 o 6 calciatori dell’anno in serie A. Sono costi ragionevolissimi in serie B e che, in caso di promozione, ci consentiranno di fare operazioni non per forza in Islanda, ma magari su mercati più noti”.

È chiaro che l’approccio di Sticchi Damiani è diverso da quello di De Picciotto: passionale il primo, economicistico il secondo. Sono diverse le storie, le rispettive formazioni, le esperienze. Si comprende dalle dichiarazioni – e non solo dalle ultime - che nella compagine azionaria vi è una convivenza tra due anime, non un idillio da rotocalco, e si capisce anche che il ruolo di De Picciotto non è banale (ora intorno al 35 percento, dopo l’ingresso di Barbetta). Non bisogna necessariamente amarsi quando si è maturi, ma proseguire nella stessa direzione, bilanciando interessi e sforzi nell’interesse della solidità finanziaria sulla quale poggia ogni progetto tecnico possibile.  

“Ora mettiamo da parte i debiti e i patrimoni. Sono venuto qui oggi perché non possiamo andare verso una partita come quella contro il Pisa col dubbio di cose che non erano state approfondite. Ora parliamo di passione, perché l’obiettivo della promozione coincide con quello del risanamento dei conti, poi uno può essere più contento per l’uno o per l’altro, oppure per tutti e due, è legittimo”. Il presidente ha quindi detto che potrebbe essere prossimo l’ingresso di un nuovo socio, secondo la “politica di allargamento della base societaria già in atto”.

Chiariti questi aspetti, il discorso si è spostato sul fatto tecnico e, più precisamente, sulla sconfitta in casa della Reggina: “Sono rimasto male anche io, come tutti i tifosi. Abbiamo giocato una partita insufficiente, una gara sporca di quelle che vengono decise dagli episodi. La Reggina è una di quelle squadre costruite con ambizioni importanti: contro di noi sono rimasti in panchina Hetemaj, Galabinov, Denis. Noi abbiamo giocato sottotono, qualcuno forse ha visto la classifica prima di scendere in campo e ha perso di vista i valori. Quando ho detto che siamo noi la sorpresa del campionato qualcuno ha mostrato sorpresa, ma la verità è che in questa categoria quasi tutte le squadre sono state allestite per vincere”.

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