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A Catania il primo stop per il Lecce: episodi decisivi, ma deficit di agonismo

I siciliani in vantaggio al 71' con un autogoal di Giosa, due minuti dopo il raddoppio con Di Grazia. Un legno per parte, il portiere Pisseri fa la differenza

CATANIA – La prima sconfitta stagionale per il Lecce avviene per opera del Catania al termine di una gara che i giallorossi hanno perso 2 a 0 per propri demeriti. Il principale è stato quello di non avere la stessa cattiveria agonistica degli avversari: a volte non basta essere belli e bravi se non si è determinati. Poi si può essere fortunati o meno, ma si tratta di una variabile indipendente.

E infatti se l’episodio determinante è la deviazione involontaria di Giosa su tiro di Silva, di certo non è fortuita l’azione che al minuto 71 porta al vantaggio degli etnei. Di Cecco, che fino a quel momento ha limitato al massimo la pericolosità di Torromino, ferma l’attaccante del Lecce al limite dell’area, vince testardamente un altro contrasto e riparte percorrendo metri su metri verso la porta di Bleve.

In questo capovolgimento di fronte è racchiusa la cifra del match, con i salentini anche superiori sul piano del gioco e delle occasioni prodotte, ma incapaci di metterci quella dose di cattiveria in più, sia in fase offensiva che di copertura. Il raddoppio per i padroni di casa, maturato con un diagonale di Di Grazia due minuti dopo il primo goal, è una punizione fin troppo severa ma probabilmente servirà da monito in vista del derby di lunedì prossimo contro il Foggia. 

Primo tempo

Con il rientro di Pacilli, Lepore torna come interno destro di centrocampo, mentre Drudi fa coppia con Giosa al centro della difesa.

Il Catania, incalzato da una piazza sull’orlo di una crisi di nervi, parte discretamente bene mostrando una buona disposizione tattica e qualche intraprendente iniziativa. La prima vera occasione è però per il Lecce: perfetto il cross di Torromino, ma il colpo di testa di Ciancio, per quanto da posizione molto favorevole, è indirizzato centralmente e Pisseri può firmare il primo intervento di giornata.

Al 16’ Drudi accusa un problema muscolare e viene rilevato da Cosenza. Alla mezzora Torromino, servito da Caturano, cerca il primo palo ma la sfera termina al lato. Al 34’ pericolosa incursione di Barisic che dopo aver controllato di testa non trova la coordinazione giusta, un minuto dopo Torromino colpisce in acrobazia ma Di Cecco respinge con il corpo (forse con un braccio, ma è molto vicino all’attaccante del Lecce).

Sul finire del tempo Caturano sciupa un’occasione clamorosa: Pacilli e Lepore costruiscono una deliziosa manovra sulla destra, ma il capocannoniere del torneo sbaglia completamente l’impatto con la sfera e spedisce alle stelle.

Secondo tempo

Nella ripresa Caturano cerca subito di rifarsi: al 50’ la sua conclusione in diagonale è perentoria ma fuori dallo specchio della porta. Gli etnei, che fino ad oggi avevano segnato quanto il solo Caturano, reagiscono con i mezzi che hanno: al 52’ Lepore, in contropiede, sceglie la soluzione sbagliata e sulla veloce ripartenza ci prova Di Grazia. Fallito il primo tentativo, l’esterno ci riprova quattro minuti dopo e questa volta colpisce la parte alta della traversa. Intanto Silva ha sostituito Calil, beccato a più riprese dal pubblico.

Il Lecce pareggia il conto dei legni con Cosenza che di piatto destro indirizza la sfera nell’angolino basso, ma trova l’esterno del palo alla destra di Pisseri. Da questa azione si apre una fase di netta superiorità dei salentini: al 59’ l’estremo dei siciliani si oppone prima a Torromino e poi sulla ribattuta di Caturano. Il numero 18 del Lecce ci riprova al 61’ ma il portiere del Catania è puntuale nell’intervento.

Al 66’ Padalino richiama in panchina Pacilli, non certo al meglio delle sue condizioni: entra Tsonev e Lepore si sposta nel ruolo di esterno offensivo. In pratica si torna alla soluzione adottata in partenza contro la Virtus Francavilla, nel turno precedente. La sensazione è che il goal degli ospiti possa arrivare da un momento all’altro e invece dietro l’angolo c’è la doppia doccia gelata, prima con l’autogoal di Giosa e poi con il colpo del ko sferrato da Di Grazia.

A poco o nulla serve l’inserimento di Vutov per Arrigoni e uno schieramento con quattro sulla linea d’attacco, perché il Catania tra perdite di tempo e sostituzioni (De Rossi per De Cecco e Paolucci per Mazzarani) addormenta la partita. Il Lecce spreca l'opportunità di tenere a distanza le dirette concorrenti (di cui ora attende i risultati) e dimostra ancora una volta di potersi complicare la vita quando mantiene i ritmi compassati. Nessun dramma, ma nessun dorma.

Le foto dallo stadio degli etnei

Il tabellino di Catania – Lecce 2 a 0

CATANIA (4-3-3): Pisseri; Di Cecco (83’ De Rossi), Gil, Bergamelli, Djordjievic, Mazzarani (87’ Paolucci), Bucolo, Biagianti (cap.); Barisic, Calil (54’ Silva), Di Grazia. A disposizione: Martinez, Mbodj, De Santis, Nava, Scoppa, Piermarteri, Russotto, Anastasi. Allenatore: Rigoli

LECCE (4-3-3): Bleve; Vitofrancesco, Giosa, Drudi (16’ Cosenza), Ciancio; Lepore (cap.), Arrigoni (75’ Vutov), Mancosu; Pacilli (66’ Tsonev), Caturano, Torromino. A disposizione: Chironi, Gomis, Contessa, Monaco, Capristo, Vinetot, Maimone, Fiordilino, Doumbia, Persano. Allenatore: Padalino

Marcatori: 71’ autorete Giosa, 73’ Di Grazia

Ammoniti: 36’ Bergamelli, 56’ Biagianti, 73’ Di Grazia, 78’ Cosenza

Arbitro: Maggioni; assistenti: Marchi e Saccenti

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