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Giovedì, 28 Marzo 2024
Calcio

Il Lecce ritrova la vittoria e il suo pubblico: Strefezza perfetto dal dischetto

Nel primo tempo padroni di casa sterili, mentre l'Udinese, pur partita sottotono, riesce a creare un paio di buone occasioni. Nella ripresa i giallorossi sembrano più efficaci. Dopo un'ora di gioco l'episodio che decide il match, con intervento del Var

LECCE - Dopo un digiuno durato otto turni di campionato, contro l'Udinese il Lecce ritrova i tre punti e si rilancia in classifica, arrivando a quota 31. I giallorossi prendono così una bella boccata d'ossigeno dopo un lungo periodo di sofferenza, anche psicologica, durante il quale il vantaggio sulla terzultima posizione si è assottigliato, insieme ad alcune certezze che la formazione di Baroni sembrava aver acquisito. 

Il fischio finale dell'arbitro, Marchetti, al termine del settimo minuto di recupero, diventa così l'interruttore di un boato liberatorio che riconcilia anche la squadra col suo pubblico, che pure durante la gara aveva rumoreggiato, soprattutto nel primo tempo, sostanzialmente per la frustrazione nel vedere una squadra che faticava da morire a rendersi pericolosa. Il presidente Saverio Sticchi Damiani, che ha seguito la partita dalla panchina, abbraccia chiunque gli capiti a tiro. 

Dieci minuti pieni di intensità

Il rigore realizzato da Strefezza al 62' è stato decisivo: la concessione della massima punizione è arrivata dopo una revisione da parte del direttore di gara, richiamato al monitor dal Var, Fabbri per un evidente fallo di Udogie di Gendrey, sulla linea di fondo campo, dopo che il francese era arrivato al cross. Nella circostanza si distingue in negativo Perez che, per innervosire gli avversari, si prende la briga di danneggiare il manto erboso proprio sul dischetto del rigore: inevitabile l'ammonizione. La squadra di Sottil ha poi avuto al 71' una notevole opportunità per il pareggio con Ehizibue, ma Falcone è stato provvidenziale a deviare con il piede un tiro ravvicinato destinato in porta. In quei dieci minuti si è concentrata la fase più intensa di una gara dai due volti.

Nel primo tempo il Lecce aveva aggredito con una certa efficacia l’Udinese nella sua metà campo, ma non era riuscito a trovare il varco giusto, mentre gli ospiti si erano resi pericolosi dopo un avvio pieno zeppo di errori, frutto di un approccio molle alla partita. All'occasione di Oudin su cross di Strefezza al 24', era seguita una grande chance per i friulani, con Gallo che aveva respinto una conclusione al volo di Ehizibue. Al minuto 41, poi, Lovric con una pregevole rovesciata, aveva chiamato Falcone alla parata in tuffo. La frazione si era chiusa sul tiro, potente, di Walace, terminato di poco oltre la traversa.

Di Francesco fermato dal fuorigioco

Nella ripresa il Lecce era ripartito con maggiore efficacia: al 48’ ghiotta opportunità per Di Francesco, ma il suo colpo di testa, centrale, era stato facile preda di Silvestri. Un minuto dopo l’esterno offensivo era andato in gol con un gran tiro dal limite dell'area, ma la segnalazione di fuorigioco aveva vanificato la marcatura e l’esultanza. Da segnalare i fischi, impietosi, al 56' per Colombo, sostituito da Ceesay.

Incassato il gol Sottil ha provato a dare una scossa ai suoi, inserendo prima Thauvin e Arslan per Samrdzic e Lovric (63'), poi anche Ebosele per Walace (76'), ma il Lecce, trascinato anche dal pubblico finalmente su di giri per il vantaggio acquisito, è riuscito a tenere serrati i ranghi e concedere il minino indispensabile (l'occasione di Ehizibue sventata da Falcone). Romagnoli, entrato al posto di Gendrey al minuto 67, è andato a fare il centrale dirottando Baschirotto sulla corsia di destra, poi Maleh, Gonzalez e Banda hanno contribuito con energie fresche alla causa rilevando Oudin, Blin e Strefezza.

I giallorossi hanno portato così il risultato fino in fondo (risultato che acquisisce ulteriore consistenza in ragione della sconfitta casalinga dello Spezia contro il Monza, arrivata nel match serale, con i liguri che restano a 27 punti) e si sono scrollati di dosso almeno una parte delle tensioni accumulate nelle ultime settimane. Il Lecce non vinceva in casa dal 4 gennaio (2 a 1 alla Lazio).

Baroni: “Sarà dura, lo sapevamo”

In sala stampa l'allenatore del Lecce, Baroni, ha interpretato il risultato come l'esito di un percorso e non di una svolta: “La strada giusta è quella delle prestazioni fatte finora. Non è facile in A vincere, oggi lo abbiamo fatto contro un avversario complicato. Quello che non dobbiamo mai fare è temere di non farcela. Sarà durissima, lo sapevamo dall’inizio. Oggi abbiamo esultato così tanto perché ci portavamo dentro tanto dolore, però abbiamo creduto sempre nel lavoro”.

Poi il tecnico è stato chiamato in causa  sulla prestazione di Colombo: “Lorenzo ci ha dato una mano importante e ce la darà ancora. A volte va in campo con molta pressione addosso. I compagni si fidano di lui, io ancora di più. Gli errori li fanno tutti, fa parte della squadra che dal punto di vista tecnico deve crescere. Ora ci serve compattezza”.

In casa il Lecce non vinceva dal 4 gennaio (foto Chilla)

Il tabellino di Lecce-Udinese 1 a 0

LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey (67’ Romagnoli), Baschirotto, Umtiti, Gallo; Blin (77’ Gonzalez), Hjulmand (cap.), Oudin (77’ Maleh); Strefezza (77’ Banda), Colombo (56’ Ceesay), Di Francesco. A disposizione: Bleve, Brancolini, Askildsen, Tuia, Helgason, Ceccaroni, Voelkerling, Cassandro.

UDINESE (3-5-2): Silvestri; Rodrigo, Bijol (86’ Vivaldo), Perez (76’ Masina); Ehizibue, Samardzic (63’ Thauvin), Walace (76’ Ebosele), Lovric (63’ Arslan), Udogie; Pereyra (cap.), Nestorovoski. A disposizione: Padelli, Piana, Zeegelaar, Abankwah. Allenatore: Sottil

Marcatori: 62’ Strefezza (rig.);

Ammoniti: 7’ Bijol, 35’ Blin, 50’ Strefezza, 61' Perez, 85’ Gonzalez, 91' Ceesay

Arbitro: Marchetti; assistenti: Colarossi e Mondin; quarto ufficiale: Gariglio

Var: Fabbri; assistente Var: Di Martino

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