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La vittoria sfuma al 94': con la Lazio una partita di spessore, doppietta di Oudin

Il Lecce torna dall'Olimpico con un punto al termine di una gara piena di emozioni: al 23' il rigore sbagliato da Strefezza, poi il vantaggio di Immobile per i padroni di casa. Il centrocampista giallorosso a segno a fine primo tempo e inizio ripresa

LECCE - Sfuma al minuto 94 la vittoria per il Lecce all'Olimpico. Il gol di testa di Milinkovic-Savic riporta in parità una gara nella quale il Lecce, dopo aver fallito al 23' un rigore con Strefezza, era andato sotto al primo tentativo della Lazio, al 34' con Immobile, per poi ribaltare il risultato con una doppietta di Oudin, in rete nell'ultima azione del primo tempo e poi ancora al 51'.

Per il francese si tratta dei primi due gol in maglia giallorossa. La marcatura dell’1 a 1 arriva allo scadere esatto del recupero concesso da Maresca con un tiro dal limite dopo una manovra ottimamente costruita con il giro palla in difesa e con un illuminante passaggio di Hjulmand per Gendrey abile a proporsi in profondità e servire Oudin: preciso il tiro di sinistro dal limite dell'area di rigore, Provedel non ha scampo. Un giusto premio per il Lecce che per oltre mezzora non aveva concesso nulla alla Lazio e che anzi poteva recriminare per il penalty, accordato per fallo di Hysaj su Blin, che Strefezza aveva calciato fuori.

I padroni di casa avevano sbloccato il risultato solo grazie a un’invenzione di Luis Alberto, molto bravo a servire Immobile con un assist al bacio. Nella circostanza, tuttavia, sono stati determinanti una certa libertà concessa allo spagnolo, ma anche la lettura difensiva di Baschirotto che non ha azzardato il fuorigioco e nemmeno contrastato il capitano della Lazio: chirurgica l’esecuzione dell'attaccante, tornato al gol davanti al pubblico amico dopo un lungo digiuno con Falcone in vana uscita. Prima del gol del pareggio del Lecce, la Lazio aveva anche avuto un’ottima opportunità per il raddoppio, ma il portiere ospite con il piede si era provvidenzialmente opposto al tentativo di Milinkovic-Savic. Da segnalare le proteste dei calciatori della Lazio che avrebbero voluto l'espulsione di Banda per un'entrata non sanzionata da Maresca (l'esterno offensivo era stato già ammonito in precedenza).

Nella ripresa il Lecce è partito molto meglio dei laziali e si è portato sul 2 a 1 al 51’: l’azione nasce da una palla rubata da Colombo a Luis Alberto sulla trequarti della Lazio, poi l'appoggio di Blin a Strefezza che avanza e passa il pallone a Oudin, bravo ad accompagnare la ripartenza. Il centrocampista, di prima intenzione, con una conclusione non pulitissima ma veloce, sorprende Provedel e poi, quasi incredulo, va a raccogliere l’abbraccio dei compagni.

La squadra di Sarri con l'inserimento di Pellegrini e Pedro (per Hysaj e Anderson) al 58' si è poi stabilita nella metà campo dei salentini, ma i ragazzi di Baroni hanno resistito con sufficiente ordine e lasciato agli avversari solo un paio di occasioni (ancora una parta di piede di Falcone, questa volta su Immobile). Fatali però sono stati i minuti di recupero quando Pedro ha trovato il palo con un tiro dal limite e Milinkovic-Savic ha realizzato il gol del pareggio anticipando Umtiti su una respinta di Romagnoli. L’azione parte da un tunnel di Pellegrini su Gonzalez e prosegue con un cross di Pedro e una leggera deviazione di Blin. Il gol del serbo ha fissato il risultato sul 2 a 2: il punteggio, nel complesso della gara e considerando la differenza tra i valori in campo, è giusto perché il Lecce ha disputato un primo tempo di spessore, sul piano atletico, tattico e anche tecnico, e una ripresa di grande sacrificio.

L’appunto che si può fare riguarda l’eccessivo arretramento del proprio baricentro negli ultimi 20 minuti di gioco, ma i giallorossi a quel punto del match avevano speso moltissimo sul piano della corsa e dell’aggressività. L’entrata in campo di Ceesay e Di Francesco per Colombo e Banda, al 67’, doveva del resto servire proprio a complicare l’impostazione di gioco della Lazio, ma la cosa non è riuscita e con l’ingresso di Romagnoli per un esausto Gendrey e di Gonzalez per Strefezza, al minuto 77, Baroni ha provato a rinvigorire e puntellare la tenuta difensiva (stesso discorso vale per la sostituzione di Oudin con Helgason all’82’).

La squadra salentina torna dunque a casa con un punto che certamente lascia un po' l'amaro in bocca per come è maturato, ma che serve a muovere la classifica: le lunghezze di vantaggio sul terzultimo posto sono ora 5 in attesa di Spezia-Milan di domani. Dalla partita dell’Olimpico emerge, comunque, un segnale molto importante dal punto di vista psicologico perché, dopo la sconfitta interna con il Verona, che poteva lasciare rovine, il Lecce si è mostrato vivo, compatto e capace di stare bene in campo contro un avversario in corsa per la Champions League. Una squadra, insomma, che ha dimostrato di meritare la fiducia e la passione del suo pubblico per gettare il cuore oltre l'ostacolo.

Dall'Olimpico le foto di Lazio-Lecce 2 a 2 (A.Scuro).

Il tabellino di Lazio-Lecce 2 a 2

LAZIO (4-3-3): Provedel; Lazzari, Casale, Romagnoli, Hysaj (58’ Pellegrini); Milinkovic-Savic; Marcos Antonio (73’ Basic), Luis Alberto; Anderson (58’ Pedro), Immobile (cap), Zaccagni. Allenatore: Sarri

LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey (77’ Romagnoli), Baschirotto, Umtiti, Gallo; Blin, Hjulmand (cap.), Oudin (82’ Helgason); Strefezza (77’ Gonzalez), Colombo (67’ Ceesay), Banda (67’ Di Francesco). Allenatore: Baroni

Marcatori: 34’ Immobile, 47’ e 51' Oudin, 94’ Milinkovic-Savic

Ammoniti: 8’ Lazzari, 13’ Banda, 65’ Oudin, 78’ Pellegrini, 79’ Falcone, 81’ Blin e Milinkovic-Savic, 93’ Gonzalez
Al 23' Strefezza ha calciato fuori un calcio di rigore.

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