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Giovedì, 28 Marzo 2024
Conferenza stampa

Fiducia nella squadra: la premessa di Corvino sul mercato del Lecce

Il direttore dell'area tecnica ha iniziato con una considerazione: un punto a partita, per una matricola, è una media di tutto rispetto. Poi ha parlato della mancata cessione di Tuia e del settore giovanile. Con lui il ds Stefano Trinchera

LECCE – Fiducia nella squadra che finora ha conquistato una media di un punto a partita, partendo dal ruolo di matricola. È questo il concetto principale espresso dal direttore dell’area tecnica del Lecce, Pantaleo Corvino, nella conferenza stampa voluta per fare il punto sulla finestra invernale del mercato, chiusa alle 20 di ieri sera: dopo il tesseramento di Maleh e Cassandro nelle settimane scorse, è arrivato anche quello di Romagnoli e Ceccaroni: si tratta di due difensori centrali.

Come orami consuetudine, il confronto con i cronisti è stato aperto da una ampia introduzione di Corvino, in questo caso dalle “premesse doverose” come lui stesso ha definito le condizioni tra le quali si è mosso: “Il mercato lo affronti partendo da dove ti trovi. A inizio di gennaio eravamo a 15 punti in 15 gare, con una matricola che rispetto alle altre neopromosse incontrava un certo scetticismo. A pochi giorni dalla fine ci siamo ritrovati con 20 punti in 20 gare, mantenendo sempre la media di un punto a partita”.

Il direttore ha quindi proseguito: “Gli aspetti positivi quali sono stati finora? La squadra ha messo in evidenza tanti giovani e potenzialità, abbiamo trattenuto il meglio, non ci siamo privati di nessun protagonista, con una coerenza quasi inaspettata per una matricola. Tra le criticità c’è quella relativa a chi stava giocando poco e voleva misurarsi altrove. Noi abbiamo accontentato tutti coloro che per tempo hanno chiesto di andar via, avendo ricevuto delle richieste adeguate. Non tarpiamo le ali a nessuno. Con qualcun altro, invece, non è stato possibile ritrovandoci negli ultimi giorni di mercato”.

Il caso Tuia: perché non è stato ceduto

Il riferimento, almeno quello principale, è ad Alessandro Tuia. Il centrale, chiuso da Umtiti e Baschirotto, ma anche da Pongracic prima dell’infortunio, ha caldeggiato la sua cessione che però non si è concretizzata perché, evidentemente, al Lecce non andavano bene le modalità ipotizzate (cessione a titolo gratuito). Corvino ha poi detto che la situazione sarà riesaminata in seguito e ha fatto spallucce quando gli è stato chiesto se fosse al corrente del post nel quale il calciatore parla di burattini e burattinai ha liquidato la questione: “Se vuol dire che ci sono alcuni che decidono e altri che eseguono, credo sia abbastanza normale avere delle regole, noi siamo responsabili. Non potevamo dare un giocatore gratis in una situazione di emergenza con solo tre marcatori disponibili”.

Per quanto riguarda la strategia di mercato, il direttore dell’area tecnica ha spiegato che la linea guida – confermare la fiducia alla squadra – ha comportato inevitabilmente dei vincoli di spesa. Corvino ha citato “l’indice di liquidità” con un confronto implicito con lo Spezia che, a fronte della cessione di Kiwior all’Arsenale per 25 milioni ha potuto permettersi l’operazione che ha portato in Liguria Shomurodov, attaccante della Roma (operazione da 1,5 milioni più l’ingaggio).

Trincherafebbraio2023

Trinchera: Maleh lo volevano in tanti

Anche il direttore sportivo Trinchera è stato invitato a esprimere una sua valutazione sul mercato: “Tutti hanno cercato di intervenire, dirà il campo che si è rinforzato meglio.  Noi abbiamo preso un terzino destro che ha la cultura del lavoro, Maleh è il tipo di centrocampista che cercavamo e molti lo avrebbero voluto se non lo avessimo tolto per tempo dalla piazza. Abbiamo quindi deciso di inserire due difensori centrali per non farci trovare spiazzati”.

Sulla recente vulnerabilità, Trinchera non si è mostrato particolarmente preoccupato: “A Verona e con la Salernitana abbiamo pagato episodi fortuiti, non si è trattato di errori di reparto. La A ci insegna che non puoi commettere nemmeno piccole distrazioni. Non sono sconfitte dovute a una fase difensiva sbagliata, ma a situazioni rocambolesche in cui abbiamo pagato dazio”.

Settore giovanile: rifondare l'attività di base

Corvino è stato sollecitato anche sul vivaio, a partire da una domanda che ha ripercorso i fasti della Primavera di mister Robertino Rizzo e di Gino Dimitri, che era il responsabile del settore giovanile negli anni d’oro “Ci vorrebbe un’altra conferenza per raccontare la vera storia - ha risposto il direttore non prima di aver porto le sue condoglianza a Simone Schipa, allenatore dell'Under 18, per la perdita della madre -. Quella storia inizia quando arrivo, con le mie scelte sul gruppo di lavoro e con l’impostazione di un metodo. Dopo tanti anni sono ritornato e c’era di nuovo da ricostruire: siamo ripartiti con una promozione della Primavera e oggi siamo davanti a club blasonati. I risultati per me contano relativamente, ma i permettono di dire che siamo sulla strada giusta”.

Corvino ha quindi ricordato cosa possa rappresentare un settore giovanile per un club: “Il Lecce è diventato importante perché abbiamo potuto vendere a cifre importanti i vari Vucinic, Bojinov, Ledesma, Pellè, Rullo, Rosati. Queste cessioni hanno fatto sì che si potessero poi sostenere certi acquisti”. A proposito di talenti, da segnalare che prima della conferenza al Via del Mare, Corvino e Trinchera hanno conosciuto nella sede del club Ed McJannet, 19enne irlandese preso a titolo definitivo dal Luton: è un mediano di cui si dice un gran bene,

Il direttore, infine, non ha nascosto il lavoro che ancora manca per riavviare davvero tutta la macchina: “Come supervisore del settore giovanile mi sento in difficoltà perché c’è tanto da fare nell’attività di base. L’under 15 è espressione del meglio che offre questo territorio: contro le squadre locali ha vinto facilmente, ma nel campionato nazionale (a 10 squadre, ndr) siamo ultimi con 5 punti e siamo già nel girone di ritorno. Allora bisogna riprendere in considerazione tutta l’attività di base, forse iniziando in un certo modo già a 7, 8 anni come fanno gli altri club, ma adesso non abbiamo adesso le strutture”.

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