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Verso Lecce-Bologna, rifinitura a porte aperte. Baschirotto: “Non penso al futuro”

Appuntamento alle 11 al “Via Del Mare” con l’allenamento aperto ai tifosi in vista della festa finale di domenica. Il difensore dribbla le domande su cosa farà l’anno prossimo: “Sono concentrato su questo risultato”

LECCE – Lecce-Bologna, l’ultimo ballo di stagione al “Via del Mare” è già iniziata con la conferenza del venerdì affidata a Federico Baschirotto, uno dei protagonisti dell’impresa dei giallorossi, che contro il Monza hanno trovato la salvezza e il biglietto per giocare anche la prossima annata nella massima serie. E c’è una novità importante: l’allenamento di rifinitura, in preparazione alla gara di domenica sera, preludio della grande festa finale, sarà domani, alle ore 11, a porte aperte per la gioia dei tifosi salentini.

Per quanto riguarda la conferenza stampa di Baschirotto, il difensore ha rilasciato davanti ai giornalisti delle dichiarazioni sulla stagione e sul proprio percorso, partendo da quanto vissuto nell’ultima settimana, tra la conferma della serie A e la convocazione in Nazionale: “È stata una settimana incredibile, sono stati giorni pazzeschi – ha dichiarato -, che faccio fatica a descrivere le emozioni, anche perché dopo la partita mi sono lasciato andare alle lacrime di gioia per tutti i sacrifici, fatti insieme ai miei compagni, per questa salvezza. Un’ulteriore emozione è stata questa chiamata inaspettata del commissario tecnico Mancini, che mi ha reso orgoglioso del percorso fatto, sono emozionantissimo”.

Poi un’analisi sul momento peggiore della stagione: “Forse è stato quando abbiamo avuto quel calo, in cui facevamo fatica a ritornare a vincere dopo la partita con l'Atalanta e quella magnifica vittoria. È stato difficile rialzarci ma piano piano siamo riusciti a portare a casa il nostro obiettivo. Se io ho fatto una grande stagione è merito anche dei miei compagni e di tutto lo staff, che mi hanno sempre supportato”.

Per quanto riguarda il proprio processo di cresciuta, Baschirotto ha le idee chiare: “Sono cresciuto tanto, sia a livello calcistico che a livello umano. Questa squadra mi ha dato tanto, a livello emotivo, perché vedevo compagni che erano come me al primo anno di serie A, ma non mollavano mai e davano tutto. Questo ha spinto ognuno di noi a dare di più ogni giorno, io mi sentivo di migliorare partita dopo partita, mi sentivo bene: sono contento del percorso che ho fatto e che abbiamo fatto insieme”.

Alla domanda se ci sia stato un momento in cui sia venuta meno la consapevolezza di raggiungere l’obiettivo, il difensore ha replicato: “Non avevamo il dubbio di non potercela fare. Ci sono momenti difficili in serie A, lo sapevamo, a maggior ragione per una neopromossa. Credevamo nel nostro lavoro, sapevamo che potevamo farcela e ci abbiamo sempre creduto. Così è stato. La partita più bella? Forse la vittoria in casa dell'Atalanta. L'intervento più difficile? La scivolata da dietro su Brahim Diaz in casa mentre stava calciando a porta vuota”.

È tempo di dediche e Baschirotto anche su questo mostra idee chiare: “Dedico la salvezza alle persone più care, alla mia famiglia, alla mia ragazza, al mio procuratore e a questa città meravigliosa che ci ha dato tanto, ai tifosi, allo staff. E dedico la salvezza anche e soprattutto ai miei compagni”.

Poi le domande iniziano a concentrarsi sul futuro, con le voci di mercato in arrivo: “Sono uno che lavora tanto sul presente per raggiungere grandi obiettivi. Guardo nel piccolo, per raggiungere il grande. Mi focalizzo sull’oggi, poi il domani si vedrà”.

Quindi, un’ulteriore passaggio sulla consapevolezza del gruppo: “Abbiamo acquisito consapevolezza della nostra forza di partita in partita, perché anche quando perdevamo portavamo sempre a casa qualcosa: non abbiamo mai preso più di due gol, ad esempio, e anche se si perdeva dimostravamo di avere tenuta mentale, di non mollare nelle difficoltà. Abbiamo sempre avuto la consapevolezza di essere un gruppo”.

Quanto ad Umtiti e al suo apporto: “Mi ha dato tanto, così come tutti i miei compagni. Da lui soprattutto, ho imparato tanto, perché è stato compagno di riparto e si è messo a disposizione della squadra con umiltà, di questo gli siamo grati. Nel 2018 io giocavo in serie D e Umtiti giocava il mondiale, guardavo le sue partite, aveva fatto pure gol in semifinale. Fra me e me pensavo che sarebbe stato bello un giorno arrivare lì dov’era lui. Ritrovarselo qui è stato emozionante. A volte non ci credo ancora, di aver avuto un compagno di squadra che ha vinto un campionato mondiale. Mi rende orgoglioso aver giocato con lui. Ha dato tanto a tutti, è un calciatore eccezionale e una grandissima persona”.

Ci si torna a focalizzare sul futuro e ancora una volta Baschirotto rispedisce ogni valutazione più avanti: “Futuro? Non guardo più in là. Ora voglio godermi questa serie A che abbiamo raggiunto tutti insieme. Godermela al massimo coi nostri tifosi, battendo il Bologna in casa, cercando di fare una grande partita per festeggiare al meglio”.

Un’ultima curiosità è legata al rapporto con i giocatori avversari: “Un attaccante che mi ha chiesto la maglia? Sono sempre stato io il primo a chiederla, perché mi faceva piacere avere un ricordo. Quando la chiedevo, però me la chiedevano sempre in cambio: è stato tutto reciproco”.

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