Fallisce l'allungo e chiude sotto: per il Lecce buone indicazioni
Contro il Bochum salentini avanti di due gol dopo 17 minuti, ma i tedeschi rimediano nel finale di frazione e poi trovano la zampata vincente nel secondo. Presente Sticchi Damiani, dopo l'intimidazione subita: “Un poco di aria pura”
LECCE - Finisce 3 a 2 per il Bochum l'ultimo test del Lecce prima del rientro nel Salento. A Bressanone la squadra tedesca si è imposta di misura senza averlo meritato, dal momento che i giallorossi hanno creato un numero decisamente maggiore di occasioni, sia nella prima frazione sia all'inizio della seconda per poi pagare lo scotto di una condizione atletica ancora precaria al cospetto di avversari che avevano nelle gambe più allenamenti.
Da tener sempre presente poi che il Lecce è un cantiere aperto con i direttori Corvino e Trinchera immersi nelle operazioni di mercato per il rafforzamento dell'organico: è di ieri l'arrivo di Baschirotto, mentre stamattina si è aggregato ai compagni il 19enne Perrson Voelkerling, attaccante svedese che il club salentino ha prelevato a titolo definitivo dalla Roma. In dirittura di arrivo appare poi la trattativa per il portiere Falcone e buone possibilità ci sono anche per l'esterno offensivo Di Francesco.
Fatte queste premesse la prestazione di Calabresi e compagni, cui ha assistito anche il presidente Saverio Sticchi Damiani, è stata incoraggiante. Di fronte c'era una squadra di Bundesliga (il campionato tedesco partirà una settimana prima di quello italiano) e nessuno aveva voglia di passerelle.
Il Lecce è sceso in campo con Bleve tra i pali, Gendrey, Calabresi, Dermaku e Gallo in difesa; Helgason, Hjulmand e Gonzalez a centrocampo; Strefezza, Colombo e Listkowski in avanti. I giallorossi sono passati in vantaggio al 14' con l'attaccante ex Spal di proprietà del Milan che ha ribadito in rete una prima conclusione respinta dal portiere avversario, dopo un bel passaggio filtrante di Helgason. Due minuti dopo Strefezza non ha inquadrato lo specchio della porta da ottima posizione, ma subito dopo è arrivato il secondo gol di Colombo, di testa, a seguito di un tentativo di Listkowski. Al 28' Colombo ha avuto la grande opportunità di mettere a segno la terza marcatura personale, ma il suo tiro ha trovato l'opposizione di Esser.
Nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo il Lecce si è disunito un po', iniziando ad accusare i pesanti carichi del ritiro di Folgaria e il Bochum, senza strafare, ne ha approfittato andando a segno prima con Stoger e poi con una bella esecuzione di Holtmann.
Nella ripresa il Lecce si è ripresentato con Berisha per Gonzalez e con lo stesso disinvolto piglio dell'abbrivio di gara: al 55' Helgason va a segno su assist di Strefezza, ma l'arbitro Zufferli (di Udine) annulla il gol su segnalazione dell'assistente di linea. Restano dei dubbi, ma nel calcio estivo poco importa. Trascorre un minuto e Strefezza centra la traversa col pallone che rimbalza in campo. Al minuto 60 Helgason difetta del cinismo che serve e sbaglia a tu per tu col portiere.
Girandola di cambi per Baroni per l'ultima mezzora di partita: dentro Gargiulo, Di Mariano, Baschirotto, Majer, Blin e Rodriguez per Strefezza, Listkowski, Gendrey, Helgason, Hjulmand e Colombo. Il Lecce perde più di qualcosa nella fluidità della manovra, nelle geometrie possibilmente a due tocchi e così finisce per prestare il fianco al Bochum: al 64' Ganvoula, dopo un'indecisione di Dermaku in uscita, si lancia verso la porta difesa da Bleve e trova il gol del vantaggio per i suoi.
I salentini non si danno certo per vinti: al 70' gran cross di Baschirotto, colpo di testa di Rodriguez e gran parata di Grave (mister Reis aveva fatto sei sostituzioni tra primo e secondo tempo). Nell'ultimo spezzone, con molti giocatori esausti per lo sforzo, la gara si incattivisce anche un poco ma al triplice fischio abbracci e saluti per tutti.
Soddisfatto della prova dei suoi mister Baroni: “Il Lecce ha fatto molto bene, dal punto di vista del gioco, dal punto di vista della pressione - ha detto in sede di commento -. Siamo riusciti a stare sempre alti. Abbiamo preso tre gol su tre tiri, però abbiamo avuto molte occasioni. Nel primo tempo potevamo fare quattro, cinque gol e nella ripresa siamo partiti anche bene. Poi va considerato che qui ci sono ragazzi in attesa di sistemazione, non è facile per loro. Comunque mi è piaciuto come la squadra ha tenuto il campo e nella costruzione abbiamo fatto cose interessanti”.
Il presidente dopo le minacce: “Un poco di aria pura”
Prima del fischio d'inizio il presidente Sticchi Damiani è tornato sul macabro episodio che lo ha visto, ieri, vittima di una intimidazione piuttosto esplicita (due teste di maiale appese presso il suo studio legale e l'abitazione): “Sto bene, avevo da tempo deciso di venire in ritiro per due giorni e non ho voluto modificare il programma - ha spiegato il numero uno del club gialloross -. Avevo il desiderio di stare vicino alla squadra, di toccare con mano il lavoro del mister e dello staff e devo dire di aver visto la squadra impegnata da carichi importanti. Un poco di aria pura in tutti i sensi”.
Sticchi Damiani ha poi tenuto a escludere che dietro quel gesto ci possa essere qualche motivazione legata al mondo del calcio: “Ho sentito l’abbraccio forte del Salento. Ci tenevo a precisare che la magistratura sta facendo il suo lavoro. Io mi sento tutelato e garantito, lo Stato proteggerà me e la mia famiglia. Per quella che è la mia percezione posso dire che l’episodio non ha nulla a che fare con il Lecce, con il calcio. In questi cinque anni ho vissuto l’affetto e l’entusiasmo di tutti, dei tifosi più moderati, degli ultras: ho ricevuto solo rispetto in questi anni e grazie a questa simbiosi abbiamo costruito cinque anni importanti. Questo episodio non scalfirà il nostro idillio”.