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Contro la Roma il migliore in campo

Dalla Roma all'Atalanta: per Falcone e per il Lecce un'altra prova di fuoco

Il portiere del Lecce ha ritrovato smalto dopo una parentesi di appannamento. Domenica, a Bergamo, compito difficilissimo: “Lookman e Højlund sono veramente forti, ma possiamo arginarli”

LECCE – Con una prestazione eccellente contro la Roma, Wladimiro Falcone è salito nuovamente sugli scudi, dopo una parentesi di appannamento nella quale sembrava stesse scontanto un poco anche la pressione che gli è piombata addosso dopo la convocazione del commissario tecnico Mancini per lo stage con la Nazionale (insieme a Gallo, Baschirotto e Colombo).

“È sempre bello essere tra i migliori – ha detto il portiere del Lecce, questa mattina, in conferenza stampa – ma preferisco non fare parate e vincere la partita. Questa volta è venuto fuori un pareggio ed è anche un poco merito mio”. Come intervento più complicato della gara contro i giallorossi di Mourinho, Falcone  ha indicato la prima, quella sul tentativo di Abraham diretto verso il primo palo: “Sì, perché sul precedente tiro di El Shaarawi, a tu per tu, sono stato fortunato, l’ho deviato con la testa. Abraham ha tirato molto forte, l’ho presa con l’avambraccio, di istinto puro”. Falcone ha quindi rimarcato la grande intesa con i preparatori dei portieri Gigi Sassanelli e Massimo di Pasquale che stanno contribuendo, allenamento dopo allenamento, alla sua crescita.

Alla prima stagione da titolare nella massima serie, Falcone nelle ultime settimane aveva perso qualcosa in fatto di consapevolezza, come dimostra anche il numero piuttosto contenuto di prese in uscita alta. Eppure, a inizio stagione, aveva detto di preferire quel gesto tecnico in mezzo a una selva di compagni e avversari a un volo tra i pali: “Sì ci ho fatto caso anche io – ha confermato l’estremo romano -. Come sapete, venivo da prestazioni non brillantissime, soprattutto contro il Verona, che mi avevano tolto sicurezza, ma so che devo essere presente in uscita alta per aiutare i miei difensori. Sono certo che, se ci saranno occasioni, tornerà tutto come prima”.

Per fortuna, in fatto di sicurezza può contare sulla vicinanza di Samuel Umtiti: “Si sta dimostrando quello che era qualche anno fa - ha commentato Falcone -. Basta vedere che tipo di anticipo ha fatto nell’ultima azione della Roma e per il quale l’ho ringraziato. Ci trasmette serenità, lo vedo anche dai suoi compagni di reparto, è un ragazzo umile”. Ma Umtiti è anche uno che non le manda a dire, uno che, insomma, ha delle pretese nei confronti dei compagni. Lo dimostra un recente scambio che ha visto protagonista il francese e lo stesso Falcone: “Contro il Milan – ha ricordato il portiere - mi aveva protetto e si aspettava che io uscissi, ma io non l’avevo chiamata e non me la sono sentita, anche perché c’era l’uomo dietro. Sono cose che capitano, ci siamo chiariti subito”.

Per quanto riguarda il campionato, Falcone ha spiegato che dal suo punto di vista non ci sono sorprese nella reazione del Verona e, più in generale, nella corsa alla salvezza: “Sappiamo che ci sarà da battagliare fino alla fine, non ci sono partite facili. Sapevamo che il Verona avrebbe recuperato, è una squadra costruita non certo per la lotta salvezza. Noi guardiamo al nostro percorso: siamo a pari punti con la Fiorentina, quasi a metà classifica e se ce lo avessero detto all’inizio dell’anno non ci avrei creduto. Sappiamo che non ci salveremo con cinque o sei giornate di anticipo, noi siamo pronti a lottare fino alla fine”.

Domenica prossima, alle 12.30, il Lecce sarà impegnato a Bergamo contro i nerazzurri di Gasperini, terzi in classifica e reduci da un brillante successo in casa della Lazio. La coppia d'attacco formata da Lookman e Højlund fa tremare i polsi: “L’Atalanta ha iniziato a macinare con il ritmo cui ci ha abituato negli ultimi anni. Giochiamo in trasferta, a un orario insolito, sarà difficile. Quei due sono veramente forti, credo però che abbiamo la forza per arginarli e vedremo cosa ne uscirà alla fine”.

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