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Venerdì, 29 Marzo 2024
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In partenza per gli Emirati Arabi: ha 8 anni ed è una promessa degli scacchi

Jacopo Calogiuri, di Lizzanello, si è avvicinato all'affascinante disciplina nella scuola che frequenta. E' campione regionale di categoria e terzo in Italia. Dal 17 al 29 dicembre parteciperà alla più prestigiosa rassegna mondiale giovanile

LECCE – Non ha ancora compiuto 8 anni Jacopo Calogiuri, il talento salentino degli scacchi che trascorrerà il prossimo Natale ad Al Ain, negli Emirati Arabi Uniti, dove dal 17 al 29 dicembre è in programma il campionato mondiale giovanile. Si è qualificato alla prestigiosa competizione – alla quale sono iscritti, solo per la sua categoria d’età 177 concorrenti  - in virtù del terzo posto agli assoluti italiani dello scorso luglio.

Jacopo Calogiuri, originario di Lizzanello, si è avvicinato tre anni addietro a questa affascinante disciplina nella scuola elementare “Istituto discepole di Gesù eucaristico” di Lecce, dove il gioco degli scacchi è attività extracurriculare. In alcune regioni, come il Piemonte, la disciplina è inserito addirittura nel programma mattutino perché esalta la logica e la capacità di ragionamento e di organizzare strategie e, del resto, dal 2011 la sua diffusione è incoraggiata anche economicamente dall’Unione Europea.

Non ha avuto maestri in una famiglia devota al calcio, in un certo senso, tra i banchi di scuola, ha fatto tutto da solo: con il maestro Alberto Bernabei ha preso parte ai primi tornei di ambito locale. Il buon piazzamento agli Open internazionali del 2012 lo ha proiettato sul panorama nazionale e successivamente si è classificato quinto alla prima partecipazione ai campionati italiani.

La Provincia di Lecce finanzierà la trasferta del bambino e della sua famiglia in Medio Oriente, con la speranza di inserire presto Jacopo nel novero della squadra di testimonial del marchio “Salento d’Amare che annovera già il triplista Daniele Greco, il cantante Antonio Maggio e il motociclista Alessandro Nocco.

calogiuri_famiglia-2Davanti ai flash dei fotografi e alle telecamere, Jacopo non si è imbarazzato più di tanto, ma si è concentrato sulla scacchiera e sul suo avversario - Aldo Russo dell'Accademia di Pisignano - con il quale ha ingannato il tempo fino all’arrivo nella sala stampa di Palazzo Adorno del presidente della Provincia, Antonio Gabellone e dell’assessore alla Gestione del territorio, Renato Stabile, che conosce da vicino la famiglia.

Il suo maestro ha sottolineato più che l’aspetto tecnico e competitivo, il valore altamente formativo che nasce dal connubio tra scuola e scacchi e la connotazione essenzialmente ludica che lo sport deve avere per un bambino della sua età: “Non gli chiederò mai di giocare per sei ore”, ha precisato. L’Italia è 24esima nel ranking mondiale maschile, i cui primi posti sono appannaggio di russi, ucraini e cinesi. In alcuni Paesi, del resto, gli scacchi sono una religione e i coetanei di Jacopo sono già tecnicamente formati.

Ma il talento di Lizzanello non deve aver fretta “di diventare un campione”. Per i suoi genitori, la sorellina e i nonni, che a fatica hanno trattenuto la commozione, lo è già. Che coltivi il suo talento senza pressioni è l’augurio migliore che gli si possa fare. 

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