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Il Lecce cade nella trappola della Reggina: contratto e sterile perde partita e primato

Gli amaranto impostano la gara sulla fisicità e su molte interruzioni di gioco. I giallorossi non trovano mai ritmo e misure e nel recupero del primo tempo subiscono il gol di Folorunsho. Nella ripresa legno colpito da Strefezza

LECCE - Si interrompe dopo nove risultati utili la striscia positiva del Lecce che perde per 1 a 0 in casa della Reggina subendo il sorpasso della Cremonese in testa alla classifica. I grigiorossi, vincendo con il Cosenza, toccano quota 66 mentre il Monza, pareggiando con il Brescia, è rimasto un punto dietro i salentini. Il Benevento, intanto, si porta a quota 63 insieme al Pisa.

La formazione di Baroni ha completamente sbagliato l'interpretazione della gara (qui le pagelle) facendosi portare dove l'avversario voleva: nella melma di una partita spezzettata da troppe interruzioni e gestita sulla fisicità per impedire ai giallorossi di trovare il ritmo e lo spazio necessari per dispiegare il proprio gioco. Il gol di Folorunsho nel recupero del primo tempo è poi frutto di un errore collettivo che ha poche attenuanti, considerando il fatto che l'azione nasce da un fallo laterale. 

Nella ripresa il Lecce è sembrato partire col piede giusto, Strefezza ha colpito la parte interna della traversa ma nel prosieguo del match gli ospiti non hanno mai avuto la lucidità per trovare la concretezza della finalizzazione e rimettere in equilibrio la partita. Nel prossimo turno i salentini se la vedranno al Via del Mare col Pisa di mister D'Angelo.

Primo tempo

Baroni sceglie la linea verde per il centrocampo con Helgason, Hjulmand e Bjoerkengren e preferisce Barreca a Gallo. Stellone invece opta per una difesa a quattro con Di Chiara e Loiacono incaricati di bloccare Strefezza e Di Mariano.

Per una ventina di minuti la gara scivola via tra un fischio dell’arbitro Fourneau e una palla persa, soprattutto da parte del Lecce: la Reggina gioca sempre al limite del regolamento, aggredisce meglio le seconde palle e con Cionek e Aimone toglie a Coda la possibilità di fungere da perno per la risalita dei compagni. Helgason e Bjorkengren stentano a inserirsi negli spazi e quando lo fanno trovano spallate a più non posso, finendo quasi sempre per soccombere nei duelli.

Al 23’ Coda riesce a rendersi pericoloso, ma dal cerchio di centrocampo: l’attaccante vede Turati fuori dai pali e cerca di sorprenderlo, ma la sua conclusione dalla lunga distanza termina qualche metro al lato della porta. Il capocannoniere del torneo è ancora protagonista al 30’, ma questa volta nella propria area di rigore: punizione battuta da Di Chiara e colpo di testa del calciatore giallorosso che scheggia la traversa rischiando l’autogol.

Sul finire della prima frazione la Reggina sfonda sulla parte sinistra del proprio fronte d’attacco: al 45’ l'avvisaglia con Di Chiara che legge un taglio di Lombardi, lo serve ma il tiro-cross quasi dal fondo trova la respinta col piede di Gabriel. Nel secondo e ultimo minuto di recupero gli amaranto passano: Di Chiara batte un fallo laterale sulla trequarti del Lecce, Lucioni è in anticipo e cerca un appoggio semplice per Strefezza che scivola e il possesso torna così alla Reggina.  Kupisz dialoga troppo facilmente con Crisetig che chiude il triangolo mandando il compagno verso la porta: il calciatore friulano tenta la soluzione a girare sul secondo palo, Gabriel devia ma Folorunsho in allungo deposita in rete.

Secondo tempo

Fiammata del Lecce in avvio di ripresa: al 47’ Strefezza, quasi da fermo, lascia partire in area di rigore un tiro di destro che colpisce la parte interna della traversa per poi ricadere in campo.

Passano dieci minuti e arrivano le prime sostituzioni in casa giallorossa: dentro Gallo per Barreca e Rodriguez per Helgason, con la squadra che si dispone con il 4-2-3-1. Nella Reggina si scatena una epidemia di crampi: al minuto 69 è Lombardi a lasciare il terreno di gioco (al suo posto Montalto mentre Adjapong entra per Kupisz), al 73’ bandiera bianca per Folorunsho, sostituito da Ejjaki e per Amione, rilevato da Giraudo.

Intanto per il Lecce in campo c’è Asencio, dal 70’, per Di Mariano. Baroni a dieci dal 90’ inserisce anche Gargiulo per Bjorkengren e Ragusa per Strefezza. I giallorossi sono quasi stabilmente nella metà campo avversaria ma i padroni di casa sono arcigni e compatti, riuscendo anche a creare scompiglio con alcune ripartenze. Al minuto 81’ buona opportunità per Coda: la respinta di Turati su uno spiovente di Asencio è debole, ma la conclusione di prima intenzione dell’attaccante del Lecce sfiora il palo.

Più si avvicina il 90’ più frequenti sono le interruzioni: ogni occasione è buona per i reggini per perdere tempo. Fourneau concede così sei minuti di recupero durante i quali, però, ai salentini non riesce di riacciuffare per i capelli la partita.

Quella del Lecce è stata una prestazione opaca, soprattutto sul piano del temperamento da parte di Lucioni e compagni: è possibile, infatti, che all'avversario, tra l'altro senza preoccupazioni di classifica, giri tutto per il verso giusto ma è difficile da accettare l'incapacità di reagire, prima sul piano mentale e poi su quello tattico, di una squadra chiamata a mostrare innanzitutto personalità nell'approccio e nella lettura delle varie fasi del match.

Reggina-Lecce, le foto del match

Baroni: “Davanti poca determinazione”

A fine partita l'allenatore del Lecce ha commentato con amarezza la prestazione dei suoi: “Abbiamo fatto 64 ingressi in area, tirando poco in porta e quindi credo che non ci fosse la giusta determinazione. Sono partite in cui cresce la pressione, ci servirà da lezione. Ora pensiamo subito alla prossima gara. Bisogna aspettare l’ultima partita per sapere chi sarà promosso. È un campionato molto difficile, chi avrà più forza mentale, più capacità di gestione arriverà fino in fondo”.

Il tabellino di Reggina-Lecce 1 a 0

REGGINA (3-5-2): Turati; Loiacono (cap.), Amione (77’ Giraudo), Cionek; Lombardi (69’ Montalto), Bianchi, Crisetig, Kupisz (69’ Adjapong), Di Chiara; Rivas, Folorunsho (73’ Ejjaki). A disposizione: Micai, Bellomo, Galabinov, Denis, Aya, Hetemaj, Cortinovis, Tumminello. Allenatore: Stellone

LECCE (4-3-3): Gabriel; Calabresi, Lucioni (cap.), Tuia, Barreca (57’ Gallo); Helgason (57’ Rodriguez), Hjulmand, Bjorkengren (80’ Gargiulo); Strefezza (80’ Ragusa), Coda, Di Mariano (70’ Asencio). A disposizione: Bleve, Simic, Gendrey, Listkowski, Faragò, Majer, Dermaku. Allenatore: Baroni

Marcatori:47’ Folorunsho

Ammoniti:32’ Hjulmand, 37’ Bianchi, 42’ Amione, 58’ Crisetig, 88’ Rivas

Arbitro: Fourneau della sezione di Roma 1; assistenti: Capaldo della sezione di Napoli e Fontemurato della sezione di Roma 2.

Quarto ufficiale: Madonia della sezione di Palermo

Var: Dionisi della sezione dell’Aquila; assistente Var: Pagnotta della sezione di Nocera Inferiore

La 35esima giornata

Risultati: Spal-Crotone 1 a 1; Reggina-Lecce 1 a 0; Vicenza-Perugia 1 a 2; Cremonese-Cosenza 3 a 1; Pordenone-Benevento 1 a 4; alle 18 Parma-Ascoli 0 a 1; Ternana-Frosinone 4 a 4; Cittadella-Alessandria 1 a 2; Pisa-Como 3 a 1; alle 20.30 Monza-Brescia

La classifica: Cremonese 66; Lecce 65; Monza 64; Benevento e Pisa 63; Brescia 62; Ascoli 58; Frosinone 55; Perugia 52; Cittadella e Ternana 48; Reggina 47; Parma 45; Como 44; Spal 35; Alessandria 32; Cosenza 28; Vicenza 25; Crotone 22; Pordenone 17

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