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Martedì, 23 Aprile 2024
Provocazione

Il timore del presidente: “Siamo capaci di assorbire quattro ko di fila?”

Dal doping finanziario alla rivendicazione della ricerca dell'equilibrio economico; dai malumori per la sconfitta in Coppa alla difesa della strategia di mercato: Saverio Sticchi Damiani chiede alla piazza lucidità e realismo

LECCE – La sua più grande preoccupazione, così l’ha definita. Il presidente del Lecce teme che l’entusiasmo esploso dopo la promozione in serie A dello scorso maggio e materializzatosi nel record di abbonamenti (poco meno di 20mila) per l’imminente stagione, possa diventare un boomerang se non opportunamente indirizzato. Il timore nasce dalla eco delle polemiche che hanno accompagnato l'eliminazione dalla Coppa Italia a opera del Cittadella.

Durante la conferenza di presentazione degli sponsor presenti sulla maglia ufficiale (qui l'articolo), Saverio Sticchi Damiani ha fatto ricorso a una provocazione pr far comprendere quanto bisogno ci sia di lucidità e realismo, in tutto l'ambiente: “Diciamoci le cose come stanno: a me è dispiaciuto perdere in casa col Cittadella, avrei voluto passare il turno. Ho visto però i malumori causati da questa sconfitta e mi dico: le salvezze passano anche da quattro, cinque sconfitte di fila, ma noi qui siamo in grado di assorbirle e ripartire verso l’obiettivo? Questa è la mia grande preoccupazione. Anche io sono arrabbiato per aver perso, ma il mio traguardo è provare a salvarsi. Ma se dopo due, tre sconfitte si distrugge tutto, non ci salviamo. Io dai 20mila abbonati mi aspetto una mano da questo punto di vista. L’anno scorso il Lecce non perdeva mai, quest’anno le sconfitte arriveranno e su quelle dobbiamo costruire l’impresa. Con la B che oramai è una serie A2, dobbiamo fare di tutto per non tornarci: in quella categoria squadre forti giocano per non retrocedere”.

“Offensivo dire che non abbiamo soldi”

E allora l’occasione odierna è stata utile al presidente per ribadire la filosofia del Lecce: in un calcio pieno di club tecnicamente falliti, ha spiegato, il club ha scelto di non avere esposizioni debitorie incancrenite. Poi si è tolto un sassolino dalla scarpa: “Quando sento dire che il club non ha soldi, ritengo che questa sia un passaggio offensivo perché banalizza una politica che è differente: il club oggi è tra i più virtuosi in A e utilizza i soldi di cui dispone, non quello delle banche”. A questo punto Sticchi ha lanciato un monito rivolto anche a destinatari interni: “Tutte le volte che sento quella frase, sia all’interno della società che all’esterno, a me non piace. Siamo un piccolo club del Sud Italia che fa il massimo possibile. L’uscita dalla compagine dell’ex socio di maggioranza (De Picciotto, ndr) non ha creato incertezza, preoccupazione: questo passaggio è stato gestito con un ulteriore sforzo non ha modificato di un centesimo il budget previsto per la parte tecnica. Però tutto passa in cavalleria e conta di più se un difensore arriva mezzora prima o dopo. Invece bisogna forse porsi il problema che, per come abbiamo strutturato questo club, abbiamo sopportato in silenzio e in totale sintonia una defezione del genere, legittima, perché dopo due anni di Covid ci sta”.

Il presidente ha quindi aggiunto: “E sono sicuro che un domani, quando io non avrò più la forza, ci sarà chi, anche all’interno del club, potrà fare uno sforzo in più. Nei mesi scorsi vi abbiamo presentato i nuovi soci. Molti mi chiedono perché sono entrati solo con una piccola quota? Perché nel calcio è così, per conoscere, per capire. Sicuramente per questa cordata ci sono le condizioni per crescere e quindi una soluzione l’abbiamo in casa. Oppure un’altra soluzione – e qui il presidente ha rivolto lo sguardo ai rappresentanti degli sponsor – sono i signori che oggi compaiono su questa maglia. In questi anni di fondi internazionali non se ne sono visti e la cosa più grave è che noi economicamente abbiamo i conti in ordine: preferiscono avvicinarsi a un club indebitato del Nord e non a noi. Questi sono dati e quando ci infastidiamo se in Coppa Italia la squadra con undici giocatori nuovi non rende al meglio, poi però dobbiamo tener presente il contesto di grande difficoltà. Pensate alle altre città del Sud che oggi hanno la squadra in B o in C, a cosa darebbero per stare oggi al nostro posto”.

Sul mercato: nessun passo avventato

Alla nostra domanda su quali operazioni in entrata si attende da qui alla fine del mercato, Sticchi ha risposto: “Mi aspetto che Pantaleo e Stefano completino il lavoro che stanno facendo: manca qualcosa in difesa – l’altro giorno è arrivato Cetin - e sono convinto che negli ultimi giorni arriverà anche qualche altro rinforzo per dare ulteriore spessore alla rosa, senza fretta e rispettando la logica che caratterizza la nostra strategia. Non può essere, infatti, una sconfitta col Cittadella a farci fare passi avventati o, peggio ancora, concludere operazioni non funzionali pur di accontentare la piazza. In questi casi bisogna avere le spalle larghe, essere lucidi, capire le richieste dei tifosi ma sono scelte che non possiamo sbagliare. Di certo non ci tireremo indietro per completare l’organico che stiamo mettendo su con obiettivi di mercato centrati sebbene mi capiti di leggere giudizi affrettati in cui tanti esperti di calcio hanno già formulato sentenze più definitive di quelle della Cassazione, sia in positivo sia in negativo”.

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